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Perché continuiamo a idealizzare le famiglie degli altri, anche se sappiamo che i social non sono la realtà

Alice Campello e Alvaro Morata si sono lasciati e i loro followers, che li credevano la coppia ideale si sono sentiti presi in giro per questo. Lo psicologo Matteo Lancini ci ha spiegato perché questo accade e perché si guarda alle coppie social come meravigliose e a quelle di amici come disastrose, giusto per sentirsi un po’ meno sbagliati.
Intervista a Matteo Lancini
Psicologo, psicoterapeuta, docente universitario e autore
A cura di Sophia Crotti
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ferragni-fedez morata-campello

Francesco Totti e Ilary Blasi prima, Chiara Ferragni e Fedez poi, ora Alice Campello e Alvaro Morata, queste coppie hanno in comune due cose, essere composte da personaggi di successo ed essersi tutte, inspiegabilmente, infrante, lasciando i followers sgomenti.

Sebbene le famiglie italiane siano tutte così, frammentate, sempre più piccole a causa delle separazioni e dei divorzi e spesso disfunzionali, sembra che ai vip non sia concesso. Forse perché le loro fotografie patinate e le meravigliose dediche d'amore rappresentano per tutti coloro che li seguono dichiarazioni di un amore eterno, a cui aspirare e al quale ispirarsi.

Abbiamo chiesto a Matteo Lancini, psicologo e psicoterapeuta, di spiegarci perché nonostante l'immagine di una famiglia perfetta sia superata da tempo, da queste famiglie invece ci si aspetta che lo siano e ci si senta un po' presi in giro quando dopo mesi di cuoricini e hashtag al miele si lasciano.

"Non penso che i followers credano di queste coppie che siano perfette, per loro sono composte da idoli a cui aspirare, ma gli idoli sbagliano. Certo, forse si pensa, ma per un attimo, che chi è ricco e famoso viva senza problemi. Ma in realtà cosa ci aspettiamo dai vip, che pubblichino litigate e odio? Quelli non li guarderemmo nemmeno, la violenza non porta followers, anzi li fa perdere".

Matteo Lancini
Matteo Lancini, psicologo, psicoterapeuta, docente universitario e autore

Alice Campello e Alvaro Morata si sono lasciati nello sgomento generale, perché ci illudiamo che i social siano lo specchio della verità?

Io penso che la questione non possa essere ridotta al fatto che gli utenti si convincano che i social dicano la verità. Qui stiamo parlando di una famiglia composta da due persone popolari e famose, rese così anche dalla capacità di storytelling dei social, che si ottiene proprio con la pubblicazione di momenti insieme. Nella società dell’individualismo di massa dove non c’è una collettività valoriale, ma c’è un grande successo individuale, popolarità e successo attirano, e questi modelli di coppie famose come Morata e Campello o Ferragni e Fedez, mettono in scena degli aspetti che riguardano dei modelli aspirazionali o di identificazione che alla fine determinano il loro successo e le illusioni che ogni idolo porta con sé. In breve il loro successo non è più solo legato a ciò che nella vita fanno, ma anche a chi nella vita comunicano di essere.

Poi sicuramente c’è un’illusione legata ai social che fa parte del nostro contesto sociale ma non credo che il vero problema sia che le persone si illudono che quella famiglia sia felice, la seguono perché sanno che quella famiglia è di successo. Infatti quando queste persone comunicano che la vita vera, quella che si vive nell’intimità delle stanze di casa propria, è altro da quella che hanno mostrato è anche normale che le persone dicanoma no, eravate così carini”, ma secondo me lo fanno perché inseguono un ideale, vedono in quel successo e in quella popolarità un’aspirazione in cui ci si può riconoscere. Penso che ci si senta anche così vicini a queste famiglie proprio perché la rete ha tolto la mediazione che prima non permetteva a tutti di comunicare con tutti.

Nella vita reale il modello della famiglia del “Mulino Bianco” è ampiamente superato, ma perché da queste famiglie ci si aspetta che siano perfette?

Io non penso che ci si aspetti dalle famiglie famose che siano perfette, esattamente come non ce lo si aspetta quando una famiglia non famosa posta foto in cui tutti sono felici.

Gli utenti dei social, poi, ripongono in queste famiglie famose un'illusione e un sogno personale, che si infrange quando qualcuno comunica che dietro alla bolla dei social vi è la vita reale, ma non perché danno l’idea di essere perfette.

Chi segue e seguiva la famiglia composta da Morata e Campello probabilmente la riteneva una famiglia composta da due persone ricche e popolari che ce l’avevano fatta, ma con la consapevolezza che il loro successo dipendesse anche dalla capacità a livello social di puntare sulla vita di coppia e con i figli. Ormai è assodato che online ci sia una pornografizzazione di ogni esperienza che diventa pubblica, anche se è privata, ma non penso che la gente si illuda che sia perfetta.

È vero che può capitare di pensare che chi è ricco e popolare non possa mai aver problemi, ma poi se si torna alla realtà si sa che le famiglie, tutte, hanno i loro limiti e le loro questioni.

Molti hanno affermato di sentirsi presi in giro dalla coppia, che fino a pochi giorni prima postava contenuti insieme, ma dal momento che ogni famiglia è un po’ disfunzionale, non sarebbe meglio avere un modello di una famiglia che si mostra per quello che è?

Se vivessimo in un’altra realtà sì, ma le persone non si sono illuse, si sentono prese in giro, è diverso, perché è stato costruito per loro un prodotto del marketing moderno, poi improvvisamente decostruito. Io però mi interrogherei su questo sentimento che porta i followers a sentirsi presi in giro, innanzitutto perché nella vita c’è molto altro da fare oltre a seguire la vita di una coppia, in secondo luogo perché è abbastanza scontato che non avrebbero mai pubblicato dei momenti di lite, perché l’idea del fallimento, dei limiti e conflitti tra persone non portano ad avere molti followers.

Non apprezzo neanche questo accanimento che si crea attorno alle persone famose che sbagliano, sembra che ai followers vadano bene finché soddisfano le loro aspettative, poi non vadano bene più quando escono le magagne. Alla fine i nostri idoli, pensiamo anche ad importanti attori, poi nella vita privata sono persone terribili, la vita è fatta così, dovremmo forse domandarci come mai la gente ha così bisogno di dare seguito e popolarità a coppie e persone.

Nella vita quotidiana, invece, si tende a pensare che le altre famiglie siano perfette e non abbiano problemi?

No, nella vita normale è tutto il contrario, nelle famiglie si spettegola di altri e dei loro difetti di coppia, perché il mondo reale vive attorno al pettegolezzo, che ci permette di sentirci meno sbagliati. Si cerca proprio di bonificare l’area dei propri conflitti familiari e limiti guardando agli altri, che una volta incontrati ci permettono di pensare che tutto sommato la nostra famiglia non è poi così male. Si parla spesso male di come gli altri crescano ed educhino i figli, ma è solo per sentirsi un po’ più adeguati.

Il problema dei social sta nella modalità con cui le coppie comunicano il loro amore online? 

No, capisco che i followers si sentano presi in giro, ma non è un difetto della coppia che posta, ma di chi li guarda pensando che da quei post possa davvero trapelare la dinamica profonda di un rapporto di coppia. Le relazioni amorose sono una delle cose più complesse al mondo da mantenere, pensiamo alla musica italiana, con i suoi testi non fa che dirci che la coppia è una dinamica complessa, perché implica sempre un accoglimento dei bisogni dell'altro e una conseguente rinuncia dei propri.

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