Perché ad alcune donne capita di sentirsi molto tristi quando allattano? Il parere della scienza
“Mi prendeva una strana sensazione ogni volta che la mia bimba si avvicinava al mio seno per essere allattata, provavo una morsa allo stomaco, mi si irrigidivano le spalle e poi scoppiavo a piangere”.
Così una mamma ha raccontato il suo approccio con l’allattamento al seno della sua prima figlia, alle pagine dell'Huffpost, parlando di una tristezza improvvisa che le pervadeva tutte le membra del corpo ogni volta che allattava il suo bambino.
Sentendosi persa e confusa dalla forte pressione sociale legata all’allattamento, pratica fortemente consigliata nei primi sei mesi di vita del bambino anche dal Ministero della Salute, ha cercato online se esistessero altre mamme, che si sentissero tristi durante l’allattamento.
La risposta alla sua domanda aveva un nome: riflesso disforico di eiezione del latte materno (D-MER).
Cos’è che fa sentire le donne tristi mentre allattano
Uno studio pubblicato sulla National Library of Medicine, spiega che si verifica in alcune donne un rapido e inspiegabile calo emotivo, quando il loro bimbo si attacca al seno.
Secondo i ricercatori si verificherebbe nel corpo materno un drastico calo della dopamina, ormone in grado di tenere alto l’umore delle persone.
Secondo il sito della Clinica di Cleveland, l’abbassamento della della dopamina sarebbe causato proprio dagli ormoni che favoriscono nelle mamme la produzione di latte, l’ossitocina e la prolattina.
Questi due ormoni, in grado di far iniziare il flusso del latte e permettere la fuoriuscita del nutrimento dal seno della mamma, quando il bimbo inizia la sua poppata, riescono però anche a sopprimere la dopamina e a far provare proprio all’inizio di questo meccanismo, un’improvvisa tristezza alla donna.
Si tratta di una situazione momentanea, che in alcune donne dura appena 30 secondi, in altre 10 minuti, in altre ancora si protrae per tutta la durata dell’allattamento e causa sentimenti di sconforto, che variano da una semplice malinconia, a rabbia, tristezza, agitazione, paranoia, ansia, una vera e propria sensazione di odio nei propri confronti, ma anche terrore e una sensazione di vuoto allo stomaco.
La donna spesso si sente persa e disorientata proprio perché il suo corpo le permette di allattare serenamente, non ha sintomi di depressione post partum, sente una forte pressione sociale esterna sull’importanza degli anticorpi trasmessi al piccolo grazie all'allattamento e non comprende cosa le stia accadendo.
Lo studio pubblicato sulla National Library of Medicine spiega anche che essendo una patologia ancora poco studiata, le donne che provano questa inspiegabile tristezza si sentono sole e incomprese, e suggerisce un atteggiamento proattivo nei loro confronti, volto a comprendere come si sentono e cosa non va.
Come si risolve?
Ad oggi non esiste una vera e propria diagnosi della patologia, dunque neanche una cura.
Gli esperti nello studio consigliano di interrompere l’allattamento al seno se questo provoca un forte stato di malessere, optando per il latte in polvere. Se si desidera invece continuare, perché il disagio dura solo pochi minuti, si possono mettere in atto delle tecniche di respirazione per cercare di rilassarsi, passare più tempo con il proprio bimbo sulla propria pelle, ascoltare musica rilassante durante l’allattamento, praticare meditazione e cercare di tenere al caldo la zona del collo e del petto.
Come ricorda la clinica di Cleveland ne soffre circa il 9% delle donne che allattano, dunque è importante cercare di chiedere aiuto, ad un esperto, al partner o alla propria rete sociale, per sentirsi supportate, ricordando che la scelta di allattare o non allattare al seno è propria e di nessun altro.