Quali sono i rischi del caldo in gravidanza e come proteggersi dalle alte temperature
Le temperature salgono e toccano anche i 40 gradi in molte zone dello Stivale, ma come in che modo il caldo torrido può inficiare sulla gravidanza?
A chiederselo è stato un gruppo di ricercatori americani che ha individuato una correlazione tra le ondate di calore e la nascita pretermine dei bambini. Ecco come proteggersi dai rischi del caldo in gravidanza.
Lo studio sulle nascite pretermine causate dal calore
Lo scorso 24 maggio, un gruppo di ricercatori americani ha pubblicato su Jama Network uno studio realizzato analizzando 53 milioni di nascite avvenute negli Stati Uniti, tra il 1993 e il 2017, di cui quasi 8 milioni sono avvenute pretermine e quasi 6 milioni proprio durante la stagione più calda.
I dati sono stati intrecciati alle temperature registrate negli States, ed è emerso che quando il termometro registrava temperature elevate per 4 giorni di fila la probabilità che i bambini nascessero prima del termine aumentavano. In particolare la ricerca dimostra che l’aumento della temperatura notturna, sopra i 24°C, può aumentare dall’1 al 6% il rischio di parto pretermine.
I rischi delle ondate di caldo in gravidanza
Come specifica il Ministero della Salute, le donne in gravidanza sono più suscettibili alle alte temperature, a causa dei cambiamenti che il loro corpo subisce per accogliere una nuova vita dentro di sé. Tra i rischi per le donne incinte vi sono:
- colpo di calore: per una donna in dolce attesa è più complesso termoregolarsi a causa dell’aumento del sangue nel loro corpo, dei battiti che sono più frequenti e della riduzione della resistenza vascolare.
- parto pretermine (tra la 33esima e la 36esima settimana di gravidanza): oltre allo studio americano, nel 2013 è stato pubblicato uno studio sulla National Library of Medicine, che ha dimostrato che nelle madri più giovani o che avevano una malattia cronica vi era l’aumento dell’1.9% della possibilità di una nascita pretermine nella stagione estiva se nei due giorni prima del parto prematuro era aumentata anche di un solo grado la temperatura massima apparente.
- rilascio di ossitocina e prostaglandine: causato dal caldo, che possono indurre il travaglio
- disidratazione: si presenta con diversi sintomi, sete, crampi, debolezza, vertigini, palpitazione, pelle e mucose asciutte ed è molo pericolosa. La riduzione di fluidi nel corpo della mamma, infatti, darebbe vita anche ad una riduzione dei fluidi del feto, stimolando un parto prematuro
- anomalie fetali: il corpo della donna, come spiega Nathaniel DeNicola, esperto di salute ambientale per l'American College of Obstetricians and Gynecologists, alle pagine del Washington Post, a causa del caldo porterebbe l’afflusso di sangue verso l’utero a spostarsi invece verso la pelle. Meno sangue verso l’utero o la placenta, significano però meno nutrimento per il bambino, che dunque potrebbe nascere più piccolo.
Come proteggersi dal caldo se si è incinta?
Il Ministero della Salute ha pubblicato una brochure dedicata proprio ai suggerimenti per proteggersi dal caldo se si affronta la gravidanza nel periodo estivo:
- bere almeno 2 litri di acqua al giorno: evitando bibite zuccherine e troppo fredde.
- mangiare pietanze leggere: soprattutto frutta e verdura, ricchi d’acqua
- rinfrescare gli ambienti: meglio oscurare le finestre delle stanze in cui batte il sole e tenerle chiuse nelle ore più calde areeggiando le stanze quando le temperature si abbassano.
- accendere l'aria condizionata: è bene rimanere in una stanza la cui temperatura si aggiri sempre tra i 24 e i 26 gradi, quindi basterà impostare il condizionatore a questa temperatura o rimanere nelle stanze più fresche della casa.
- fare bagni e docce con acqua tiepida: rinfrescare il viso e i polsi
- indossare indumenti leggeri
- non uscire nelle ore più calde della giornata
- evitare di passeggiare nelle zone più trafficate
- proteggersi dal sole con creme solari ad alto SPF
- informarsi sulle ondate di calore in arrivo nelle località dove si vive o si trascorrono le vacanze estive