“Pensavamo fosse un’indigestione da cioccolata, invece era un cancro raro”: la storia di una famiglia australiana
Quando il loro figlio venne al mondo circa due anni e mezzo fa, i coniugi Alix e Tyler Richardson stavano vivendo il loro piccolo sogno. La coppia originaria dello stato australiano sull'isola di Tasmania – lei, direttrice di un bar, lui, insegnante e bassista di una band di discreto successo – aveva sempre desiderato costruire una famiglia e l'arrivo del piccolo Harris, subito soprannominato come "Happy Hazzy" a causa del sorriso contagioso, sembrava il coronamento di tutti i loro desideri di genitorialità.
Arrivati al primo compleanno del bimbo però, la vita della famiglia prese una piega drammatica e inaspettata. Circondati da amici e parenti, i Richardson stavano festeggiando il piccolo Hazzy facendogli assaggiare per la prima volta una bella fetta di torta al cioccolato. Nel bel mezzo del party però, il bambino aveva iniziato a star male, rimettendo tutto ciò che aveva mangiato. Inizialmente, Tyler e Alix, pensavano si trattasse di una semplice reazione alla voracità con la quale il bimbo aveva mangiato la torta. Tuttavia, il malessere di Hazzy non accennò a migliorare per tutte le settimane successive. Anzi, la situazione sembrava ogni giorno peggiore, e il bambino, di solito sorridente e vivace, divenne sempre più irritabile e bisognoso di attenzioni.
I segnali d'allarme
I Richardson, allarmati dalla situazione, decisero dunque di far visitare il piccolo, tuttavia i medici non sembravano in grado di offrire risposte certe: alcuni pediatri attribuivano infatti i sintomi a un comune virus contratto all'asilo, ma i genitori di Hazzy avevano la sensazione che dietro quel costante malessere ci fosse qualcosa di più serio.
"Era pallido, non voleva essere messo giù (dalle braccia di mamma e papà ndr) e sembrava sempre più debole" ha ricordato il padre, Tyler in un accorato racconto riportato dal quotidiano britannico Daily Mail. Insoddisfatti delle risposte ricevute, i genitori continuarono dunque a insistere nel sottoporre il bimbo a ogni test che potesse far luce sul caso, finché un pediatra decise finalmente di mandare Hazzy direttamente in ospedale per una biopsia.
Una diagnosi sconvolgente
Ad agosto 2023, la notizia più temuta calò sui Richardson con la dirompenza un fulmine: il piccolo Hazzy aveva un neuroblastoma ad alto rischio, un raro tumore, molto aggressivo, che colpisce soprattutto le ghiandole surrenali.
La diagnosi fu ovviamente uno shock. Tyler ha descritto quel momento come uno dei più devastanti della sua vita, raccontando come "il mondo sembrò fermarsi" e come nel suo cuore non ci fosse spazio per nulla che non fosse ansia e paura. Il loro Hazzy, quel bambino sorridente che fino a poco tempo prima era sempre stato allegro e vivace, stava ora affrontando una malattia terribile, il cui esito era quanto mai incerto.
"Mi sento male solo a ripensarci. Vorrei che nessuno debba mai passare attraverso tutto questo" ha dichiarato Tyler.
Un nuovo inizio a Melburne
Poiché la complessità della malattia richiedeva cure specialistiche non disponibili in Tasmania, Tyler e Alix decisero di trasferirsi a Melbourne, metropoli ben più attrezzata per le loro nuove esigenze e dove Hazzy avrebbe potuto ricevere il trattamento necessario.
Nei 18 mesi successivi alla sconvolgente diagnosi, il piccolo dovette affrontare intensi cicli di chemioterapia, due interventi chirurgici,trapianti di cellule staminali e radioterapia. Il percorso fu ovviamente devastante anche per i due genitori, i quali dovettero assistere impotenti al dolore che tutti quei trattamenti procuravano al loro bambino.
"La cura per questa malattia è particolarmente brutale", ha raccontato Tyler, sottolineando come simili terapie puntino quasi ad "azzerare" il fisico del paziente, nella speranza che i trapianti di cellule staminali impediscano la ricomparsa del tumore. Per non parlare del fatto che il trasferimento improvviso in una nuova città aveva portato i Richardson lontano da tutti i loro amici e parenti, rendendo quei mesi terribili ancora più difficili.
Il coraggio e la speranza
Nonostante la brutalità delle cure, Hazzy ha dimostrato una straordinaria forza di adattamento. Ora, all’età di due anni e mezzo, si trova nel pieno della sua quinta immunoterapia e, secondo il padre, sembra "volare" verso un futuro più incoraggiante.Tyler ha infatti raccontato come Hazzy non si separi mai dal suo kit per le medicine, un piccolo simbolo della sua lotta che lui stesso ha imparato a vedere come un oggetto di conforto: "Sta andando alla grande, è pazzesco quanto sia resiliente. Ha uno zainetto con le medicine e gli piace, non andrebbe da nessuna parte senza", ha spiegato il padre, fiero della forza dimostrata dal figlio.
La speranza dei Richardson ora è quella di tornare in Tasmania prima di Natale, con un Hazzy in salute e libero dagli effetti più pesanti malattia. Certo, la strada per la completa guarigione è ancora lunga e in salita, tuttavia Alix e Tyler ora nutrono finalmente un po' di ottimismo. Presto il piccolo inizierà una terapia con un nuovo farmaco chiamato DFMO, che riduce il rischio di ricadute, e se tutto andrà bene Hazzy potrà crescere e avere un'infanzia più serena.
Tyler spera che la storia di Hazzy possa accendere una luce sulla realtà del cancro infantile, sensibilizzando il pubblico e stimolando ulteriori ricerche. Tyler ha poi concluso la propria intervista rivolgendosi a tutti quei i genitori che si trovano a vivere esperienze simili: "C’è una luce, e prima o poi si farà più forte. Non siete soli".