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Quando i mal di testa nei bambini devono preoccupare: il parere dell’esperto di cefalee a Fanpage.it

La cefalea è spesso un affare di famiglia, se un genitore ne soffre e lo sottovaluta è molto probabile che anche il suo bambino soffrirà di mal di testa senza però avere una corretta diagnosi. Ecco cosa fare per comprendere le cause del mal di testa e intervenire per tempo.
Intervista a Dott. Massimiliano Valeriani
Responsabile dell’Unità operativa complessa di Neurologia dello Sviluppo del Bambino Gesù e Professore associato di neuropsichiatria infantile dell'Università di Tor Vergata
A cura di Sophia Crotti
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mal di testa

Il mal di testa o cefalea è un disturbo che colpisce gli adulti, ma anche i bambini, principalmente in età scolare ma che spesso tende ad essere sottovalutato, diventando invalidante. Ne abbiamo parlato con il dottor Massimiliano Valeriani, Responsabile dell’Unità operativa complessa di Neurologia dello Sviluppo del Bambino Gesù, dove, in particolare nel Centro Cefalee, ha preso parte come specialista pediatrico a delle visite gratuite per constatare che il mal di testa è un affare di famiglia. Alle visite hanno avuto libero ingresso pazienti pediatrici e i loro genitori, che sono usciti dall'ambulatorio, nella maggior parte dei casi, con la stessa diagnosi di cefalea. «È importante arrivare presto alla diagnosi, evitando automedicazioni o falsi miti, perché seppur il mal di testa nelle persone soggette si ripresenti per tutta la vita, sapere fin da piccoli come arginarlo impatta positivamente sulla qualità di vita dei bambini».

Cosa si intende per cefalea nei bambini?
La cefalea, comunemente conosciuta come mal di testa, può interessare qualsiasi età, compresa quella pediatrica, con una frequenza che aumenta con l’età ma che già con l’adolescenza è paragonabile a quella dell’adulto.

dottor Massimiliano Valeriani
dottor Massimiliano Valeriani, (Responsabile dell’Unità operativa complessa di Neurologia dello Sviluppo del Bambino Gesù e Professore associato di neuropsichiatria infantile dell'Università di Tor Vergata)

Quando è il caso di approfondire le cause del mal di testa?

Il mal di testa va approfondito quando si tratta di episodi ripetuti, e quando compare al di fuori di situazioni infettive. Se il bimbo ha la febbre, per esempio, è normale che abbia mal di testa, ma se la cefalea compare frequentemente non accompagnata da altri malanni è il caso di rivolgersi al pediatra.

Ma le cefalee nei bambini sono tutte uguali?

No, dobbiamo distinguere tra le cefalee primarie e quelle secondarie, queste ultime sono quelle legate ad una causa esterna, per esempio le infezioni delle vie respiratorie superiori in età pediatrica sono una delle cause di mal di testa più frequenti. Però le cause possono essere anche ben più gravi, come neoplasie, trombosi venosi cerebrali, più rare ma che non vanno escluse davanti al bambino con mal di testa.

mal di testa nei bambini

Le cefalee primarie, invece, sono legate ad una predisposizione costituzionale, in età pediatrica le forme più importanti sono l’emicrania e la cefalea tensiva.

Come avviene la diagnosi di cefalea nei bambini?

Nella maggior parte dei casi la cefalea di un bambino è primaria e viene quindi diagnosticata sulla base di criteri clinici stabiliti dalla Società Internazionale delle Cefalee senza per forza sottoporlo a degli esami. Gli esami strumentali sono necessari per escludere, invece, delle forme secondarie, ma questo processo di esclusione spesso si fa con una buona anamnesi, ossia una raccolta della storia clinica del bambino e con una visita completa che includa sia la parte pediatrica che quella neurologica. Purtroppo alcuni pediatri di base non tengono in considerazione la possibilità che invece il mal di testa del bambino sia dovuto a una cefalea primaria e, in maniera quasi automatica, richiedono una batteria di esami che hanno come unico esito quello di obbligare la famiglia a spostarsi per fare molti esami che si potrebbero evitare.

