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Perché a scuola si parla troppo poco di obesità e quali sono gli effetti sui ragazzi

Il progetto “Feel Good” Cittadinanzattiva e Federfarma ha portato cittadini e ragazzi delle superiori a confrontarsi sul tema dell’obesità e del sovrappeso patologico. Molti sembrano consci del problema ma serve ancora più informazione per contrastare pregiudizi e comportamenti negativi.
A cura di Niccolò De Rosa
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Obesità

I ragazzi italiani percepiscono l'obesità come un problema reale della società moderna e pensano che a scuola si dovrebbe parlarne di più, anche se non sempre sembrano ferrati sull'argomento.

A delineare un quadro sul rapporto tra giovani e patologie legate al peso è stata una ricerca condotta Cittadinanzattiva e Federfarma all'interno della campagna Feel Good, un progetto che ha coinvolto 105 farmacie e cinque diversi istituti sparsi tra Lazio, Piemonte e Sicilia.

L'indagine ha cercato di stabilire il livello di conoscenze e sensibilità di adulti e studenti riguardo il delicato tema dell'obesità, sottoponendo i partecipanti a sondaggi specifici e incontri con esperti per ampliare la consapevolezza su una condizione che non solo impatta negativamente sulla salute delle persone, ma spesso ne influenza anche i rapporti personali e il benessere psicologico.

Il report

L'iniziativa si è svolta su due binari paralleli: uno dedicato ai giovani delle scuole e uno che ha preso in considerazioni gli adulti coinvolti dalle farmacie.

Nel primo percorso, gli studenti appartenenti a sei classi di cinque istituti di scuola superiore hanno partecipato ad una serie di incontri e attività per approfondire tutti gli aspetti più rilevanti legati all'obesità, partendo delle possibili conseguenze fisiche fino alle ripercussioni sociali subite da chi ne soffre (come bullismo, stigma sociale o difficoltà relazionali).

A margine di questi lavori di gruppo, i ragazzi hanno poi presentato ai coetanei delle altre classi alcuni questionari anonimi per capire quanto sapessero sulla questione.

Dalle risposte ottenute è emerso come solamente la metà dei giovani intervistati conoscesse l'esatta natura patologica dell'obesità (50,6%), mentre più di un terzo del campione (38,9%) era convinto che si trattasse di un disturbo alimentare.

Ciò però non significa che i teenager italiani non abbiano contezza del problema. Il 67,8% di loro ha infatti riscontrato una maggiore difficoltà ad inserirsi in un gruppo per chi soffre di obesità e ben il 91,3 % è convinto che i ragazzi obesi siano più esposti al rischio di prese in giro e atti di bullismo.

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Insomma, i giovani italiani sembrano piuttosto consapevoli delle conseguenze sociali legate al sovrappeso patologico e nel 68,4% dei casi appaiono anche ben informati sulle concause che possono sfociare in questa condizione (predisposizione genetica, fattori ambientali, patologie, uso di farmaci, stili di vita malsani etc…).

Ciononostante quasi tutti (93,1%) pensano che la scuola dovrebbe prevedere molti più momenti per affrontare l'argomento e il 59,4%  degli intervistati si è detto interessato a partecipare a progetti appositamente dedicati.

Per quanto riguarda la campagna indetta dalle farmacie, invece, il 63,6% del campione – trasversale e variegato in termini di età anagrafica, provenienza e livello d'istruzione – si è dimostrato sufficientemente preparato riguardo l'obesità, le sue cause e i pericoli che comporta.

Molti però hanno dimostrato d'ignorare o sottovalutare la componente psicologica e di stress nel favorire (o aggravare) la patologia, segno che esiste ancora molto lavoro a fare in fatto di sensibilizzazione.

Un fenomeno in crescita

L'istituzione di campagne capillari per aiutare i giovani a saperne sempre di più rappresenta dunque un buon viatico per accantonare i vecchi pregiudizi e favorire stili di vita salutari.

Come emerso dagli ultimi dati disponibili, obesità e sovrappeso sono condizioni che riguardano circa il 42,6% della popolazione italiana, con più di 20 milioni di persone coinvolte e circa 2 milioni e 200 mila giovani tra i 3 e i 17 anni d'età.

Tassi obesità Italia 2021
Persone di 18 anni e più in eccesso di peso e obesità, per classe di età e genere; tassi per 100 persone ( Dati ISTAT: fonte: Italian Obesity Monitor 2021)

Più nello specifico, nel 2021 il nostro Paese ha toccato il più alto tasso di obesi dal 2001, con circa il 12% dei cittadini che presenta una massa corporea superiore ai 30 kg/m2, criterio che definisce la condizione di obesità secondo la definizione ufficiale data da OMS e Ministero della Salute.

E la questione non risparmia nemmeno i più piccoli, visto che nel 2022 l'ISTAT ha rilevato un notevole incremento di bimbi obesi o in sovrappeso nella fascia 3-5 anni, arrivando a toccare il 33,2% del totale (+1,6% rispetto al 2018).

Quella del contrasto all'obesità rappresenta dunque una delle sfide più importanti che la politica nazionale e internazionale dovrà affrontare nell'immediato futuro, tanto che l'ONU ha già inserito la questione all'interno dei 17 obiettivi dell'Agenda 2023 per un pianeta più sostenibile.

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