“Prova a calciare la mia porta”: la sfida su TikTok pericolosa per i bambini e le famiglie
Si chiama "Prova a calciare la mia porta" la pericolosa challenge che coinvolge sopratutto gli adolescenti assidui frequentatori di TikTok. Come si evince dai video che rispondono all'Hashtag #doorkickingchallenge per parteciparvi i giovanissimi ragazzi si mettono di spalle ad una porta di ingresso, indistintamente di un palazzo, di una casa o di un'attività, tirano un calcio e scappano, più veloce che possono, il tutto sotto l'occhio vigile della telecamera.
Se un tempo una bravata al massimo poteva essere quella di suonare al citofono e scappare, ora i ragazzi si filmano, rischiando di distruggere portoni e la quiete di una casa.
La challenge del calcio alla porta
La challenge del calcio alla porta consiste nell'entrare nel giardino privato di un'abitazione, posizionare il cellulare sul patio di ingresso e filmarsi mentre con un calcio si scuote la porta e poi si scappa per non essere scoperti dal proprietario.
Al notiziario abcNews, Amanda Gross, una donna americana, ha spiegato cosa ha comportato quell'innocuo calcio alla porta della sua abitazione: "Quasi 663 € di danni per riparare la porta e uno spavento così forte che la nonna, che era a casa con noi, si è sentita male".
Spesso la viralità dei contenuti, infatti, spiega a Parents il comandante delle forze dell'ordine ormai in pensione, Gene Petrino, fa perdere di vista ai ragazzi che non tutto quello che vedono online si può replicare senza conseguenze. L'ex-comandante ha infatti indicato i principali rischi in cui i ragazzi incorrono, anche se minori:
- reato per violazione di domicilio e proprietà privata
- tentato furto con scasso
- distruzione di proprietà
- disturbo della quiete pubblica
Il fatto che il ragazzo sia minorenne o che dichiari di aver partecipato a una challenge, senza alcuna intenzione di rubare all'interno dell'abitazione incriminata o distruggere dei beni non di sua proprietà, spiega l'ex comandante, servono a poco: "Il gesto del minore potrebbe comunque essere visto come il tentativo di entrare in casa e per questo punito, con conseguenze che lo perseguiteranno fino alla vita adulta" spiega lui a Parents.
Il ragazzo infatti, una volta che la sua fedina penale si sarà sporcata potrebbe fare davvero fatica ad accedere all'università, ai concorsi o al mondo del lavoro.
Oltre ai rischi di tipo penale, ci sono anche quelli di tipo fisico, un calcio forte come quelli che si vedono nei video di TikTok, tirato da un minore può comportare un serio infortunio: "Il ragazzo si potrebbe fare male al ginocchio o peggio potrebbe scatenare l'ira del proprietario di casa, al punto tale da essere da lui rincorsi e malmenati" continua l'ex comandante.
Come proteggere i minori dalle challenge online
Purtroppo, elencare i rischi in cui i ragazzi incorrono, non basta, infatti la psicologa Titania Jordan, alle pagine di Parents ha raccontato che la pressione che i coetanei mettono sugli adolescenti, ancora così piccoli è fortissima, tanto da fare anche qualcosa che può metterli in pericolo, pur di essere accettati da loro: "Senza contare che l'emozione di poter fare qualcosa di cattivo per poi scappare è qualcosa che gli adolescenti sentono molto" ha spiegato alle pagine di Parents la psicologa Jordan.
Tuttavia, i genitori possono intervenire per porre freno a questa tendenza degli adolescenti ad adattarsi alle mode, anche le più pericolose, dei coetanei:
- Creare un ambiente sereno in cui confrontarsi: è importante che i propri figli sappiano sempre di poter raccontare ogni cosa ai loro genitori, davanti ai quali non saranno giudicati ma ascoltati.
- Chiarire le ripercussioni della challenge: bisogna chiamare le azioni con il proprio nome, entrare nella proprietà privata di qualcuno e distruggere i suoi averi è un crimine che i ragazzi potrebbero pagare nel tempo.
- Cercare di cambiare il punto di vista dei ragazzi: è molto importante allenare i ragazzi all'empatia, cercando di farli ragionare su come si sentirebbero loro se ad essere rotta o calciata fosse la loro porta o quella di un amico, per disincentivarli a farlo.