Parlando di mal di testa nei bambini i genitori tendono ad evitare il pediatra facendo un’autodiagnosi? 

Sì, se negli adulti quando si ha un po’ di mal di testa si pensa subito alla cervicale, che tra l’altro in realtà non provoca mal di testa, nei bambini, compresi in quelli che non hanno mai manifestato disturbi alla vista si pensa subito che sia da ricondurre al fatto che il piccolo non veda bene, quindi il bimbo fa una visita oculistica e puntualmente il difetto di vista non c’entra nulla con il mal di testa.

E all’autodiagnosi seguono anche delle automedicazioni?

Sì, soprattutto se in famiglia o la mamma o il papà soffrono già di emicrania, può capitare che diano al bimbo degli antidolorifici o degli integratori come magnesio, che hanno sentito poter aiutare il piccolo con il mal di testa. Queste automedicazioni però fanno sì che il bambino arrivi al centro cefalee molto tardi, quando il mal di testa è già diventato una costante nella sua vita.

Invece il fatto che chi soffre di mal di testa fin da piccolo, soffrirà per sempre è un falso mito?

Non proprio, in realtà è una parziale verità, perché se il mal di testa è riconducibile a una cefalea primaria, quindi un mal di testa con una predisposizione costituzionale, come l’emicrania, ha una predisposizione genetica che persiste per tutta la vita.

mal di testa

Sebbene la causa fondante del mal di testa non si possa togliere, può variare invece la frequenza e l’intensità, quindi durante la crescita dei bimbi in alcuni momenti sentiranno un mal di testa più doloroso, in altri sarà più tollerabile.

Se la mamma o il papà soffrono di mal di testa, ne soffrirà anche il bambino?

La trasmissione genetica è complessa, tranne per forme particolari di emicrania, non esiste un gene specifico che trasmette l'emicrania. Quando si parla di ereditarietà del mal di testa, entra in gioco un complesso di geni che ancora non conosciamo in toto e che aumenta le probabilità che da un genitore che soffre di emicrania, nasca un figlio che ne soffra altrettanto. Sulla predisposizione genetica poi agiscono anche dei fattori ambientali che spesso sono i responsabili della severità dell'emicrania nel bambino, per esempio i fattori di natura emotiva. Non voglio dire che il mal di testa sia una questione mentale ma è evidente che i bimbi stiano peggio durante il periodo scolastico e che stiano meglio quando durante il periodo estivo lo stress derivante dagli impegni scolastici ed extra-scolastici è meno presente. Altri fattori ambientali che incidono sul mal di testa sono le temperature eccessive, il vento, l'aria condizionata molto forte, il repentino cambiamento metereologico, e poi ci sono fattori comportamentali come il sonno irregolare.

Ci racconta come sono andate le visite che avete organizzato per bambini e genitori insieme?

È stata un'esperienza apprezzatissima dalle famiglie ma anche molto interessante per noi medici. Nonostante io mi occupi da sempre di cefalee pediatriche, non mi era mai capitato di lavorare fianco a fianco con una collega che tratta la patologia negli adulti, ed è stato interessante perché abbiamo potuto dare una risposta alle famiglie a 360 gradi, rendendole consapevoli della componente genetica dell'emicrania. Le visite erano infatti aperte a bambini con emicrania, che avessero almeno un genitore che ne soffrisse, per dare a entrambi i componenti della famiglia una diagnosi, e delle soluzioni per migliorare la qualità della vita del genitore e di conseguenza del suo bambino.

È importante una diagnosi precoce, per evitare ripercussioni sulla qualità della vita?

La diagnosi precoce è importante perché innanzitutto può evitare tante visite poco utili per bambini, che non fanno altro che spaventarsi senza risolvere il problema. Se i piccoli venissero subito indirizzati al centro cefalee, capirebbero l'origine del proprio mal di testa, evitando che quella che è un'emicrania solo fastidiosa ma non ancora invalidante, rischi di cronicizzarsi andando in contro a episodi frequenti di forte mal di testa.

Le informazioni fornite su www.fanpage.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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