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Perché l’odore dei neonati è così inebriante? La spiegazione dell’ostetrica

Il profumo di un neonato non è solo una questione di chimica, ma un richiamo ancestrale che affonda le radici nella biologia e nelle emozioni più profonde. Secondo l’ostetrica Rachel FitzD, questa sensazione unica nel suo genere è il risultato di un mix di sostanza presenti nell’utero e che impregnano la pelle del bebè di una sorta di marchio olfattivo che favorisce il legame tra genitore e figlio.
A cura di Niccolò De Rosa
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Diventare genitori è un'esperienza che rivoluziona la percezione del mondo, introducendo emozioni e sensazioni difficili da descrivere per chi non le ha vissute. Tra queste, un aspetto apparentemente semplice ma straordinariamente significativo è il profumo dei neonati. Una fragranza unica, che sembra avere il potere di connettere genitori e figli ad un livello quasi primordiale.

Anche l'adulto più scettico, al primo incontro con il proprio bebè, resta piacevolmente stupito da come la pelle del piccolo riesca a evocare sensazioni che fino a quel momento non avrebbe mai immaginato. Ma cosa si cela dietro questo fenomeno? La rivista americana Newsweek lo ha chiesto all'esperta di genitorilità Rachel FitzD, la quale ha approfondito le origini di una percezione olfattiva unica nel suo genere.

L'origine di un profumo unico

Secondo FitzD, specialista ostetrica con oltre 30 anni di esperienza, a rendere tanto speciale l'odore dei neonati è il mix inconfondibile di liquido amniotico e vernix caseosa, sostanze che avvolgono il neonato fin dalla vita intrauterina. Questo particolare odore corporeo, descritto come muschiato e crudo, persiste per circa cinque/sei settimane dopo la nascita. Ogni bambino, inoltre, possiede una fragranza unica determinata dai suoi geni, che permette ai genitori di riconoscerlo tra mille.

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FitzD ha spiegato che la vernice caseosa è generata dal neonato per proteggere la pelle durante i nove mesi trascorsi nel grembo, mentre il liquido amniotico è la sostanza in cui il feto è immerso e che ha l'importante funzione di proteggere il piccolo e fornirgli i fattori di crescita essenziali per un corretto sviluppo.

Quando il bambino nasce, dunque, la commistione di questi odori si fonde con il sudore materno in un’essenza irripetibile, che rafforza il legame tra il figlio e i suoi genitori. Questo profumo, infatti, non solo favorisce il riconoscimento reciproco, ma innesca un processo di bonding primitivo e istintivo che vale anche per i padri.

Un linguaggio chimico invisibile

Da anni è noto che segnali chimici genetici influenzano la scelta del partner, spingendo gli esseri umani a preferire individui geneticamente diversi per proteggere la specie da pericolosi incroci endogami (ossia tra consanguini). Secondo l'ostetrica FitzD, sono proprio queste tipologie di segnali aiutano i genitori a riconoscere i propri figli, questa volta grazie alla somiglianza olfattiva. Questo sistema di riconoscimento sembra poi durare fino alla pubertà, quando i cambiamenti ormonali interrompono temporaneamente il processo, per poi riprendere nell’età adulta.

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