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Per essere buoni genitori bisogna prendersi cura anche degli amici: “Così si crescono figli resilienti”

L’amicizia gioca un ruolo cruciale anche nella genitorialità. Secondo l’esperta Jennifer Breheny Wallace, le relazioni adulte forti sono fondamentali per crescere bambini resilienti e i genitori che coltivano le loro amicizie possono insegnare meglio ai figli l’importanza del sostegno reciproco.
A cura di Niccolò De Rosa
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Ogni genitore lo sa: diventare madre o padre è come essere risucchiati in un vortice di responsabilità. Tra pannolini, recite scolastiche e riunioni di classe, il tempo per sé stessi — e per le amicizie — sembra evaporare. Ma se è vero che crescere un figlio è un’impresa, è altrettanto vero che farlo con accanto una rete di relazioni solide può renderla molto meno faticosa. Lo spiega bene la giornalista Jennifer Breheny Wallace, che in una recente Ted Talk ha ribaltato la prospettiva, spiegando come prendersi cura dei propri amici sia un modo molto efficace per prendersi cura anche dei propri figli.

La resilienza nasce dagli adulti (che non si isolano)

Wallace, autrice del libro Never Enough riguarda la cultura del successo tossico, sostiene che la resilienza dei bambini affondi le radici nella resilienza degli adulti che li circondano. E questa, a sua volta, dipende dalla qualità delle loro relazioni affettive. In altre parole, se i genitori hanno amicizie solide e sanno mantenere rapportarsi in modo equilibrato con gli sconosciuti, anche i bambini ne beneficeranno. Come sottolinea Wallace, infatti, una madre o un padre che si prende cura di un amico o, al contrario, si lascia aiutare dalle persone care, rimane una lezione silenziosa ma potente: crescere non significa cavarsela sempre e solo da soli, ma anche sapere quando chiedere un po' di supporto.

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Un problema diffuso: sempre meno amici

Eppure, nella società moderna mantenere le amicizie da adulti è sempre più raro. Un sondaggio del Pew Research Center del 2023 ha rivelato che meno di un terzo degli adulti tra i 30 e i 49 anni ha cinque o più amici stretti. Il problema però non è solo numerico: stando a una ricerca del 2024, infatti, il 40% degli adulti afferma di non sentirsi davvero vicino ai propri amici. Una solitudine diffusa che, secondo Wallace, rischia di trasformarsi in una fragilità collettiva.

A ciò si aggiunge poi un ulteriore ostacolo, che per i più giovani è rappresentato dall'erosione dell'offerta di spazi fisici di condivisione, come parchi giochi, giardinetti e iniziative di quartiere. In un mondo dove la vita online sta progressivamente sostituendo quella reale, i ragazzi hanno sempre meno occasioni di stringere amicizie e rapporti "faccia a faccia", tanto che una delle nuove paure dei genitori moderni riguarda proprio il timore che i figli non abbiano abbastanza amici.

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Serve una rivoluzione culturale delle relazioni

Secondo Wallace poi, la nostra cultura tende a dare importanza quasi esclusiva alle relazioni romantiche, trascurando il valore profondo dell’amicizia. Eppure, sono proprio quelle due o tre persone che ci conoscono davvero a fare la differenza nei momenti critici. Bisogna reimparare a dare priorità a queste connessioni, anche nei periodi più caotici della vita. Perché, in fondo, crescere un figlio — e restare umani — non è mai stato un lavoro da fare da soli.

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