Perché i bambini non riescono a completare i proverbi? Il pedagogista commenta il trend di TikTok

Chi aprendo TikTok o Instagram non è incappato in uno dei tanti video di insegnanti che condividono gli esercizi dei loro alunni delle elementari che completano i proverbi in maniera del tutto stravagante? Tra chi completa “l’erba del vicino” con “è sempre più bella” e chi all “l’abito non fa” aggiunge “scena”, appare evidente che questi contenuti, per quanto simpatici, non riescano a dimostrare le abilità dei bambini in materia. Abbiamo chiesto al pedagogista Luca Frusciello di spiegarci perché i bimbi non comprendano i modi di dire e quali siano i benefici e l’età giusta per insegnare loro questi detti.

I modi di dire e la memoria fonetica
Spesso i contenuti su TikTok che mostrano le strampalate risposte dei bambini al completamento di uno o più proverbi, ritraggono esercizi svolti da alunni delle elementari. Il dottor Frusciello ci ha spiegato che a questa età, però, è normale che i bimbi rispondano in maniera concreta, dunque sbagliando, alla richiesta di completare un proverbio: “In terza elementare l’unico motivo per cui un bambino potrebbe rispondere in maniera corretta al completamento di un modo di dire è il fatto che lo abbia già sentiti dire a casa e dunque lo riconosca come facente parte della sua memoria fonetica”. Frusciello ci spiega infatti che per lo stesso meccanismo alla scuola primaria i bambini imparano le tabelline, anche senza conoscerne i processi logici matematici sottesi o l’alfabeto. “Chiedete ad un bimbo delle elementari che padroneggia perfettamente le lettere dalla A alla Z di ripeterle al contrario o partendo dalla lettera F, sarà in difficoltà”. Spiega il pedagogista, proprio perché il piccolo ha associato il susseguirsi delle lettere alla cantilena imparata a memoria.
I ragazzi acquisiscono infatti le competenze sottese ai modi di dire, ossia la capacità di associare un concetto astratto a un’esperienza, solo attorno ai 13 anni, dopo aver imparato, spiega l’esperto, all’età di 8 anni circa, i nomi e le parole astratte. “Il proverbio appartiene all’acquisizione di un linguaggio che si basa sull’esperienza, infatti il bambino imparerà cosa significa che l’erba del vicino è sempre più verde, solo dopo aver esperito che noi esseri umani tendiamo a vedere gli averi o l’essere degli altri, come sempre migliore del nostro”. Di conseguenza solo una volta fatta esperienza del significato più profondo del modo di dire e del significato delle parole astratte, si potrà insegnare al bambino ad associarli.
Perché gli errori dei bambini fanno ridere
I contenuti che si trovano su TikTok, dunque, secondo il pedagogista Luca Frusciello, sono in realtà studiati per far ridere gli utenti e non dei veri e propri esercizi che il bimbo può fare in classe per vedere poi valutate le competenze raggiunte. “A scuola ci si esercita e si impara, non si fanno certo i quiz, un esercizio da far fare al bambino una volta raggiunti almeno i 13 anni, può essere quello di chiedergli di spiegare il significato concreto che si trova dietro l’astrattezza di un modo di dire, non di completare il detto”.

Dietro alla conoscenza dei proverbi, infatti, che può essere verificata attraverso un compito dall’insegnante, c’è la possiblità di rendersi conto se il bambino ha imparato a tirare fuori dall’astrazione un concetto concreto. “Far imparare a memoria i detti ai bambini per completarli non fa che mortificarli se li sbagliano. Attraverso una verifica, un'interrogazione o un esercizio in classe bisognerebbe invece cercare di capire se sono riusciti a trasformare l’esperienza in pensiero e allora si avrà la certezza che hanno compreso il significato più profondo dei modi di dire” conclude Frusciello.