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Festival di Sanremo 2025

Perché proprio la canzone di Lucio Corsi è riuscita a far cantare un bimbo con mutismo selettivo? La psicoterapeuta

Lucio Corsi non ha vinto per un soffio il Festival di Sanremo ma è riuscito a far cantare un bambino con mutismo selettivo, la psicoterapeuta Marta Di Meo ha spiegato a Fanpage.it perché solo il suo testo poteva riuscirci.
Intervista a Marta Di Meo
Psicoterapueta specializzata dal 2009 in mutismo selettivo nei bambini
A cura di Sophia Crotti
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Lucio Corsi
Lucio Corsi
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Lucio Corsi è stata forse la più grande scoperta del Festival di Sanremo 2025. Eversivo, nella sua semplicità difficile da cogliere al primo sguardo, ha gridato con una melodia dolcissima la sua normalità in un mondo di duri.

È arrivato secondo per pochissimi centesimi alla kermesse canora, compiendo una rivoluzione che ha portato i votanti a volere sul podio una persona come loro, normale. Ma la più grande vittoria di questa canzone, per una coppia di genitori, che ha chiesto di rimanere anonima, è stata sentirla canticchiare dal proprio bambino di 9 anni, con mutismo selettivo. “Lucio, mio figlio di 9 anni con mutismo selettivo oggi mentre andavamo a scuola con la tua canzone in macchina dal sedile posteriore ha per un attimo canticchiato a bocca chiusa la melodia. Finora era successo solo con un’altra canzone anni fa. Grazie per questa magia, per noi hai già vinto” ha scritto di getto la mamma sotto al post del cantante, collezionando una pioggia di consensi.

La psicoterapeuta Marta Di Meo che dal 2009 si occupa di mutismo selettivo nei bambini, ha spiegato a Fanpage.it perché proprio questo inno alla normalità sia stato in grado di far canticchiare un bambino con questo disturbo d'ansia. "Lucio Corsi nella sua canzone spiega di aver attraversato la paura, di aver tanto desiderato essere un duro, ma di aver capito di poter essere solo Lucio, e sono certa che quel bambino spesso nella vita si sia sentito come lui e abbia deciso di cantare perché ha ascoltato un cantante verbalizzare il suo malessere".

Il mutismo selettivo nei bambini, un disturbo di cui si parla troppo poco

La psicologa e psicoterapeuta Di Meo ha spiegato a Fanpage.it, che nonostante un forte innalzamento dei casi di mutismo selettivo tra i più piccoli, che lei osserva circa dal 2018 – 2019, non si parla ancora abbastanza del serpeggiare del disturbo tra i bambini. “Spesso viene scambiato per timidezza, o per problemi del linguaggio del bambino, invece il mutismo selettivo è un vero e proprio disturbo d’ansia come tratto caratteriale, ossia il piccolo manifesta una chiusura del corpo che si blocca davanti agli stimoli”.

Il corpo del bambino, impietrito dall’ansia, si ferma e non gli permette di parlare davanti ai pari o agli adulti, che in quel momento lo hanno interpellato, né tanto meno di muoversi. I genitori a questo punto si muovono per avere una diagnosi che generalmente, spiega la psicoterapeuta arriva verso i 5 anni, anche se i bambini manifestano già attorno ai 3 anni e mezzo quei sintomi che, se non trattati, possono anche portarli alla chiusura totale.

Il fatto che il mutismo selettivo sia un tratto caratteriale dei bambini, ci spiega Di Meo permette di smontare un altro falso mito a riguardo: “Un luogo comune sul mutismo selettivo è che abbia una causa, secondo molti sarebbe generato da un evento traumatico a cui il bambino ha assistito, ma non è così, non esiste un fattore scatenante”. Tuttavia, spiega l’esperta, questo tratto caratteriale può emergere se vi è familiarità con i disturbi d’ansia e può peggiorare quando il bimbo si espone nel contesto sociale, che non è sempre pronto ad accoglierlo.

Marta di Meo
Marta Di Meo

Infatti è spesso la scuola a mandare dei campanelli d’allarme ai genitori: “Accade che il piccolo in classe non parli con insegnanti e compagni, mentre a casa comunichi serenamente con i genitori, per tanto i docenti segnalano la situazione alla famiglia”. A questo punto scuola e famiglia devono agire insieme, dando vita a degli incontri che portino gradualmente il bimbo ad aprirsi. “Questo passaggio si fa con il terapeuta che crea uno schema che faccia in modo che il bimbo a poco a poco viva degli episodi positivi, riuscendo a parlare, a giocare e a interagire con le altre persone”. Di Meo spiega che lei lavora proprio con la terapia cognitivo-comportamentale e prepara i genitori ad allenare i piccoli all'interazione in ogni tipo di esposizione, sia al bar, in gelateria o al parco con gli amici. Lo stesso lavoro viene fatto poi a scuola con gli insegnanti che permettono al bimbo di aprirsi sempre di più.

In questo processo il bambino non va mai forzato, perché seppur lui voglia parlare e confrontarsi il suo corpo glielo impedisce e obbligandolo potrebbe vivere un episodio molto negativo, tuttavia il bimbo non va neanche lasciato stare, pensando che la situazione migliorerà da sola, perché altrimenti inizia a credere di non essere capace di parlare e che non valga la pena di spendersi” conclude la psicoterapeuta.

La canzone di Lucio Corsi, una cura per i bambini con mutismo selettivo

Lucio Corsi, che voleva essere un duro e alla fine pensa di non essere nessuno, dovrà rivedere la sua posizione, perché è stato molto più che un semplice artista in gara a Sanremo per un bambino di 9 anni con mutismo selettivo: il motivo per mettere freno alle proprie ansie e provare a canticchiare. "Non è un caso che proprio la canzone di Corsi abbia permesso al bimbo di canticchiare, la melodia deve averlo sicuramente coinvolto e interessato ma sono convinta che anche il testo lo abbia fatto sentire compreso e capito".

Secondo la psicoterapeuta i bambini con mutismo selettivo sono ipersensibili fisicamente e dal punto di vista cognitivo, per questo un testo come quello di Corsi tocca nel profondo le corde dei loro cuori, tanto da indurli a fare la cosa più difficile per loro:parlare. "Corsi canta che avrebbe voluto essere un duro ma che è rimasto se stesso, racconta anche di aver attraversato la paura e di aver compreso così che è impossibile fuggirle, perché bisogna invece affrontarla, imparando a conviverci. Si tratta di tutti sentimenti che questi bambini provano e non riescono a verbalizzare" spiega la psicoterapeuta.

La gioia dei genitori, secondo l'esperta è bellissima, anche il fatto che la mamma abbia deciso di parlarne, provando a sensibilizzare l'opinione pubblica su un tema, come il mutismo selettivo, molto diffuso, ma di cui si racconta davvero poco. Invita anche i genitori del piccolo ad ascoltare "Volevo essere un duro" di Corsi sempre più spesso. "Bisogna cercare di coinvolgerlo sempre più spesso con questa canzone, o con lo stimolo che gli ha permesso di provare a parlare, più spesso la ascolta e canticchia, più si sentirà capace di affrontare quella situazione e a poco a poco riuscirà a gestire il suo disturbo d'ansia".

Corsi non avrà vinto il Festival ma ha compiuto una rivoluzione, in un contesto sociale che secondo la psicoterapeuta è fatto di fretta e rapidità, che non sono certo antidoti ai disturbi d'ansia dei bambini. E se la musica si fa medicina che fa danzare e parlare anche chi credeva di non farcela, allora è riuscita nella sua missione, senza che serva un premio a riconoscerglielo.

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