Perché ai genitori sembra che i figli crescano troppo in fretta, il parere della psicologa
La scuola superiore di Louisville in Ohio ha realizzato un video che ha fatto il giro del web, classificandosi tra i contenuti più commoventi di sempre, secondo gli utenti. Seguendo un trend popolare su TikTok, un gruppo di 7 bambini, al primo anno della scuola materna, salutano e poi saltano oltre la telecamera uno alla volta.
Quando riappaiono nell’inquadratura, però, non hanno più i loro vestitini colorati, il sorriso sdentato e i codini ai capelli un po’ storti, di chi ha passato la sua giornata a giocare, ma una tunica blu e il tocco dello stesso colore. Il video infatti è stato realizzato tramite una collaborazione tra la classe del 2024, che questo anno terminerà la scuola superiore, e la classe 2036, quei bimbi che oggi sono tra i banchi della scuola materna e tra 12 anni si troveranno a vivere la cerimonia dei diplomi.
L’idea, come riporta Today.com, è venuta alla coordinatrice della comunicazione della scuola superiore di Louisville, Jenn Wilson, poiché ciò che più spesso si sente dire dai genitori degli studenti è proprio “In un batter d'occhio ti ritrovi alla cerimonia dei diplomi e ti rendi conto che i tuoi figli sono cresciuti”.
Abbiamo chiesto dunque alla psicologa e psicoterapeuta Daniela Chieffo, la professoressa associata di psicologia generale all’Università Cattolica e responsabile dell’Unità operativa di Psicologia clinica della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, di spiegarci perché (e se è vero) i genitori ritengano che i figli crescano troppo in fretta.
I figli sembrano crescere molto in fretta ai genitori, ma è una parvenza o la realtà?
Da sempre ai genitore pare che i propri figli crescano in un batter d’occhio ma c’è da dire che questa percezione ad oggi è aumentata esponenzialmente. La generazione dei figli di oggi, anche dal punto di vista evolutivo, processa velocemente molte informazioni, anticipando delle tappe, anche contrariamente a quella che dovrebbe essere la biologia dello sviluppo.
Il desiderio dei ragazzi di diventare grandi, va in contrasto con la capacità dei genitori di avere i giusti strumenti per aiutarli in ogni fase. Un esempio evidente lo si vede sui social: i ragazzi già durante le scuole secondarie postano delle foto utilizzando immagini che, attraverso filtri e strumenti digitali, sembrano appartenere a ragazzi con un’età molto più avanzata. I bimbi sembrano crescere molto in fretta anche perché, poi, sono nativi digitali, a differenza dei loro genitori, e già da piccolissimi possono istruirli insegnando loro delle competenze digitali, che da soli non avrebbero.
Accade dunque spesso che a volte i figli fanno i genitori e i genitori fanno i figli, ossia il genitore per mettersi a livello del figlio, tende a creare con lui un rapporto simmetrico o di emulazione. Il figlio arriva a gestire alcune regole, prevaricando sul progetto educativo dei genitori, oggi non c’è più un organigramma che veda il genitore più in alto, in modo che sia in grado di essere guida.
Quindi la società di oggi rende il desiderio di crescere in fretta, tipico dei ragazzi, realtà?
Esattamente, la società di oggi mette proprio l'acceleratore sul raggiungimento delle tappe da parte di bambini e ragazzi, a volte non si rispetta nemmeno il tempo della crescita del ragazzo, dal quale ci si aspetta sempre di più. Si aspettano molto da loro i genitori, ma anche la scuola, o la società sportiva alla quale si rivolgono. La mia impressione è che però questa accelerazione di crescita, che arriva dalla società, sia in contraddizione con lo sviluppo neurobiologico, organico e del corpo dei ragazzi. Il corpo dei ragazzi cresce, anche molto velocemente ma la mente è spesso immatura.
Sta per finire la scuola, come si può gestire la nostalgia che i genitori provano quando i figli terminano un percorso di studi?
Il tema del passaggio da una scuola primaria ad una secondaria o verso il liceo crea nostalgia nel genitore perché lo mette molto in discussione. L’adulto vede nella crescita del figlio, anche la traduzione di ciò che lui ha raggiunto, inizia a pensare al fatto che il suo bambino prima o poi lascerà la sua casa, maturando la sindrome del nido vuoto. La famiglia inizia a fare i conti dunque con il risultato della crescita. Penso però che sia importante rimandare al figlio la generosità nella crescita, lasciandogli la mano e continuando ad essere una guida che sa agire dietro le quinte.
La tendenza in questi momenti è spesso l’iper protezione, i genitori costruiscono un progetto per il ragazzo, scelgono per lui, invece bisogna lasciarlo libero di crescere. Capita sempre più spesso che i figli non abbiano idea di quale sia il loro progetto futuro, ma non bisogna sostituirsi a loro ma aiutarli a capire quali siano i loro talenti.
Capita che il genitore, che fatica ad accettare la crescita del figlio, lo tratti a lungo come un bambino?
Certo, a volte capita che i genitori rendano patologico un figlio, in modo che gli arrivi l’idea che non può proprio diventare grande, perché non ne è ancora in grado. Quindi i genitori creano un senso di inadeguatezza nei confronti del figlio per avere un ruolo nella sua crescita, è come tenere in braccio un bambino che sa già camminare, o come allattare un bimbo che sa già alimentarsi da solo.
La crescita può provocare nei figli un senso di solitudine o fallimento, se non rivede in lui quello che aveva immaginato, vivendo un senso di inadeguatezza o un progetto e una costruzione che non ha realizzato come avrebbe voluto, ma va gestita.
Esistono dei consigli per godersi la crescita dei propri figli?
La cosa più importante è comunicare con il figlio, capendo come sta vivendo la crescita e chi vuole essere. È importante anche, per gestire meglio i propri sentimenti riguardo la crescita del figlio, dagli 11 anni in poi, ritagliarsi dei momenti esclusivi con lui, un rapporto a 2 crea maggiore intimità e rende entrambi i genitori protagonisti della crescita del proprio figlio.
Oltre a creare uno spazio di condivisione e intimità con lui, è importante non anticipare i passaggi che il figlio farà naturalmente, non giudicarlo il proprio figlio, riuscendo a dare delle regole ma anche a non essere troppo rigidi. In ultimo, nonostante il genitore stia soffrendo il passaggio di vita che il figlio sta vivendo, è importante non metterlo mai a confronto con gli altri, con frasi del tipo “guarda lui come si comporta con i suoi genitori”, perché non c’è nulla di più sbagliato.