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Perché è necessario spiegare ai bimbi fin da piccoli il ciclo mestruale? La ginecologa sulle parole di Paola Turani

Paola Turani ha raccontato le difficoltà vissute quando il suo bimbo di 3 anni le ha chiesto cosa fossero gli assorbenti interni. La ginecologa Ambra Garretto ha ricordato ai genitori che è importante non farsi prendere dal panico e raccontare con sincerità ai bambini i ciclo mestruale della mamma.
Intervista alla dott.ssa Ambra Garretto
Ginecologa e scrittrice del libro "Chiamatela con il suo nome"
A cura di Sophia Crotti
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Credits: profilo TikTok di @PaolaTurani
Credits: profilo TikTok di @PaolaTurani

Parlare di mestruazioni ai propri bambini sembra essere ancora un tabù. È quanto emerge dal video che la modella e influencer Paola Turani ha postato sul suo profilo TikTok per raccontare del momento in cui il suo piccolo Enea, nato 3 anni fa dalla relazione con suo marito Riccardo, ha trovato in giro per casa un assorbente interno della mamma. Abbiamo chiesto alla dottoressa Ambra Garretto, medica chirurga specializzata in ostetricia e ginecologia, scrittrice del libro edito da Fabbri Editori: "Chiamala con il suo nome", volto a sensibilizzare bambini e ragazzi sull'importanza di prendersi cura delle proprie parti intime, di spiegarci come bisognerebbe parlare ai bambini di ciclo mestruale.

Il video di Paola Turani

Il video dell'influencer Paola Turani inizia con una domanda: "Ma come glielo spieghi ad un bambino di 3 anni cos'è un assorbente interno?". Turani continua il suo contenuto spiegando che mentre si trovava in bagno l'ha raggiunta il suo piccolo Enea che, nel rovistare tra i suoi cassetti, ha raggiunto la scatola degli assorbenti interni della madre, stringendone uno tra le mani. "Mi sono accorta che aveva preso tra le mani un mio assorbente ma ho fatto finta di nulla, finché non ha iniziato a chiedermi ripetutamente cosa fosse". Il bimbo nel pieno della fase dei "cos'è e perché" è rimasto affascinato dal curioso oggetto, desiderando capire di cosa si trattasse. Turani afferma di essere stata colta alla sprovvista e di essersi domandata quali parole usare per spiegare il ciclo mestruale ad un bambino di 3 anni: "All'inizio ho risposto niente, ma a lui non è bastato e allora mi sono inventata che si trattasse di un tappo". Neanche questa seconda risposta, però, è stata sufficiente al bimbo, che ha iniziato a chiederle cosa chiudesse quel tappo.

@paolaturani

Come se ne esce?! 😳🥵😂 Vostre esperienze?

♬ suono originale – Paolaturani

A quel punto lei gli ha risposto di accontentarsi della definizione da lei data a quell'oggetto, pensando divertita a quando sarebbe invece arrivato il momento per parlare al piccolo di temi che spesso sono stati inculcati come tabù nella mente dei genitori: "Caro Enea arriverà un momento per le spiegazioni, ma non è questo" ha concluso Turani. Leggendo i commenti al post, quasi tutti concordano nel dire che l'unica spiegazione che i bambini di oggi dovrebbero ricevere è la verità, per evitare di crescere senza conoscere nel profondo il corpo umano, spaventati da qualcosa di naturale che se non ben descritto da mamme e papà diventa un tabù.

Il parere della ginecologa

La ginecologa Ambra Garretto, che attraverso il suo profilo Instagram si occupa di fare divulgazione su temi quali la gravidanza o la salute riproduttiva, ha spiegato che a suo avviso la difficoltà dei genitori nell'affrontare certi temi con i bambini dipende da più fattori. "Da una parte vi è un tabù generazionale, è molto probabile che a Turani nessuno abbia spiegato, durante l'infanzia, cosa fosse il ciclo mestruale e che di conseguenza lei non conosca le parole per parlarne con il suo bimbo". Secondo la dottoressa ci sarebbe poi un secondo elemento, il genere del piccolo Enea, a frenare i racconti della mamma, dal momento che sembra più semplice spiegare cosa siano le mestruazioni alle bambine, dirette interessate.

dott.ssa Ambra Garretto (Medico chirurgo specializzata in Ostetricia e Ginecologia e scrittrice del libro "Chiamatela con il suo nome")
dott.ssa Ambra Garretto (Medico chirurgo specializzata in Ostetricia e Ginecologia e scrittrice del libro "Chiamatela con il suo nome")

"In ultimo si parla di sangue, elemento che spaventa molto i bambini perché lo collegano al dolore, quindi un bimbo non preparato a cosa sia il ciclo mestruale, quando vede la mamma perdere sangue potrebbe preoccuparsi pensando che stia male" spiega Garretto. Proprio per non spaventare i bambini è giusto dunque, con parole semplici, adatte alla loro età, raccontare di quel sangue come di qualcosa di buono, che indica che la loro mamma è in salute. "Io direi al bimbo che la mamma è in un'età fertile, ossia che può ancora decidere di avere un bambino ed è proprio quel sangue buono che perde ogni mese a ricordarglielo. Specificherei anche che quando si ha un bimbo nella pancia quel sangue non si perde più". L'esperta ha spiegato poi poi che il fatto che Enea abbia trovato quell'assorbente interno poteva essere un'ottima occasione per spiegare al bimbo di cosa si trattasse, senza farsi prendere dal panico. Tuttavia per un genitore che si trova per la prima volta dinnanzi a questa domanda non avere le parole adatte per rispondere può essere spaventoso: "Io con più calma riprenderei il tema quando ci si sente pronti, ricordando al bambino l'episodio. L'importante è sempre usare parole semplici, descrivendo la vagina come una cavità, un buchino da cui può uscire sangue per la salute della mamma".

Garretto insiste molto su quella sincerità che anche i followers di Turani le hanno suggerito di usare con il bambino, unico metodo che permetterà alle donne di domani di non vergognarsi più quando devono andare in bagno a cambiare l'assorbente e le sensibilizzerà sull'importanza di andare dal ginecologo.

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