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Pediatri fino ai 18n anni ed educazione sanitaria nelle scuole: la ricetta della SIP per migliorare la salute dei bambini in Italia

In occasione del proprio congresso nazionale, la Società Italiana di Pediatria ha stilato un quadro riassuntivo dello stato di salute complessivo dei bambini italiani, caratterizzato da luci e ombre. Se infatti nel nostro Paese non mancano le eccellenze sanitarie, povertà diffusa e disuguaglianze territoriali continuano a negare a tutti gli stessi diritti alla salute. I pediatri hanno anche avanzato tre proposte per rendere più capillare ed efficiente l’assistenza medica per i più giovani.
A cura di Niccolò De Rosa
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I giovani italiani stanno bene, ma non benissimo. Inizia con questa sintetica considerazione il comunicato della Società Italiana di Pediatria (SIP) rilasciato alla vigilia del 79° Congresso Italiano di Pediatria che si aprirà domani 20 novembre, in corrispondenza con la Giornata Mondiale del Bambino e dell'Adolescente. Nel quadro tracciato per analizzare la salute di bambini e ragazzi del Belpaese, la SIP ha sottolineato alcuni risultati positivi raggiunti dalla sanità italiana, non mancando però di evidenziare anche alcune annose criticità che negano ai giovani (e alle loro famiglie) di poter godere di tutta l'assistenza e tutte le cure cui avrebbero diritto.

Indicatori positivi: una sanità pediatrica d'eccellenza

Nel suo breve report, la SIP ha ricordato come Italia si distingua da tempo per la qualità delle cure pediatriche. Il tasso di mortalità infantile è infatti tra i più bassi al mondo. Inoltre, ben tredici unità pediatriche italiane sono state recentemente inserite tra le migliori a livello globale, secondo un'indagine della rivista Newsweek. Simili risultati testimoniano dunque un sistema sanitario che, nonostante le difficoltà, riescecomunque a garantire un'attenzione di alto livello ai più piccoli.

Aumentano i disagi psicologici tra i giovani

Il benessere psicologico, tuttavia, rimane un elemento che desta più di una preoccupazione. La Presidente della SIP uscente, Annamaria Staiano, ha evidenziato come la pandemia abbia avuto un impatto significativo sulla salute mentale di bambini e adolescenti. I disturbi d'ansia e depressione sono infatti sempre in crescita, con il 25% degli adolescenti che manifesta sintomi depressivi e il 20% affetto da disturbi d'ansia.

Tale malessere si traduce talvolta in disturbi somatici, come dolori addominali e colon irritabile. Gli episodi di isolamento volontario, noti come hikikomori, coinvolgono oltre 60.000 adolescenti italiani, mentre l'abuso di alcol tra i minori è in aumento, facilitato dalla facile reperibilità di bevande a basso costo.

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Povertà e disuguaglianze territoriali

La povertà resta un fattore determinante per la salute dei minori. Stando ai dati raccolti da Save The Children, oltre 1,3 milioni di bambini vivono in condizioni di povertà assoluta, con un minore su 10 che non riesce nemmeno a ricevere pasti sufficientemente abbondanti e nutrienti per il suo sostentamento

Mario De Curtis, Presidente del Comitato per la Bioetica della SIP, ha sottolineato come la povertà aumenti anche la vulnerabilità verso malattie e disturbi psicologici, con effetti che possono perdurare nell'età adulta. Le disuguaglianze sanitarie si riflettono anche nell'accesso alle cure: molte famiglie del Sud Italia si spostano verso il Centro-Nord per cercare cure migliori, un fenomeno che penalizza chi non può permettersi tali trasferimenti.

La crisi del Servizio Sanitario Nazionale

A sottolineare la crisi di sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) è stato invece il Presidente della Fondazione GIMBE, Nino Cartabellotta, il quale ha evidenziato come la carenza di fondi e personale, insieme a un sistema organizzativo non sempre adeguato, portino a gravi mancanze nel sistema di assistenza pediatrico.

Secondo Cartabellotta poi, cimili carenze potrebbero acuirsi ulteriormente con la legge sull'autonomia differenziata, penalizzando in particolare il Mezzogiorno e le famiglie in difficoltà economica.

Le proposte della SIP per un futuro migliore

Per far fronte a queste problematiche, la SIP ha formulato tre proposte concrete:

  • Estensione dell'assistenza pediatrica fino ai 18 anni, garantendo così un medico di riferimento durante l'adolescenza.
  • Rafforzamento delle reti pediatriche sul territorio, con la presenza di specialisti nelle case di comunità, per ridurre le disuguaglianze nell'accesso alle cure.
  • Educazione sanitaria nelle scuole, per promuovere una cultura della salute fin dalla giovane età e prevenire l’insorgenza di malattie croniche.

La realizzazione di simili provvedimenti potrebbe, secondo la SIP, contribuire a una nuova "fioritura" della società, dove il diritto alla salute possa essere garantito per tutti i bambini, indipendentemente dallo status economico e dal luogo d'origine.

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