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Per la scienza, la gravidanza prima del matrimonio non rovina la coppia: “Ciò che conta è la sintonia”

Una ricerca americana sfata il mito secondo cui la gravidanza prima del matrimonio comprometterebbe la relazione: a fare la differenza non è l’arrivo di un figlio, ma quanto i partner condividano tempi e intensità dell’impegno reciproco.
A cura di Niccolò De Rosa
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In alcune famiglie l’ordine degli eventi cambia: prima la culla, poi le fedi. Una rivoluzione che un tempo avrebbe fatto alzare qualche sopracciglio e oggi invece racconta una realtà più diffusa e complessa di quanto si pensi. Ma cosa succede davvero alle coppie che aspettano un figlio prima di sposarsi? Un nuovo studio smentisce i luoghi comuni e racconta una verità ben più rassicurante: non è la gravidanza prematrimoniale a determinare la qualità di un rapporto, ma la sintonia tra i partner nel modo in cui si costruisce il loro impegno reciproco.

Non è la gravidanza a minare la coppia

Lo studio, pubblicato sulla rivista Personal Relationships, ha sfidato le vecchie credenze secondo cui una gravidanza prima del matrimonio sarebbe sinonimo di crisi relazionale. I ricercatori hanno infatti analizzato a fondo il contesto in cui si sviluppano le relazioni e hanno scoperto che ciò che conta davvero non è tanto la presenza di una gravidanza prematrimoniale, quanto il contesto familiare e il livello di affiatamento tra i partner sul fronte dell’impegno verso il matrimonio.

"Molte ricerche precedenti partivano da un approccio deficitario", spiega Emma Willis-Grossmann, dottoranda alla Texas Tech University e autrice dello studio. "Si dava per scontato che una gravidanza prima delle nozze segnasse l’inizio della fine per la relazione". Ma questo punto di vista, secondo lei, trascurava il fatto che le coppie coinvolte spesso differivano anche per età, livello d’istruzione, condizione economica o durata del rapporto.

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Due studi per mettere ordine tra i pregiudizi

Per andare oltre i luoghi comuni, i ricercatori hanno condotto due studi distinti. Il primo ha coinvolto 94 coppie (47 con una gravidanza prematrimoniale e 47 senza), reclutate in una comunità ispanica del Texas. Tutti i partecipanti erano al primo matrimonio e sposati da meno di sei mesi. Ogni coppia è stata selezionata con criteri statistici per garantire che i gruppi fossero demograficamente equivalenti. Il secondo studio ha invece analizzato dati nazionali relativi a coppie conviventi, confrontando 19 coppie con figli molto piccoli (sintomo di una recente gravidanza prima del matrimonio) con 19 coppie simili, ma senza figli. Anche in questo caso sono state considerate variabili come l’età, il reddito e la durata della convivenza.

Più importante della gravidanza? L’allineamento emotivo

Il risultato più interessante emerso dai due studi è che le coppie che avevano avuto una gravidanza prima del matrimonio non mostravano una qualità relazionale significativamente diversa rispetto a quelle che non avevano vissuto questa esperienza. L’unica differenza rilevante riguardava il tempo in cui le donne senza gravidanza avevano raggiunto la certezza di voler sposare il proprio partner, leggermente prima rispetto alle altre.

coppia dopo i figli

In compenso, ciò che si è rivelato un elemento utile per la previsione di una maggiore stabilità relazionale era la somiglianza nei "percorsi di impegno": le coppie che, durante il fidanzamento, avevano sviluppato il desiderio di sposarsi con lo stesso ritmo e nei medesimi momenti, raggiungevano più facilmente tappe cruciali come il fidanzamento e la convivenza (o la non-convivenza,come nel caso della famiglie LAT). "Un buon indicatore della salute di una relazione è la misura in cui i due partner sono sulla stessa lunghezza d’onda quanto a intenzioni matrimoniali", sottolinea Willis-Grossmann.

Il ruolo della cultura e dei valori familiari

Lo studio ha preso in considerazione anche le influenze culturali, in particolare nelle coppie ispaniche. Tra gli uomini con una forte adesione ai valori del familismo — l’importanza attribuita alla famiglia — si è osservata una maggiore cautela prima di formalizzare l’impegno. Una strategia che potrebbe riflettere un processo decisionale più ponderato, anche quando è in gioco una gravidanza.

Un messaggio per chi progetta il futuro delle famiglie

Sebbene gli autori dello studio abbiano evidenziato alcune limitazioni — come il numero ridotto di partecipanti nel primo studio e il fatto che tutti fossero già sposati — i risultati sono confermati anche dai dati nazionali. Le coppie conviventi con figli piccoli, infatti, non hanno mostrato livelli inferiori di soddisfazione rispetto a quelle senza figli.

Il messaggio finale di Willis-Grossmann è chiaro: "Mi auguro che questa ricerca possa essere utile a professionisti e decisori politici. Spero possa contribuire, ad esempio, ai contenuti dei programmi per la promozione del matrimonio e delle relazioni sane". Perché, in fondo, non è un singolo evento a determinare il destino di una coppia, ma l’intreccio quotidiano di scelte, contesto e sintonie emotive.

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