video suggerito
video suggerito

Perché i ragazzi prendono sempre più tardi la patente? Gli esperti: “Nuove priorità e salute mentale più fragile”

Per molti ragazzi, ottenere la patente non è più una priorità e, in molti Paesi – Italia compresa – l’età media per il conseguimento della licenza di guida continua a salire. A influenzare il fenomeno sono fattori sociali, economici e un crescente disagio psicologico. Ma gli esperti avvertono: rimandare questo “rito di passaggio” rischia di frenare lo sviluppo personale dei giovani.
A cura di Niccolò De Rosa
0 CONDIVISIONI
Immagine

Fino a qualche decennio fa, appena spente le candeline per il diciottesimo compleanno, il primo pensiero di un neo-adulto era iscriversi alla scuola guida più vicina per conseguire al più presto la patente. Guidare un'auto – o, meglio ancora, averne a disposizione una tutta per sé – era il simbolo della libertà, l’inizio di una nuova indipendenza fatta di viaggi e uscite con gli amici senza dover chiedere un passaggio ai genitori. Oggi però qualcosa è cambiato. Sempre più ragazzi sembrano snobbare questo antico rito di passaggio, rimandandolo di mesi, se non di anni. Ma perché accade questo? E quali sono le conseguenze?

Un trend che continua

Lo spostamento dell’interesse dei teenager verso la patente non è una novità dell’ultimo minuto. Come riporta la CNN, già tra il 2006 e il 2015, la percentuale di studenti americani all’ultimo anno delle superiori in possesso di una licenza di guida era scesa dall’81% al 72%. Un trend simile è stato riscontrato anche in Italia, dove un'indagine del 2024 commissionata da Facile.it a mUp Research e Norstat ha rilevato come l'età media per il conseguimento della patente si sia alzata intorno ai 20 anni.

Un’indagine più recente condotta nel 2020 dal professor Federico Vaca, dell’Università della California a Irvine, ha invece mostrato come circa il 40% dei ragazzi americani tenda a rimandare la patente di uno o due anni, mentre il 30% può prolungare l'attesa anche più a lungo. Un dato che desta una certa sorpresa tra gli adulti, abituati a considerare la patente come un passaggio obbligato, ma che trova spiegazioni concrete nelle dinamiche economiche, sociali e psicologiche che riguardano le nuove generazioni.

Scuola guida

Motivi pratici e nuove abitudini

Dietro a questo notevole cambiamento sociale possono risiedere numerosi fattori. Secondo la psicologa Lisa Damour, ad esempio, oggi i ragazzi hanno molte più alternative alla guida rispetto al passato. Le app di car sharing e i servizi di trasporto urbano, un tempo appannaggio delle grandi città, permettono anche ai giovani delle periferie di muoversi con facilità. Inoltre, la vita degli adolescenti è sempre più scandita da impegni scolastici e attività extracurriculariPerché i ragazzi prendono sempre più tardi la patente? Per gli esperta, oltre alla questione economica, vi è un tema di salute mentale, tutte finalizzate a costruire un curriculum competitivo per l’università.

Non solo, l'interazione sociale, che prima avveniva per strada, nei bar o o nei centri commerciali, ora si è spostata sui social, riducendo l'esigenza di spostarsi per vedere gli amici o per corteggiare la crush di turno. Tutto ora è a portata di app e la stessa automobile, che un tempo era uno status symbol (soprattutto maschile) da esibire con orgoglio, ora non esercita più lo stesso fascino sulle nuove generazioni. A tutto questo si poi aggiunge la questione economica: in molte famiglie i genitori lavorano di più e hanno meno tempo da dedicare alle lezioni di guida dei figli.

"Quando abbiamo una crisi economica, le cose si complicano. Le persone guidano meno. Viaggiano meno in auto", ha affermato alla CNN la dottoressa Damour , la quale però non ha mancato di sottolineare un ulteriore elemento da aggiungere al quadro generale: il benessere psicologico sempre più precario dei giovani della generazione Zeta.

Il peso della salute mentale

Secondo gli esperti, gli adolescenti sono molto più tristi e depressi rispetto al passato. Un disagio che si riflette anche sulla motivazione a prendere la patente, spesso percepita come un'ulteriore fonte di stress. La psicologa Rhonda Boyd, che lavora con adolescenti affetti da disturbi dell’umore, ha osservato che chi soffre di depressione o ansia tende a rimandare questo tipo di traguardi per mancanza di energie mentali, scarsa concentrazione e un desiderio di indipendenza che, seppur presente, viene frenato dalle paure legate alla crescita.

Per i ragazzi, la scuola è già di per sé un impegno gravoso, e non c'è spazio per ulteriori preoccupazioni. Un'eventuale bocciatura all'esame teorico o pratico rischierebbe solo di alimentare nuovi sentimenti di fallimento, aggravando una situazione già complessa.

Tra indipendenza e sicurezza

Sebbene per i genitori possa sembrare rassicurante l'idea di avere figli meno impazienti di mettersi al volante, rinviare il conseguimento della patente può influire sulla loro crescita. L'autonomia nei trasporti, infatti, è spesso il primo passo verso altre responsabilità adulte, come trovare un lavoro estivo, partecipare ad attività sportive o gestire autonomamente appuntamenti medici. Posticipare questo "rito di passaggio" potrebbe rallentare anche il processo di maturazione che porta i ragazzi a spostarsi dalle priorità tipiche dell'adolescenza (amici, passatempi, amori) verso prospettive più adulte, come la realizzazione personale e l'acquisizione di una vera autonomia sociale ed economica.

adolescenti soli

Meglio tardi o mai?

Secondo gli esperti, forzare un adolescente a prendere la patente controvoglia non è però la soluzione. Come suggerisce la dottoressa Damour, prima bisogna capire chi ha davvero il problema: il ragazzo che non si sente pronto o i genitori stanchi di fare da autisti? Se un giovane preferisce usare i servizi di car sharing, può essere invitato a coprire da solo i costi, stimolando così un senso di responsabilità.

Il ricercatore Federico Vaca consiglia invece ai genitori di giocare d'anticipo, iniziando molto presto a parlare di guida in famiglia, valutando non solo l’età anagrafica, ma anche il livello di maturità emotiva del ragazzo. Saper prendere decisioni, gestire lo stress e controllare gli impulsi sono competenze fondamentali per mettersi al volante.

Infine, se il rinvio della patente nasconde un malessere più profondo, è bene non ignorarlo. In certi casi, quel rifiuto può essere il sintomo di un disagio psicologico non ancora emerso. E allora, più che una patente, potrebbe servire un ascolto attento e l’aiuto di uno specialista.

0 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views