Papà sviene in sala parto e si ferisce la testa, la folle corsa per assistere alla nascita della sua bimba
La nascita di un figlio è un evento sconvolgente, e se il corpo della mamma è sottoposto a uno stress fisico e mentale non indifferente, anche quello del partner non sempre regge l’ansia e l’insonnia che sapere di stare per abbracciare il proprio bimbo portano con sé. È il caso di un papà di New York, Luke Epplin, che ha pubblicato su X un post per raccontare il suo svenimento in sala parto, pochi minuti prima che la moglie Jane Healy desse alla luce la loro prima figlia Ava.
Lo svenimento del papà in sala parto
A riportare la curiosa storia della coppia statunitense è stato il notiziario online Today.com, al quale Luke ha raccontato la sua disavventura. Lui e la moglie si sono recati dall’ostetrico di famiglia, per una visita di controllo, alla 38esima settimana di gravidanza. Ma quello che doveva essere semplicemente un incontro per valutare lo stato di salute del bambino e della donna, si è trasformato in un invito alla coppia a raggiungere al più presto l’Ospedale di Manhattan, per indurre il parto e dare alla luce il loro bimbo.
Così i due sono hanno raggiunto la struttura a tutta velocità, ma una volta lì hanno dovuto aspettare che l’induzione del parto facesse effetto. Si sono appisolati fino a che alle 4 del mattino è iniziato il travaglio per Jane.
Luke ha spiegato a Today.com di essersi svegliato di soprassalto e di aver raggiunto la sala parto ancora appisolato mentre il personale gli suggeriva di dare una mano alla moglie, aiutandola nel tenere divaricate le gambe. È stato in quel momento che il suo sguardo si è annebbiato e che lui è crollato a terra. Un semplice svenimento, non fosse che in sala parto gli spazi sono ristretti e tutti gli strumenti molto appuntiti: “Ricordo di aver visto tantissimo sangue al mio risveglio: avevo sbattuto la testa contro le gambe metalliche di un tavolino in sala parto” ha spiegato Luke.
I medici hanno suggerito al futuro papà di non alzarsi e hanno chiamato subito altri infermieri che con una barella lo spostassero per prendersi cura di lui. Luke ha raccontato di essersi sentito mortificato, nonostante il personale sanitario gli dicesse che capita molto spesso ai partner per il sangue, l’agitazione e il caldo di svenire in sala parto. “Non potevo credere di non esserci per mia moglie in un momento così importante e di potermi davvero perdere la nascita della mia bambina” ha raccontato.
L’operazione alla testa e la corsa verso la sala parto
A questo punto è iniziato un lavoro di stretta collaborazione tra il futuro papà, il personale sanitario che si è preso cura di lui e anche la sua bambina, che ha tardato qualche minuto a nascere.
Luke ha dovuto fare un vaccino contro il tetano, per evitare che la ferita potesse infettarsi e causare al corpo qualche malattia e subire ben 6 punti di sutura per il taglio alla testa.
A questo punto ha pregato i medici di non fargli la tac nell’immediato, perché la moglie gli aveva mandato un messaggio per dirgli “Ava ti sta aspettando”. Il papà ha spiegato di avere così tanta adrenalina in corpo da non sentire nemmeno il dolore per la ferita e per i punti.
Firmate e ricevute in mano le sue dimissioni ha iniziato a correre per i corridoi, con la testa fasciata e addosso solo la tutina che i medici gli avevano messo per l'operazione. Nonostante le indicazioni fornitegli dal personale sanitario, il futuro papà si è perso durante la corsa e la sicurezza dell'ospedale, sbalordita per il suo aspetto, lo ha fermato chiedendogli le generalità. A questo punto Luke è stato condotto fuori dall'ospedale così che fosse più semplice per lui recarsi nell'edificio adibito alla maternità, senza perdersi tra i corridoi.
E quando ormai pensava di essersi perso l'arrivo della sua bambina, in realtà ha scoperto in sala parto che la piccola Ava non ne aveva voluto sapere di nascere senza il suo papà. Due spinte ed è venuta al mondo, guardando i suoi genitori tenersi per mano al suo arrivo.
Il papà ha commentato l'accaduto online soffermandosi sulla sua corsa contro il tempo "Questa storia sembra una commedia romantica americana, con un protagonista del tutto insolito che si aggira per i corridoi dell'ospedale con un pigiama e la testa fasciata, sperando di arrivare in tempo per vedere nascere la sua bambina"