“Questa è la vera immagine della maternità”: la raccolta fotografica che ne ritrae anche i lati più oscuri

Cosa significa davvero diventare mamme? Veder muovere un bimbo per casa, e la propria vita modificarsi in relazione ai bisogni di una nuova vita? A mostrarlo sono gli scatti del progetto fotografico "Eye Mama Project" che ha preso vita nel 2020, quando Karni Arieli, mamma, fotografa e regista cinquantenne di Bristol, vista la potenza dei social in quello specifico momento storico, ha deciso di rompere con tutte le immagini stereotipate che definivano la maternità sempre e solo come un'esperienza meravigliosa.
La raccolta di foto della maternità
Proprio durante la pandemia, mentre il mondo chiudeva, Karni Arieli sperimentava la difficile gestione della sua attività lavorativa e dei figli, intrattenuti dalla scuola solo attraverso degli schermi. Pensava che la fatica fosse condivisa in quel preciso periodo, ma vedere certe immagini online di una maternità serena e patinata l'ha spaventata molto. Da qui l'idea di raccogliere in un portfolio, come si legge dal sito del progetto"vere e potenti narrazioni emozionali della maternità, condividendo proprio lo sguardo delle mamme e guardando introspettivamente nelle famiglie e nelle case". Così 70.000 foto scattate da donne provenienti da 60 Paesi del mondo, che hanno accolto la sfida, sono riuscite a dipingere, in estrema sincerità, ciò che per ciascuna di loro significa e ha significato diventare madre.

I ritratti ritraggono bambini nell'ombra, donne intente ad allattare un figlio piccolo, mentre il maggiore richiede attenzioni, cicatrici di un parto cesareo d'urgenza ma anche il dolore dell'infertilità o di un aborto spontaneo. Agli scatti hanno partecipato tantissime tipologie di famiglie, perché anche se il termine "mama" è stato scelto per unificare tutte le esperienze di maternità, essendo "un termine affettuoso, un soprannome e una parola che rappresenta il basilare attaccamento del bimbo alla figura materna" è in realtà un contenitore per le più disparate esperienze di genitorialità. "Tra le fotografie figurano processi di fecondazione assistita e la narrazione dei lunghi e complessi iter adottivi".
Nel maggio 2023 questa raccolta di immagini, grazie a 228 di loro, si è trasformata in un libro che ha vinto diversi premi per la diversità sociale e l'inclusione ed è arrivato per mostrare luci e ombre di un lavoro ancora troppo spesso sottovalutato e tenuto all'oscuro: la difficoltà del lavoro di cura che ricade sempre e solo sulle mamme.
La maternità come un viaggio tra le emozioni
Intervistata dalla BBC, l'ideatrice della mostra, la fotografa Arieli, ha spiegato che a suo avviso le fotografie sono riuscite e riescono tutt'ora nel loro intento, quello di mostrare la maternità come: "Un viaggio gioioso e faticoso, che porta con sé momenti di amore profondo, travolgente frustrazione e costante vulnerabilità".
Secondo la fotografa il tema non è da intendere come solo rivolto alle madri, ma a tutti, perché se non tutti vivranno l'esperienza della maternità, tutti sono stati figli ed è giusto conoscano le sfide vissute dalle loro mamme. Il progetto dà un volto e luce a tutte le donne che nella vita si prendono cura dei loro figli come meglio possono, e sottolinea l'importanza di costruire un vero e proprio villaggio attorno a loro: "Riflesse nelle loro stesse fotografie o in quelle di altre donne, le mamme riescono finalmente a sentirsi meno sole e a vedere il loro impegno quotidiano riconosciuto" ha concluso Arieli alla BBC.