Perché i bambini dovrebbero giocare all’aperto anche in autunno: la risposta del pediatra
Per generazioni di genitori terrorizzati da nasi colanti e colpi di tosse è sempre stato un tabù, eppure medici e pediatri lo ripetono da tempo: giocare all'aria aperta anche quando arriva la "brutta stagione" è un toccasana per la mente e il corpo dei bambini. Benché freddo e cielo grigio possano scoraggiare l'attività outdoor, far sì che i figli non si chiudano in casa fino al ritorno della primavera consente ai piccoli di mantenersi attivi, divertirsi in modo sano e, udite udite, perfino proteggersi dai malanni di stagione.
"Portare i bambini a giocare all’aria aperta anche nei periodi in cui cambiano le temperature e le condizioni climatiche sono meno favorevoli è sicuramente una scelta utile per il loro benessere" spiega Rino Agostiniani, pediatra e Consigliere della Società Italiana di Pediatria che a Fanpage.it ha spiegato perché continuare a fare attività all'aperto anche in autunno e in inverno rappresenta un utilissimo strumento di prevenzione per l'integrità psicofisica dei più giovani.
Stare all'aperto con il freddo non fa ammalare
Uno dei falsi miti più diffusi e duri a morire riguardo la salute è la convinzione che far giocare i bambini al freddo e al vento li esponga a un altissimo rischio di contrarre qualche malanno. La realtà però è ben diversa. "Non ci si ammala per le temperature. Ci si ammala per il contagio – ricorda perentorio Agostiniani – È molto più facile che un bambino si ammali quando lo si porta al centro commerciale, che al parchetto".
"Certo – prosegue l'esperto – Se il bambino rimane semi-nudo all’aperto, senza muoversi, anche il fisico ne risentirà, ma durante il momento di gioco questo non accade. Dopotutto noi umani non siamo fatti per stare sempre a 18 gradi".
I benefici del gioco all'aria aperta in autunno e inverno
Passare un pomeriggio di gioco all'aria aperta in un'area verde ("Come un parco o uno spiazzo di campagna, non uno spiazzo d'asfalto pieno di macchine" specifica Agostiniani) può comportare numerosi vantaggi per la crescita dei bambini. Il pediatra cita:
- Maggior capacità di movimento: "All’aperto i bambini hanno lo spazio per correre e saltare, cosa che oltre a farli divertire implica un maggiore consumo calorico e abbassa il rischio di sovrappeso e obesità. In più abitua i bambini all’attività fisica, cosa molto utile anche per gli anni successivi".
- Benefici relazionali: "Stando fuori si possono fare nuove amicizie e si può giocare con più persone rispetto allo spazio ristretto di una cameretta".
- Qualità dell’aria: "In un parco, anche se in città, la qualità dell’aria è sicuramente migliore di quella che si trova in casa o in un'aula scolastica. Molto spesso si sottovaluta il fatto che un ambiente chiuso, con poco ricambio d’aria, risulta perfetto per la circolazione di virus e batteri. Per questo si parla di inquinamento indoor”.
- Vantaggi per la salute fisica: "Esporsi all’aria aperta anche durante la cosiddetta brutta stagione aiuta a far funzionare bene i meccanismi di difesa dell’organismo. Gola, mucose e tutte le altre difese naturali vengono ‘allenate' dalle temperature un po’ più basse."
Niente vestiti troppo pesanti né paura della pioggia
Dato per assodato l'effetto positivo del gioco all'aperto quando il tempo è meno clemente, per i genitori diventa quindi cruciale un'altra domanda: se il bambino può stare fuori anche quando fa freddo, come bisogna vestirlo? Anche in questo caso però, il pediatra Agostiniani ha le idee ben chiare.
"Io scherzosamente dico sempre ai genitori: ‘Voi andreste mai a correre in un prato con la tuta da sci?’ – spiega l'esperto – Molte mamme e papà tendono a coprire all’inverosimile i loro bambini, soprattutto i più piccoli. Tuttavia ci vuole un po' di buon senso: se un bambino deve giocare, correre e saltare, non può essere troppo coperto, anche se fa freddo". La temperatura corporea infatti si alzerà durante il movimento e avere addosso indumenti eccessivamente pesanti potrebbe diventare più un danno che un beneficio.
"Il mio consiglio è ricorrere al caro e vecchio abbigliamento “a cipolla” per vestirsi e svestirsi in base al momento. Una volta terminata l’attività il bambino sudato dovrà sì coprirsi e andare a casa per fare una doccia, ma durante la fase del gioco è bene che indossi abiti più leggeri". E in caso di pioggia? "Se piove c’è l’ombrello – conclude lapidario Agostiniani – E se il bambino si bagna, poi si asciuga".