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Perché alcune donne in gravidanza desiderano mangiare l’intonaco o annusare la benzina? La spiegazione della ginecologa

Voler annusare l’ammorbidente o la benzina, desiderare ardentemente un pezzo di intonaco, durante la gravidanza, non sono sintomi da sottovalutare o da sminuire, ma campanelli d’allarme. Ce ne ha parlato la dottoressa Floriana Carbone.
Intervista a Floriana Carbone
Ginecologa del Policlinico di Milano
A cura di Sophia Crotti
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donna incinta

Se anche a te durante la gravidanza prendeva un'incredibile voglia di annusare la benzina, di sgranocchiare l'intonaco e dovevi trattenerti dal bere l'ammorbidente, sappi che non eri e non sei l'unica. Non sono follie o sciocche voglie legate alla gravidanza ma potenziali indicatori di disturbi psichici o fisici che possono mettere a repentaglio la vita della futura mamma e del suo bambino.

Abbiamo chiesto alla dottoressa Floriana Carbone, Ginecologa del Policlinico di Milano, di spiegarci perché l'olfatto e il gusto subiscano questi cambiamenti durante la gestazione.

floriana carbone
Dott.ssa Floriana Carbone (Ginecologa del Policlinico di Milano)

Perché durante la gestazione si percepiscono gli odori in maniera diversa, rispetto a come si è sempre fatto prima?

L'intensificazione della percezione degli odori è legata all'aumento degli estrogeni in gravidanza e viene denominata iperosmia gravidica. È dovuta dalla neurogenesi, ossia dalla moltiplicazione delle cellule olfattorie presenti nel naso, finalizzata in realtà ad ottimizzare il riconoscimento olfattivo tra mamma e piccolo. Non è nulla di allarmante o psicologico, si tratta invece di un meccanismo straordinario dell'evoluzione naturale che si presenta nel 76% delle donne gravide e che talvolta si accompagna alla perdita di appetito, nausea e vomito. Ciò accade sopratutto nel primo trimestre di gravidanza, ma va alleviandosi nel corso della gestazione, fino a scomparire dopo il parto.

Alcune donne riferiscono di essere attratte, però, da odori insoliti, come quello della benzina, dell'ammorbidente o dei copertoni delle gomme, cosa sottendono questi odori così forti?

L'attrazione per odori forti e insoliti come quello della benzina o dei copertoni delle auto, nonostante spesso venga liquidata come una bizzarria, potrebbe essere il segnale spia dell'anemia sideropenica, una patologia che altera il normale valore dell'emoglobina durante la gestazione e che è dunque la causa più comune di anemia in gravidanza. Oltre a questa esistono altri fattori come le abitudini alimentari, la celiachia, le emorroidi o la carenza di vitamina B12, acido folico e, in grado di predisporre le gestanti all'anemia. C'è da dire che durante la gestazione a causa dell'emodiluizione, si verifica una fisiologica riduzione dell'emoglobina nella mamma, dal momento che il volume del plasma aumenta e lo fa molto più rapidamente di quello dei globuli rossi, ma che, se questa diviene inferiore a 11 g/dl durante il primo trimestre, a 10.5 g/dl durante il secondo e a 11 g/dl durante il terzo, si parla di anemia vera e propria che necessita di cure.

Quindi questa alterata percezione degli odori va segnalata al proprio medico curante?

Certo, dal momento che la percezione alterata degli odori in gravidanza potrebbe essere collegata all'anemia sideropenica. Inoltre per alcune donne si tratta di un sintomo invalidante, in grado di alterare la quotidianità e che quindi va trattato con una terapia. Questa consiste sia nella somministrazione di sali ferrosi per bocca, che nella correzione delle abitudini alimentari, con l'introduzione di alimenti che siano fonte naturale di ferro, tra cui legumi, carne, e vitamina C, che ne aiuta l'assorbimento.

Ci sono altri sintomi dell'anemia in gravidanza?

stanchezza, cefalea, vertigini, fiato corto, mancanza di respiro con lo sforzo, pallore, insonnia, difficoltà a concentrarsi, la glossite ossia un bruciore della mucosa della lingua con un quadro di infiammazione, a questo si associano secchezza, fragilità di capelli e di unghie, perdita di capelli, accelerazione il battito cardiaco, eh, formicolio alle gambe, scarso appetito.

Parlando invece dell'attrazione per l'intonaco o del desiderio di mangiare cose che in realtà non sarebbero commestibili in gravidanza, è anche questo un sintomo ricorrente o indicatore di qualcosa?

Si è iniziato a parlare di picacismo da quando hanno iniziato a girare video di donne che durante la gestazione mettevano in bocca sostanze non commestibili. Si tratta di un fenomeno raro ma che merita la giusta attenzione: la pica, che si manifesta tra il primo e il secondo trimestre di gravidanza ed è correlata a condizioni di disagio mentale, già presenti nella gestante o a carenze di ferro, vitamine e minerali. Il problema è che però l'assunzione di sostanze non alimentari è dannosa sia per le donne che per i loro feti, perché se mangiare per esempio del ghiaccio sicuramente può far male e causare delle lesioni banalmente denti, consumare sostanze non commestibili, come l'intonaco della parete o la colla, può avere conseguenze molto gravi. Dagli studi emerge che il 75% dei pazienti che soffrono di pica ha bisogno di un intervento chirurgico, il 30% ha delle complicanze e addirittura l'11% può morire per causa diretta o indiretta, come l'ostruzione intestinale. Si possono anche verificare degli avvelenamenti, dal momento che ciò che assumono può essere ricco di piombo e causare intossicazioni, la comparsa di parassiti e un aumento del rischio di parti prematuri. Dunque è importante segnalare questi comportamenti che si possono riacutizzare in gravidanza nelle pazienti che hanno già sofferto di picacismo da bambine o possono comparire per la prima volta con la gestazione, in modo che le gestanti possano essere seguite dal punto di vista psicologico e medico.

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