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“Per i passeggeri ho caramelle e tappi per le orecchie”: il kit di una mamma per volare con la sua bimba

Una mamma italiana che vive in Corea ha condiviso su Instagram un kit fatto di caramelle, tappi per le orecchie e lettere di scuse che ha distribuito ai passeggeri del volo che ha affrontato con la sua bimba: “Farò del mio meglio per non farla piangere”.
A cura di Sophia Crotti
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Credits: profilo ig di_ lucky_mar.y
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Gunhild è una donna italiana che per amore della cultura coreana prima, e di un ragazzo con cui ha imparato la lingua, poi, si è trasferita in Corea, dove è nata anche la sua bambina, come ha spiegato in un’intervista a Fanpage.it. 

Qualche giorno fa ha preso un volo, insieme alla piccola, per tornare nella sua terra natia, Bari.

Un volo di 14 ore insieme alla sua bimba, un po’ la spaventava, per la reazione che la gente avrebbe potuto avere al pianto della piccola, se questo fosse stato incessante per l’intero volo. Così ha realizzato un piccolo regalo per cercare di “addolcire” i suoi compagni di volo.

Il regalo di una mamma per un volo tranquillo

Gunhild si apprestava a fare un viaggio di 14 ore in aereo con la sua bambina e, consapevole delle notizie all’ordine del giorno, di passeggeri spazientiti dai gridolini dei piccoli, ha deciso di prevenire l’irritabilità con un po’ di dolcezza.

Ha acquistato tanti sacchettini di plastica, altrettante caramelle, un block notes, una penna e dei tappi per le orecchie, componendo così una serie di bustine regalo per i passeggeri.

Nel video che ha postato su Instagram per mostrare  la sua idea, la giovane mamma realizza minuziosamente i pacchettini, uno alla volta, inserendo 3 caramelle, una lettera di scuse e un pacchettino di tappi per le orecchie, il tutto dondolando la sua bimba che dorme dolcemente nel marsupio davanti a lei.

“Voglio dimostrare alle persone che le rispetto molto e che nonostante farò del mio meglio per non far piangere la bimba, 14 ore di volo sono stressanti per tutti e non sempre sarà possibile”.

All’interno dei sacchettini Gunhild ha anche posizionato un bigliettino rosa scritto da lei a mano in cui parla al posto di sua figlia e dice:

“Scusa, il mio nome è Sarang, sto andando a trovare la mia famiglia in Italia e questo è il mio primo volo. Per favore comprendimi anche se piango, mia mamma farà del suo meglio per calmarmi”.

Sotto al post della mamma tanti utenti hanno commentato positivamente la sua idea ringraziandola per il suo gesto di estrema bontà, ma c’è anche chi la invita ad essere più gentile anche con se stessa. 

“Tutto carino ma le scuse no, perché non dipende da te il fatto che un neonato pianga” scrive un utente. Un altro le dice “A volte noi adulti dimentichiamo che siamo stati tutti bambini”.

caramelle

Un’alta mamma le scrive: “Bella idea … Ma da mamma ti dico, non crearti problemi ! Siamo stati tutti bambini e le persone dovrebbero essere solo un po’ più EMPATICHE E GENTILI con noi mamme e soprattutto verso questi piccoli”. C’è anche chi invita gli altri passeggeri a prodigarsi nell’aiutare le mamme in difficoltà: “Se su un aereo c’è un bambino che piange e la sua mamma è in difficoltà l’unica cosa che mi verrebbe da fare è chiederle se ha bisogno di aiuto, se vuole un cambio”.

Nonostante l’estrema gentilezza di cui questo video ha inondato i social, rimane il tema molto delicato e caldo, dell’incapacità degli adulti di empatizzare con i neo-genitori o di supportarli, comprendendo che è del tutto normale che un bimbo pianga. Se Gunhild non avesse sentito questa pressione sociale addosso, se viaggiare e fare dei gridolini per un neonato fosse per tutti i passeggeri qualcosa di normale, non si sarebbe sentita in dovere di passare intere ore a costruire bustine regalo, nella speranza di essere supportata dagli altri passeggeri e non giudicata dai loro sguardi scocciati.

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