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Qual è l’orario migliore per far cenare i bambini: il parere della nutrizionista pediatrica 

Su TikTok è virale un trend secondo cui le mamme fanno cenare i figli attorno alle 16.00 per evitare che si riempano di snack nel pomeriggio, abbiamo chiesto ad una nutrizionista se questa soluzione va bene.
Intervista a Dott.ssa Laura Chiesi
Responsabile dell'unità professionale dietetica dell'azienda ospedaliero-universitaria Meyer -IRCCS
A cura di Sophia Crotti
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bimba mangia gli spaghetti

Una mamma americana ha svelato di far cenare i propri bambini tra le 15 e le 16, in modo che i piccoli, di ritorno da scuola molto affamati, non cedano ai crampi della fame ingozzandosi di snack poco salutari e finendo per lasciare la cena intonsa nel piatto.

Abbiamo chiesto alla dottoressa Laura Chiesi, responsabile dell'unità professionale dietetica dell'azienda ospedaliero-universitaria Meyer -IRCCS, di dirci se il metodo è valido o se al contrario esiste un orario entro cui sarebbe meglio far cenare i bambini.

"È importante ricordare che l'orario e l'apporto calorico che diamo ai bambini per cena influiscono anche sul loro ritmo sonno-veglia, cenare troppo presto o troppo tardi non è una buona idea".

dottoressa Laura Chiesi
Dott.ssa Laura Chiesi (Responsabile dell'unità professionale dietetica dell'azienda ospedaliero-universitaria Meyer -IRCCS)

A che ora è meglio far cenare i bambini?

La cena dovrebbe essere servita ai bambini in età scolare attorno alle 18.30-19.00 e mai dopo le 19.30. L’importanza di rispettare questa finestra temporale è dettata dal fatto che il piccolo può mangiare quanto basta per sentirsi sazio, senza che il pasto influisca sulla qualità del suo sonno.

Poi l’orario dipende anche dall’età del bimbo, se ha 1-3 anni può cenare verso le 18, dal momento che andrà a dormire verso le 20. Per i ragazzi più grandi l’orario può essere spinto più avanti, ma è importante non tardare troppo la messa a letto se l’indomani il bimbo deve andare a scuola.

Far cenare i bambini nel pomeriggio quindi è sbagliato?

Secondo me sì, innanzitutto perché i piccoli imparano sempre dall’esempio che i loro genitori danno, e anche il pasto è un momento educativo. Per questo è importante condividere i momenti conviviali con l'intera famiglia, e se il bambino cena di pomeriggio, uno dei due genitori, o entrambi al lavoro, non potranno essere presente. Guardando i genitori intenti a mangiare i bimbi imparano a portare correttamente il cibo alla bocca, a variare nell’assaggio delle pietanze, ad assaporare gusti nuovi.

Un altro rischio di cenare così presto è che il bambino poi, una volta visto rientrare il genitore dal lavoro, che si mette a tavola attorno alle 19.00, abbia ancora una volta fame.

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Le mamme che fanno cenare prima i loro bambini, dicono di farlo per evitare di dare loro snack nel pomeriggio, questa non è comunque la soluzione?

No, i bambini devono essere educati dai genitori anche quando si parla di alimentazione, in modo da avere delle regole. I piccoli non devono essere liberi di aprire credenza e frigorifero quando vogliono. Devono sapere che durante il pomeriggio potranno mangiare un piccolo spuntino, si tratta del 5% dell'apporto calorico quotidiano. Attorno alle 16.00, 16.30 si può dare al bimbo dello yogurt, della frutta, dei cracker, un pezzettino di focaccia, o dei taralli, o frutta secca, che vanno benissimo.

In che modo cenare presto incide negativamente sulla qualità di vita del bimbo?

Bisogna ricordare che alimentazione e sonno vanno di pari passo. Quindi garantire ai bambini una routine stabile, con la cena programmata sempre per lo stesso orario, permette loro di stabilire delle abitudini alimentari sane e di favorire un ciclo sonno-veglia stabile.

Se i bambini cenano alle 16 di pomeriggio, dopo poco, seguendo gli step della routine, dovranno andare a dormire, finendo per dormire tantissimo.

snack

Come dovrebbero essere distribuite le calorie nei pasti per un bambino che va a scuola?

Il 20% dell’apporto calorico giornaliero dovrebbe essere tratto dalla colazione, un 40% dal pranzo e un 30% dalla cena. Avanza un 10% che dovrebbe essere ripartito tra la merenda di metà mattina e quella di metà pomeriggio.

Gli spuntini devono rimanere degli spuntini, mentre i pasti principali, ed in particolare il pranzo, devono essere sostanziosi. Solo così il bimbo arriverà a cena con una fame limitata e non troppo affamato.

Sono da evitare questi spuntini dopo cena, perché sono ricchi di zuccheri e grassi e possono interferire con il sonno, influenzando il metabolismo del bambino stesso.

Se il bambino quando torna da scuola è molto affamato, questo è sintomo del fatto che bisogna cambiare l’apporto calorico che riceve durante i pasti principali?

Sì, vuol dire che il pranzo non è stato abbastanza nutritivo, se non ha mangiato il primo o il secondo, nel pomeriggio ha più fame. Per capire poi se nel pomeriggio il bimbo ha davvero così tanta fame o sta solo facendo dei capricci, possiamo offrirgli della frutta, se la rifiuta non ha poi così fame.

Tutto dipende anche dall’attività fisica che fa il bimbo, se rimane sempre in casa, non si muove, avrà bisogno di un apporto calorico differente, rispetto a un coetaneo che fa molta attività sportiva o extra-scolastica.

Le informazioni fornite su www.fanpage.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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