Perché i videogame possono migliorare il benessere del bambino: la spiegazione della ricercatrice

Negli ultimi anni, il dibattito sul gioco digitale ha assunto un ruolo centrale nelle discussioni sull'infanzia. Se da un lato si riconosce l'importanza del gioco per lo sviluppo e il benessere dei bambini, dall'altro l'uso di dispositivi digitali continua a sollevare dubbi tra i genitori (almeno quelli più tradizionalisti). Le preoccupazioni riguardano principalmente la sicurezza online, il rischio di eccessivo tempo davanti allo schermo e la possibilità di interazioni pericolose con sconosciuti.
Tuttavia, come evidenziato dalla ricercatrice Fiona Scott sul sito The Conversation, studi recenti dimostrano che, se progettati in modo adeguato, i giochi digitali possono offrire numerosi benefici ai bambini, contribuendo al loro benessere e allo sviluppo delle loro capacità.
Un approccio basato sulla ricerca
Il team di ricerca dell'Università di Sheffield, in collaborazione con Unicef e importanti multinazionali del settore ludico, ha condotto uno studio approfondito su venti bambini britannici di età compresa tra sei e dodici anni e le loro famiglie. L'obiettivo era esaminare l'impatto del gioco digitale sul benessere infantile. I risultati hanno così mostrato che, se ben progettati, i videogiochi possono effettivamente fornire un supporto significativo allo sviluppo emotivo, sociale e cognitivo dei bambini.

Gestire i rischi del gioco online
Sebbene il gioco digitale comporti alcuni rischi per la sicurezza online, esistono strategie per mitigarli. I giochi con modalità di gioco in solitaria, suggerisce Scott, evitano ad esempio il contatto con gli estranei. Inoltre, una comunicazione in-game ben strutturata (sia scritta che parlata attraverso cuffie e microfoni) può favorire la connessione sociale tra i bambini in un ambiente protetto.
È il caso di Dylan, un bambino di sette anni coinvolto nello studio e che Scott ha citato come esempio positivo, il celebre gioco online Fortnite ha rappresentato un'opportunità controllata per confrontarsi con potenziali rischi digitali sotto la supervisione dei genitori. "Questa esperienza ha contribuito alla sua alfabetizzazione digitale critica , preparandolo in ultima analisi per future esperienze online" ha raccontato la ricercatrice.
Esplorare l'identità e la creatività
I giochi digitali offrono poi ai bambini la possibilità di esplorare e costruire la propria identità in un contesto privo di pressioni sociali. Per molti, sperimentare nuovi aspetti della propria personalità con gli amici può essere rischioso, esponendoli alla paura dell'esclusione. Il gioco digitale, invece, consente di fare queste esperienze in un ambiente più sicuro.
Anche in questo caso Scott ha raccontato alcuni casi osservati nel corso dello studio, spiegando come diversi bambini siano riusciti a simulare alcuni aspetti relativi al proprio aspetto (grazie alle modalità di editing dei personaggi) e ai propri interessi prima di trasferire queste esperienze nel mondo reale. Parallelamente, il lavoro sulla creatività può rappresentare un elemento chiave anche per il benessere infantile, visto che i tanti giochi che permettono di personalizzare la propria esperienza e modellare ambienti secondo il proprio gusto, sembrano favorire la creatività e l’espressione artistica.

Autonomia, emozioni e socialità
Il tempo libero, ha poi sottolineato Scott, rappresenta un’opportunità unica per i bambini di sviluppare competenza e autonomia, due elementi fondamentali per il benessere psicologico. La sensazione di padroneggiare un’attività e di avere il controllo delle proprie scelte rafforza infatti la sicurezza in sé stessi e i giochi digitali ben progettati offrono sfide che stimolano tutte queste capacità.
Anche le connessioni sociali e il senso di appartenenza – fondamentale per i giovani nel loro percorsi di crescita – possono beneficiare dell'attività videoludica. Durante la pandemia, Dylan ha ad esempio mantenuto i rapporti con gli amici grazie a Fortnite, mentre la madre di Pinar, una bambina di nove anni, ha ricordato con affetto i momenti trascorsi con le figlie giocando a Minecraft, il popolare gioco dei cubi pixelati. Per Pinar, che è una bimba autistica, il gioco digitale ha infatti rappresentato un'opportunità di inclusione, consentendole di interagire con gli altri in un ambiente meno stressante dove ha potuto plasmare il proprio spazio di gioco, regolando le interazioni sociali in base alle proprie necessità.
Se affiancati da un’educazione digitale adeguata e dalla supervisione degli adulti, ha concluso Scott, i videogiochi possono dunque trasformarsi in strumenti preziosi per la crescita e il benessere infantile. L'importante è mantenere un giusto equilibrio tra l'esperienza virtuale e le attività nella vita reale.