Prima dei due anni i bambini conoscono anche i nomi degli oggetti che non hanno mai visto, secondo uno studio

I bambini già a 15 mesi sanno già nominare o indicare gli oggetti anche se non li hanno mai visti, è quanto ha scoperto una nuova ricerca realizzata dagli studiosi dello sviluppo delle Università Northwestern e Harvard.
L'incredibile capacità di conoscere gli oggetti prima di vederli
Si chiama deduzione dal contesto, il processo secondo il quale, ascoltando altri parlare o descrivere un oggetto che non abbiamo mai visto ce lo figuriamo e poi sappiamo riconoscerlo tra altri. Gli studiosi delle università di Harvard e Northwestern si sono domandati a che età, però, l'essere umano imparasse questa abilità. "Se un bambino che gioca sul tappeto ascolta parlare i suoi genitori di un frutto che non ha mai visto prima, quando lo vedrà per la prima volta riuscirà a capire di cosa si tratta?". Da questa domanda è iniziato lo studio che ha coinvolto 67 neonati di 12 mesi e 67 di 15 mesi, che sono stati reclutati per un test adatto alla loro giovanissima età. I piccoli hanno affrontato una prima fase di "addestramento" durante la quale sono stati ripetuti loro i nomi di tanti elementi appartenenti ad un unico ambito semantico, per esempio la frutta. Oltre a nominare banane, fragole, ciliegie e alimenti che i piccoli conoscevano, gli studiosi hanno nominato, senza mostrarglielo, anche un frutto che per loro era un nuovo vocabolo.

La seconda parte della ricerca consisteva in un test che prevedeva che i bambini riascoltassero nuovamente il nome del frutto sconosciuto dinnanzi, oltre che lui, ad un altro oggetto appartenente ad un altro ambito semantico ma sempre sconosciuto. I bambini a 15 mesi, quando i ricercatori hanno chiesto loro di indicare con la mano quello che pensavano essere il frutto dal nome sconosciuto, sono riusciti a indicare l'oggetto corretto, a dimostrazione del fatto che erano riusciti a dedurre cosa fosse dal contesto, mentre a 12 mesi non ci sono riusciti affatto.
L'importanza di parlare sempre dinnanzi ai neonati
"Il nostro studio dimostra che i bambini assimilano tutto quello che sentono, anche in assenza dell'oggetto di cui riescono a farsi una rappresentazione mentale". Secondo i ricercatori a 12 mesi, però, i bebè sono ancora troppo piccoli per essere riusciti ad immagazzinare sufficienti parole dedotte dal contesto, cosa che qualche mese dopo riescono invece a fare con grande semplicità. "La ricerca evidenzia anche il potere del linguaggio nella vita quotidiana dei neonati, per questo è importante per loro ascoltare le conversazioni degli adulti o i genitori che leggono i libri ad alta voce".
I piccoli seppur non comprenderanno nell'immediato ciò che gli adulti dicono, riusciranno a farsene un'immagine mentale e dai 15 mesi comprenderne il contesto linguistico di appartenenza, così da costruire nella loro mente un'idea dell'oggetto, essenziale per riuscire un giorno a capirne il vero significato. "Oggi sappiamo che, come accade per gli adulti, anche i bambini si incuriosiscono davanti a un vocabolo nuovo e la loro mente vaga per scoprirne il significato".