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Perché non bisogna sentirsi in colpa se non si allatta al seno? Il parere del neonatologo

Decidere o essere costrette a non allattare al seno compromette in qualche modo il rapporto tra mamma e bambino? Determina la bontà di una mamma? A queste domande ha dato una risposta per Fanpage.it il professor Massimo Agosti, Presidente della SIN.
Intervista a Prof. Massimo Agosti
Presidente della Società Italiana di Neonatologia (SIN), professore ordinario di pediatria presso l'Università degli Studi dell'Insubria di Varese e direttore della neonatologia e terapia intensiva neonatale dell'Ospedale di Varese
A cura di Sophia Crotti
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neonata allattata con biberon

L'allattamento al seno esclusivo per i primi 6 mesi di vita del bambino, e poi continuato, insieme alle pappe, anche sino ai 2 anni di vita, così come come spiega l'OMS è la scelta ottimale per la sua salute.

Il latte materno infatti è specie-specifico e bambino-specifico, ogni madre dunque produce il nutrimento necessario al sostentamento e alle necessità del proprio piccolo. Tuttavia, esistono delle circostanze oggettive o soggettive che portano le donne ad allattare tramite biberon offrendo il latte formulato (in polvere e poi ricostituito oppure direttamente liquido). Abbiamo chiesto al Presidente della Società Italiana di Neonatologia (SIN), professore ordinario di pediatria presso l'Università degli Studi dell'Insubria di Varese e direttore della neonatologia e terapia intensiva neonatale dell'Ospedale di Varese di spiegarci perché queste donne non hanno alcun motivo per provare sensi di colpa, o peggio, sentirsi mamme di serie B.

Massimo Agosti
Massimo Agosti (Presidente della Società Italiana di Neonatologia (SIN), professore ordinario di pediatria presso l'Università degli Studi dell'Insubria di Varese e direttore della neonatologia e terapia intensiva neonatale dell'Ospedale di Varese)

Professore, perché la scelta dell'allattamento al seno è la più consigliata alle neomamme?

Ogni mamma ha il latte giusto per il suo bambino: la donna per il cucciolo di uomo, la mucca per il vitello, la leonessa per il cucciolo di leone e così via. Non a caso la parola mammifero ha al suo interno la medesima radice di mamma e mammella, tutte rimandano a quel periodo unico della vita in cui la madre dà al bambino un nutrimento che produce lei stessa. Infatti il neonato nasce senza denti e una spiccata volontà di succhiare, predisposto insomma ad essere allattato.

Una mamma che non allatta al seno però è legittimata a non farlo senza sentirsi sbagliata o peggio, una mamma di serie B?

Se una mamma, per motivi oggettivi come una malattia che le causa un impedimento nell'allattamento o l'assunzione di certi farmaci non può allattare, o per motivi soggettivi decide di non farlo, non va ostacolata in questa decisione. È giusto che conosca, come tutte le neomamme, i benefici dell'allattamento al seno ma non bisogna dare giudizi o scivolare nel meccanismo che la porti a pensare di essere una mamma di serie B, dal momento che non esistono mamme migliori di altre. Ogni mamma è brava con il suo bambino nella misura in cui saprà dargli il meglio che può. Viceversa andrà aiutata a
scegliere il latte formulato più adatto per il suo piccolo: una cosa che ripeto sempre a queste mamme è che si può dare con altrettanto amore un biberon al proprio bambino.

Il latte in formula permette al bimbo di crescere in salute?

Sì, i latti formulati attualmente a disposizione, pur non raggiungendo mai l'unicità del latte materno, cercano di imitarne la funzione, con una composizione che nel corso dei decenni è sempre stata migliorata e arricchita, in modo da assomigliare sempre di più funzionalmente al latte materno. Di queste formule è normata l'efficacia e la sicurezza microbiologica, dei macro e micro componenti, necessaria ai piccoli nel primo anno di vita. Pertanto le mamme che scelgono di non allattare al seno possono in serenità affidarsi a noi esperti per avere il sostituto del latte materno più adeguato per il proprio figlio.

È vero che una mamma che non allatta al seno instaura con il proprio bambino un rapporto meno stretto?

No, questo è un falso mito, anche perché l'essere umano, ed in particolare il cucciolo di uomo, ha la fortuna di essere molto plastico e di comunicare non solo attraverso il gusto con la sua mamma ma anche, ad esempio, con il tatto, con l’olfatto e con la vista da vicino. Quindi le mamme che prendono in braccio i loro neonati per dare il biberon, osservandoli amorevolmente mentre succhiano, non hanno nulla di diverso dalle mamme che allattano al seno, nello sviluppo di un rapporto con loro. Inoltre un bimbo allattato con il biberon entra prima in comunicazione anche con il papà, che potrà così aiutare in modo pratico potendolo nutrire al pari della mamma. Dunque la relazione genitori figli è totalmente conservata anche se si allatta al biberon con un sostituto del latte materno.

Le informazioni fornite su www.fanpage.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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