Quando si può parlare di abbandono di minore: le cose da sapere per i genitori che lasciano a casa da soli i figli
L'ultimo atto dell'infinita querelle tra gli ormai ex coniugi Francesco Totti e Ilary Blasi si è recentemente arricchito di un nuovo tassello. La showgirl romana ha infatti denunciato l'ex-marito per abbandono di minore, accusando Totti di aver lasciato sola a casa la figlia più piccola, Isabel, di appena 8 anni. L'ex-bandiera giallorossa si è difeso affermando che la piccola era rimasta in casa con la baby-sitter. La questione, risalente a circa un anno fa, è ora al vaglio della Procura di Roma e avendo una rilevanza penale, potrebbe pesare non poco nella già infuocata causa di divorzio e sulla decisione definitiva riguardo l'affidamento dei figli (finora concessa in modo congiunto ad entrambi i genitori).
Al di là del mero fatto di cronaca però, la vicenda ha riportato l'attenzione su un tema delicato per molti genitori: da che età è possibile lasciare i figli da soli a casa senza infrangere la legge? Quando si configura effettivamente il reato di abbandono di minore? Per ottenere un quadro più chiaro della situazione Fanpage.it si è rivolto all'avvocato penalista Daniele Bocciolini, esperto in diritto penale minorile e Scienze Forensi, consigliere Pari Opportunità e Commissione Famiglia e Minori dell'Ordine degli Avvocati di Roma.
Quando si configura il reato di abbandono di minore secondo la Legge?
Ad occuparsi della questione è l'articolo 591 del Codice penale, il quale punisce con la reclusione fino a 5 anni chiunque abbandona un minore di anni 14, e in generale una persona incapace di provvedere a se stessa, della quale abbia la custodia o debba averne cura. Tale abbandono consiste in altre parole nel violare l’obbligo di custodia e di cura proprio di ogni genitore, tutore, insegnante e così via. Si tratta di un ‘reato di pericolo', dunque per essere integrato è sufficiente che il minore, lasciato da solo, si trovi in una situazione di potenziale pericolo.
Lasciare a casa da soli i propri figli è abbandono di minore?
La questione non è così semplice e deve essere valutata caso per caso. Lasciare il figlio solo a casa, magari per la necessità di svolgere adempimenti della vita quotidiana fuori dalla propria casa o mandare il figlio a scuola da solo, non è infatti un comportamento così raro per un genitore. Secondo la Cassazione, la configurabilità del reato non è esclusa dalla convinzione del genitore che il figlio minore di 14 anni sia in grado di badare a se stesso.
Ciò significa che non sempre si sta infrangendo la Legge?
Vista la complessità delle varie situazioni, in alcuni casi l’interpretazione dei magistrati è stata meno rigorosa: il reato è stato, ad esempio, escluso in mancanza di pericolo nemmeno potenziale per il minore laddove il genitore abbia dimostrato di aver vigilato ed essersi preso cura del figlio, prevenendo in ogni modo possibili ed eventuali pericoli secondo la sua capacità in rapporto alle circostanze di tempo e luogo. Quando, ad esempio, il genitore si vede costretto, per necessità e per brevi periodi di tempo, a lasciare il figlio solo a casa, appare opportuno sempre valutare una serie di circostanze: il grado di maturità del minore, la presenza in casa di altri fratelli più grandi e altri fattori così che il limitato tempo di assenza non risulti potenzialmente rischioso e il bambino non avverta il restare solo a casa come una situazione di abbandono o disagio.
Lasciare il figlio piccolo con una babysitter è abbandono di minore?
Lasciare il figlio minore di anni 14 con una babysitter, ovvero a una figura preposta al controllo e alla custodia e cura, esclude sicuramente la configurabilità del reato perché la funzione che dovrebbe svolgere il genitore viene in sostanza “delegata” ad una figura qualificata.
E se la babysitter o il babysitter fosse minorenne?
Certamente per occuparsi di un bambino la figura di riferimento, non può essere quella di un coetaneo o una coetanea. Per svolgere l’attività di babysitter l’età minima richiesta è di 16 anni.