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Perché anche uno schiaffo è sempre sbagliato nell’educazione dei figli: cosa causa la violenza dei genitori nei bimbi

Sono diversi i casi di cronaca che ancora oggi dipingono genitori violenti che in preda alla collera malmenano i figli. Il pedagogista Luca Frusciello ci ha spiegato perché qualsiasi forma di violenza sia dannosa e non c’entri nulla con amore per i figli o educazione, spiegandoci le ripercussioni di quegli schiaffi anche sulla vita adulta dei bambini.
Intervista al dottor Luca Frusciello
Pedagogista
A cura di Sophia Crotti
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papà violento
Immagine di repertorio

La nostra redazione riceve lettere e testimonianze relative a storie che riguardano la genitorialità e l'essere figli in ogni tipo di contesto familiare. Se avete una storia da raccontarci, o leggendo queste parole pensate di avere vissuto un trauma simile, potete scriverci cliccando qui.

"È caduto dal letto" sono state queste le parole che i genitori di un bimbo di 4 anni di Scicli hanno utilizzato per giustificare l'ingresso del piccolo con braccia e gambe rotte al pronto soccorso di Modica. "L'ho stretto con troppa forza, era agitato e volevo calmarlo" quanto ha riferito il padre, che attualmente si trova in carcere con l'accusa di aver picchiato il bambino, davanti al giudice per le indagini preliminari.

La violenza sui minori che avviene tra le mura di casa è un vero e proprio crimine per la legge italiana, come specificano gli articoli 541 e 542 del Codice Penale, che condannano i genitori per abuso di mezzi di correzione e maltrattamenti in famiglia ai danni dei minori di 14 anni.

Le ripercussioni di quella violenza incontenibile da parte dei genitori che li porta ad alzare le mani contro i propri figli, scalfisce profondamente e per sempre la visione del mondo dei bambini, il loro modo di relazionarsi agli altri, imprimendo una ferita anche più persistente dei lividi e delle fratture causati da quelle percosse.

Il pedagogista Luca Frusciello ha spiegato a Fanpage.it cosa significa crescere in un contesto violento e essere figli di chi al posto di proteggere colpisce con ogni forma di violenza i propri bambini. 

Luca Frusciello

dott. Luca Frusciello (pedagogista)

Perché alcuni genitori picchiano i loro figli, credendo anche di agire nel giusto?

Io penso che molti genitori agiscano violenza sui figli per un'idea distorta di genitorialità nella quale è presente il possesso. Il possesso, però è ben diverso dalla responsabilità genitoriale, perché se questa è legata alle azioni dei piccoli, il pensare di poterli possedere combacia con il pensiero di poter intervenire sul loro stare al mondo. È evidente che per un genitore che pensa di avere voce in capitolo sullo stare al mondo del figlio, la violenza sia un mezzo giustificato, lo si picchia per il suo bene, per amore, al pari di un amore tossico fatto di possesso. Si tratta di genitori convinti in maniera distorta che la violenza sui bambini sia un modo per educarli, perché il loro compito come genitori è portare i figli a comportarsi bene anche attraverso un comportamento scorretto. Credo siano genitori che temono molto il comportamento dei figli, perché non è sotto il loro controllo e che dunque li picchino proprio per aumentare il senso di controllo.

Quali sono a livello educativo e sociale i danni che la violenza fisica e verbale provoca nei bambini?

La violenza sembra avere un effetto immediato perché inizialmente inibisce il comportamento del bambino, ma poi con il tempo è dannosissima. A livello emotivo il bambino che, osservando i suoi genitori, sta cercando di costruire le sue mappe dell'affettività, che gli permetteranno di leggere ciò che gli succede attorno a livello relazionale, le costruirà in maniera distorta. Il genitore ha simbolicamente la funzione di proteggere invece mortifica, umilia e agisce violenza verbale e fisica, convincendo il bambino che questo è l'amore. Il bimbo dunque diventerà un adulto incapace di autoregolarsi, e fin da piccolo non sarà in grado di tollerare la frustrazione, perché è stato convinto che per placare un suo comportamento non era necessario che qualcuno gli insegnasse a riconoscere e gestire le sue emozioni ma le silenziasse con la violenza.

Un bambino cresciuto in un contesto violento, sarà a sua volta violento?

Non possiamo dirlo con certezza, ognuno trasforma e reagisce al suo vissuto in maniera diversa, sicuramente però si tratterà di un bambino cresciuto in un contesto poco prevedibile e che sarà convinto che l'intero mondo non sarà prevedibile. La violenza sottende questa imprevedibilità e insegna al bambino che quando gli animi si scaldano allora si agisce in questa maniera e accade qualcosa di spiacevole, dunque il piccolo crescerà irrequieto e nel terrore che ciò accada.

Parliamo di tutti i tipi di violenza? Anche di uno schiaffo?

Certo, anche uno schiaffo è violenza.

Quando si riconosce che la propria indole porta ad agire violenza quando si perdono le staffe con i bambini, come bisogna comportarsi?

Generalmente è difficile che un genitore violento si riconosca come tale, perché è convinto che uno schiaffo, una pedata o un insulto per il suo bambino non siano violenza ma un intervento educativo. Se però ci si riconosce come genitori violenti bisogna innanzitutto cercare di cambiare la propria asse dei valori, lavorando su quelli, poi bisognerebbe lavorare sull'impulso che porta alla violenza nei confronti del figlio chiedendosi perché si creano certe immagini nella propria mente quando il bambino si comporta in un dato modo. Suggerisco in ogni caso al genitore che riconosce in sé questo atteggiamento di andarsene, lasciare proprio la stanza in cui si trova il bambino, perché comunque il danno sarà minore.

genitore violento
Immagine di repertorio

Se un genitore si accorge che il partner è violento con i figli cosa deve fare?

Se non si riesce a far capire all'altro che la violenza non è un intervento educativo è necessario chiedere aiuto a un professionista che permetta al genitore violento di lavorare su questo.

Perché il genitore violento tende a nascondere questa condotta davanti ad altri adulti, dicendo per esempio che il bambino si è fatto male da solo?

Si vergogna perché prova un senso di colpa, a violenza compiuta, si rende conto di essere stato violento, perché vede le ripercussioni di quella violenza sul figlio. Il bambino oltre ad essere dolorante è pieno anch'esso di sensi di colpa, si domanda perché ha agito in un modo che ha fatto arrabbiare così tanto il genitore. In ogni caso il genitore però si giustifica mentalmente, pensando che sia un metodo educativo corretto, ma nel pubblico, dove questo comportamento non è più socialmente accettato si vergogna e non dice la verità, anche perché sa bene che intervengono nell'immediato la scuola e tutti i sistemi educativi che circondano il piccolo.

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