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Per crescere figli con autostima non dobbiamo riempirli di elogi: l’esperta spiega perché

Secondo la psicologa statunitense Aliza Pressman non sono le lodi a costruire la fiducia in se stessi, ma le competenze che si acquisiscono nel tempo: “Lasciamo che i bambini apprendano facendo errori. Questo li aiuterà a diventare più forti”.
A cura di Niccolò De Rosa
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L'autostima dei bambini non passa da lodi e complimenti, ma soprattutto da ciò che conoscono e che hanno imparato a padroneggiare. È questo il grande consiglio fornito da Aliza Pressman, psicologa dello sviluppo americana che in un recente intervento a un podcast sulla genitorialità ha sottolineato l’importanza della competenza nella costruzione della fiducia nei più piccoli, sottolineando come il semplice elogio non sia affatto sufficiente per crescere figli sicuri di se stessi.

Competenza, non lodi, per costruire la sicurezza

In un mondo sempre più esposto al giudizio altrui grazie alla pervasività dei social media (strumenti utili per socializzare ma che spesso e volentieri alimentano insicurezze e paragoni sfavorevoli), crescere bambini e adolescenti dotati di una buona autostima risulta sempre più importante. Per raggiungere questo obiettivo, molti genitori iniziano fin dai primi anni di vita a sperticarsi in lodi e apprezzamenti per tutto ciò che riguarda i loro figli, esaltandone i comportamenti positivi, elogiandone l'aspetto fisico ed enfatizzando qualsiasi piccolo successo.

Così facendo, mamme e papà sono convinti di rafforzare la fiducia in se stessi dei propri figli, eppure un simile approccio potrebbe non essere quello più adatto. La psicologa Pressman ha infatti spiegato come la fiducia nasca in realtà dalla competenza e non dalle lodi: dire a un bambino quanto sia bravo, ha spiegato l'esperta, non lo renderà automaticamente sicuro delle proprie capacità.

Secondo l’autrice del libro The 5 Principles of Parenting, il ruolo dei genitori dovrebbe quindi essere quello di aiutare i bambini a sviluppare abilità reali. "Non serve che siano violinisti o campioni di tennis; possono semplicemente saper cucinare o riordinare la cucina, come individui autonomi e capaci" ha chiarito Pressman.

Spesso i genitori tendono a fare tutto per i propri figli e poi lodarli come se questo contribuisse alla loro fiducia, quando in realtà è il percorso di apprendimento a rendere i bambini più sicuri. In un’intervista, Pressman ha aggiunto che, sebbene sia importante dimostrare ai figli che si crede in loro, un modo migliore per incoraggiare la fiducia è permettere loro di diventare competenti in qualcosa, affinché possano vedere i risultati del loro impegno.

Le competenze quotidiane e l'importanza delle piccole responsabilità

Per Pressman anche i compiti domestici possono essere una valida palestra per la fiducia in sé anche perché, come numerosi studi hanno dimostrato, coinvolgere i bambini in semplici attività come tenere pulita e in ordine la propria stanza li aiuta a diventare adulti più indipendenti e responsabili. Il consiglio della psicologa è quindi quello di assegnare ai bambini compiti adatti alla loro età e di evitare di correggerli continuamente.

"Non date loro un compito e poi rifatelo perché pensate di farlo meglio – ha affermato Pressman durante una recente intervista all'HuffPost – lasciate che migliorino attraverso la pratica".

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Certo, tale processo non può però limitarsi solo a qualche compitino da svolgere in casa. Sono soprattutto le attività scolastiche ed extra-scolastiche a modellare l'autostima di bambini che, anche attraverso sbagli ed errori, acquisiscono piano piano sempre più competenze (siano esse teoriche o pratiche, come diventare bravi in uno sport), e quindi sempre più fiducia. Gli esperti suggeriscono dunque di partire da attività che interessino già il bambino, poiché sarà più motivato a sviluppare nuove abilità in quel campo.

Per Pressman qualunque abilità, se praticata costantemente, può rafforzare la fiducia: "Nel tempo scopriranno la gioia di costruire competenza, che potrà essere applicata anche a cose per cui inizialmente mostrano meno interesse".

L'importanza di puntare sul problem solving

I bambini e i ragazzi che si accorgono di riuscire a gestire problemi e imprevisti sono anche quelli con maggiore autostima. Per questo un'altra addetta ai lavori, la neuropsicologa Sanam Hafeez, ha sottolineato l’importanza di lasciare ai bambini lo spazio per affrontare i problemi autonomamente: invece di risolvere tutto subito, i genitori dovrebbero  limitarsi a essere presenti e disposti a dare supporto, senza però intervenire immediatamente. I "genitori spazzaneve" –  quelli che tendono a rimuovere ogni ostacolo dal cammino dei figli per facilitare loro la vita – sono infatti i primi nemici dell'autostima dei bimbi.

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"Chiedete ai figli di verbalizzare come si sentono riguardo al modo in cui hanno gestito qualcosa. Convalidate i loro sentimenti. Ricordate loro che li amate incondizionatamente e che siete sempre lì per supportarli se ne hanno bisogno" ha spiegato Hafeez all'HuffPost. Questo semplice processo di riflessione e condivisione può risultare fondamentale per portare i giovani a riconoscere il valore delle proprie capacità.

Un altro consiglio di Hafeez è poi quello di ricordare ai bambini i traguardi raggiunti in passato, così da insegnare come ogni successo sia il frutto di una crescita progressiva. La costruzione dell'autostima è infatti un percorso lungo, che va coltivato nel tempo e se i complimenti possono sicuramente far piacere a chi li riceve, la consapevolezza di essere in grado di affrontare il mondo è il regalo più prezioso che un genitore può donare al proprio bambino.

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