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I ricordi d’infanzia legati ai genitori possono cambiare quando si cresce: lo studio

Uno studio ha dimostrato che i ricordi d’infanzia e i sentimenti che si provavano da piccoli per i propri genitori sono mutevoli, ed è importante saperlo prima di iniziare un percorso di terapia.
A cura di Sophia Crotti
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ragazza dallo psicologo

I sentimenti nei confronti dei genitori possono cambiare se durante la terapia viene chiesto alle persone di ricordare il proprio rapporto con loro.

Ad averlo scoperto è un gruppo di ricercatori dell’Università di Portsmouth che ha deciso di indagare cosa provoca nei figli una delle domande più gettonate quando si entra in terapia:Come si comportavano i tuoi genitori con te quando eri piccolo?”.

I buchi di memoria durante l’infanzia

L’autore principale dello studio è il dottor Lawrence Patihis, insegnante presso la facoltà di psicologia dell’università di Portsmouth e specializzato nell’affidabilità della memoria.

Il professore è partito dalla consapevolezza che tutti gli esseri umani soffrono di amnesie infantili: “Durante i primi anni di vita si creano dei veri e propri buchi di memoria, dovuti al fatto che vengono prodotti in continuazione nel nostro cervello, nuovi neuroni”. 

ricordi d'infanzia

Per questo, secondo il docente è davvero complesso cercare di ricordare cosa abbiamo vissuto durante l’infanzia, anche durante una seduta di terapia, senza cadere nel tranello di immaginare ricordi mai esistiti. “Se un ragazzo ha vissuto un ottimo rapporto con suo padre nei primi 11 anni di vita ma poi a 16 anni le cose cambiano perché l’uomo e la mamma del ragazzo si separano, il ragazzo rivaluterà negativamente il suo papà. Secondo il professore questa rivalutazione del padre in chiave negativa porterà i ricordi di infanzia del ragazzo a cambiare drasticamente, e a prendere una connotazione negativa.

Il docente però voleva appurare un’altra cosa, attraverso il suo studio:  “Ero certo che i ricordi d’infanzia fossero mutevoli ma volevo avere la certezza che anche i sentimenti nei confronti dei genitori che si provano durante l’infanzia lo fossero”.

Lo studio e gli esperimenti

Per capire se i sentimenti che in infanzia e poi durante la vita adulta nei confronti dei genitori potessero in qualche modo cambiare, sono stati fatti fare due esperimenti ai partecipanti allo studio. È stato chiesto ad alcune persone di scrivere 3-4 frasi che fornissero esempi recenti di quanto la loro madre avesse svolto di positivo o di supportivo nelle loro vite, ad altri di negativo. E poi di valutare la propria madre attraverso attributi positivi o negativi ai quali è stata associata una scala numerica.

Il secondo esperimento è invece stata una valutazione del rapporto dei partecipanti con la madre nei loro ricordi con la stessa prima e dopo aver risposto ai quesiti del test.

liti bambini e genitori

Dalla ricerca è emerso che a seconda che ai partecipanti si chiedesse di pensare a qualcosa di positivo o negativo che le loro madri avevano fatto in tempi recenti, cambiavano i loro sentimenti nei confronti delle stesse. In particolare ciò accadeva in quei soggetti che durante la terapia avevano ricordato momenti dolorosi d’infanzia e dunque ricordavano sentimenti negativi nei confronti delle loro madri, ma ai quali era stato chiesto di scrivere qualcosa di positivo che le mamme avessero fatto per loro in tempi recenti.

Le emozioni positive attuali che si provano nei confronti delle madri, come la felicità, sono molto più malleabili di quelle negative come la rabbia o la tristezza” scrivono nello studio.

L’effetto dei sentimenti positivi nei confronti delle madri, che l'esperimento aveva scaturito, ha avuto per i partecipanti la durata di 4 settimane, poi è svanito nuovamente, ricordando agli studiosi quanto la nostra memoria, anche quando indaghiamo i traumi infantili, possa cadere vittima dei tranelli.

Ai sentimenti d’infanzia nei confronti dei genitori piace cambiare

Gli studiosi, alla luce dei risultati invitano pazienti e terapeuti a fare attenzione alla stimolazione dei ricordi d’infanzia: “I nostri risultati hanno dimostrato che le emozioni attuali e legate ai ricordi d’infanzia dei pazienti sono facilmente modificabili. Sollecitare i pazienti a ricordare qualcosa di triste o felice vissuto con i loro genitori può portare i pazienti a rivalutarle le loro mamme e i loro papà positivamente o negativamente, con effetti a catena su emozioni e ricordi” ha spiegato il dottor Pathis.

Con ciò gli studiosi non mettono in discussione la terapia, o i ricordi degli individui che effettivamente hanno vissuto dei traumi a causa dei loro genitori, ma vogliono che ci sia maggior consapevolezza di quanto questi sentimenti siano mutevoli: “Si presume spesso che i problemi relazionali delle persone dipendano dai loro traumi infantili, per tanto alcune terapie finiscono per far rivalutare i genitori ai figli in maniera negativa, sapere che i ricordi possono essere ingannevoli aiuta forse le famiglie a non allontanarsi distruggendosi” continua il dottor Patihis.

Il dottore ha concluso ricordando che rivangare nei ricordi tristi d’infanzia, per quanto acuisca la rabbia e la tristezza nei confronti dei genitori può aiutare i figli ad essere genitori diversi con i loro di figli.

Gli studiosi hanno anche ricordato che sapere che la nostra memoria riguardo l’infanzia e le emozioni che si provavano per i genitori sono ingannevoli, seppur in terapia si ricordino momenti tristi insieme, può aiutare i pazienti a rimanere sul chi va la, prima di arrabbiarsi eccessivamente con i propri genitori.

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