video suggerito
video suggerito

Perché non dovremmo più pubblicare le immagini dei figli sui social: l’avvertimento delle esperte

In un recente intervento a un podcast inglese di genitorialità, due esperte del settore (tra cui la direttrice di Public Pulicy di Instagram) hanno spiegato i motivi per cui, complice l’avvento dell’Intelligenza Artificiale, i genitori dovrebbero pensarci due volte prima di postare immagini o video che ritraggono i loro bambini.
A cura di Niccolò De Rosa
0 CONDIVISIONI
Pericoli sharenting e Intelligenza Artificiale

Sapere cosa condividere online e come farlo può essere complicato, soprattutto quando si parla di bambini. Da tempo ormai esperti in materia di privacy e minori mettono in guardia i genitori sui pericoli dello sharenting, la pratica sempre più diffusa di condividere sui social immagini e momenti di vita dei propri figli. L’avvento dell’intelligenza artificiale sembra poi complicare ulteriormente la situazione, poiché le immagini pubblicate online potranno essere manipolate o utilizzate per scopi non autorizzati con molta più facilità.

Per approfondire simili argomenti, nel corso del podcast britannico Made by Mammas, le mamme e conduttrici Zoe e Georgia hanno recentemente interpellato due autentiche esperte del settore: Tara Hopkins, direttrice globale delle Public Policy di Instagram, e Vicki Shotbolt, responsabile di ParentZone, una fondazione che si occupa della sicurezza dei bambini online. Ciò che ne è emerso è un quadro piuttosto preoccupante, dove i genitori di oggi (e di domani) dovranno prestare la massima attenzione alla gestione dei propri social i per proteggere i loro figli da un ecosistema digitale sempre più complesso.

Il nuovo "pericolo" dell'IA

Se fino a qualche tempo fa i problemi legati allo sharenting risiedevano prevalentemente nell'involontaria condivisione di informazioni personali dei minori, oggi l'avvento dell'Intelligenza Artificiale (IA) rischia di rendere tutto ancora più complesso.

Immagine

Secondo Shotbolt, infatti, l’utilizzo dell'IA aumenta esponenzialmente il rischio che le immagini e i video dei bambini finiscano manipolate dai malintenzionati. Grazie alle potenzialità dell'intelligenza artificiale, infatti, ogni foto postata online può essere facilmente modificata per apparire in modo totalmente differente rispetto all'originale (contesto diverso, posa alterata, senso generale dell'immagine stravolto ecc…) e non vi è modo per controllare al 100% l'utilizzo dei contenuti che finiscono sul web.

Ovviamente questo pericolo vale per tutto ciò che finisce in Rete, ma nei minori la questione è ancora più spinosa poiché i bambini sono troppo piccoli per dare il proprio consenso alla pubblicazione di immagini o filmati che li riguardano.

L'aumento dei crimini legati all'abuso di immagini

Secondo le due intervistate i primi risultati di questo nuovo panorama si stanno già palesando, con un sensibile aumento dei reati legati all'abuso di immagini di minori online. Secondo i dati messi a disposizione dalla National Society for the Prevention of Cruelty to Children (NSPCC), nel Regno Unito i reati di questo tipo sono aumentati del 25% solo nell'ultimo anno.

Per le esperte, tutto questo rende il tema ancora più urgente per i genitori, i quali dovrebbero cominciare considerare con attenzione cosa pubblicano e come proteggere la privacy dei loro figli, anche perché in futuro l'IA diventerà sempre più "abile" e, dunque, potenzialmente più pericolosa se usata in modo scorretto.

Immagine

Gestione della visibilità sui social

Premesso che il modo migliore per tutelare la privacy e l'immagine dei bambini sarebbe quella di non postare affatto contenuti che ne ritraggano chiaramente il volto, per provare a rafforzare la sicurezza online la manager di Instagram Tara Hopkins ha quindi consigliato di impostare account privati sui social, piuttosto che pubblici, così da limitare l'accesso ai contenuti per gli estranei.

Un account privato, ha chiarito Hopkins, permette ai genitori di controllare chi può vedere le foto e i video condivisi, accettando o rifiutando richieste di visualizzazione. Inoltre, l'uso della funzione "Amici più stretti" (Close Friends) su Instagram è, ad esempio, un'opzione utile per condividere contenuti solo con un gruppo selezionato di persone per un tempo limitato di 24 ore.

Un altro suggerimento pratico di Hopkins ha riguardato invece l'utilizzo di adesivi o emoji per coprire i volti dei bambini nelle foto prima di condividerle. Questa semplice misura può ridurre notevolmente il rischio che le immagini vengano manipolate o usate in modo improprio da persone sconosciute. L'esperta ha infine sottolineato come, sebbene ci siano diversi modi per proteggere i bambini online, rimane fondamentale che i genitori siano sempre più consapevoli delle implicazioni delle loro scelte digitali.

0 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views