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Papà dipinge la casa di azzurro per la nascita di Ettore: “Non è esibizionismo, ma un messaggio sociale”

Sembra una casa addobbata per un gender reveal e invece è un’opera d’arte volta a spingere chi la osserva oltre i propri limiti. Così Federico Lucchetta ha raccontato a Fanpage.it la scelta di dipingere d’azzurro la sua casa a Pieve di Soligo per la nascita del suo piccolo Ettore.
A cura di Sophia Crotti
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Federico Lucchetta

Se in questi giorni passate per Pieve di Soligo, comune italiano di poco più di 11.000 abitanti, in provincia di Treviso, sarà impossibile non fermarsi sbalorditi ad osservare la casa di Federico Lucchetta.

L’ artista veneto, diventato papà per la seconda volta, lo scorso 18 settembre, ad insaputa della moglie, ha dipinto la casa di blu puffo per celebrare la nascita del suo bambino. Non contento, ha anche realizzato una scritta di polistirolo a caratteri cubitali con il nome del piccolo: Ettore.

Tra i vicini innervositi da quelle pareti azzurre in un comune costellato di case dagli stessi colori, i video di alcuni influencer che hanno pensato si trattasse di un “non troppo sobrio” gender reveal, Federico Lucchetta ci racconta di aver raccolto su di sé non poche polemiche. Ce lo dice sorridendo, però, perché sa di essere riuscito nel suo intento: "All'inizio una casa del genere sembra un'opera autocelebrativa, un pugno nell'occhio realizzato da chi vuole che si parli di sé, e invece è molto di più, per chi la sa guardare davvero.  È un messaggio sociale che spero aiuti chi la guarda ad andare oltre alle proprie convinzioni e insegni ai miei figli che il mondo è a colori, anche se gli adulti cercheranno di far vedere loro le cose solo in bianco e in nero". 

Tu sei un artista, questa parete blu è un modo per raccontare la tua gioia attraverso l’arte? 

Una parete? A dire il vero è tutta la casa, e ci tengo a dirlo, perché è un’opera artistica, la seconda di questo genere a dire il vero. Quando nel 2020 è nata la nostra prima bimba, Vittoria, abbiamo realizzato una cicogna rosa gigante di 8 metri per celebrare non solo la sua nascita, ma per dare gioia e speranza in un momento costellato da notizie davvero grigie.

Quando in paese è stato chiaro che sarebbe nato un secondo figlio, la gente ha iniziato a chiedermi se avrei fatto ancora una cicogna gigante, e invece ho stupito tutti.

Immagine

Ti sei ispirato al tuo bambino per realizzarla?

A dire il vero non solo, io lavoro nell’accademia di Venezia nell’ambito dell’arte, ho capito che avrei dovuto creare qualcosa che non si riferisse solo alla nascita, ma che riuscisse a spostare il punto di vista dell’osservatore, partendo proprio dai canoni artistici tradizionali e tipici dell’occidente. Così ho dato vita ad un’opera che a noi occidentali dice chiaramente, tramite la sua simbologia, che è nato un bambino. Decontestualizzata una casa blu, messa a Burano o messa in una località di mare, non stranirebbe le persone quanto qui. Ho scelto poi un colore particolare, un blu puffo, abbastanza buffo e ho deciso che dipingere solo le pareti non sarebbe stato abbastanza, per tanto ho realizzato un container, nello stesso colore, che ho posizionato a fianco all’abitazione con una scritta molto grande in polistirolo “Ettore”, il nome del mio bambino. In questo modo ho detto a chi passava di lì che Ettore stava arrivando. Poi al posto del prato ho messo 400 palloncini dai toni azzurri, per ricreare una sorta di nuvola e dare così idea di una sorta di sospensione. Alla fine quest’opera rimanda ad un mondo fiabesco, ben lontano da quello che siamo abituati a vivere ogni giorno.

A opera conclusa quali sono state le reazioni dei vicini?

I miei familiari mi hanno preso per un matto, ma è normale, accade sempre così quando si osa e si cerca di spostare il punto di vista degli altri. Ma se ci penso alla fine cosa ho fatto di strano? Ho dipinto una casa, cosa che facciamo tutti. Il fatto è che ho scelto un particolare momento, la nascita del mio bambino e questo ha destato un grande stupore, per questo molti lo hanno contestato, qualcuno ha detto “ah ecco a lui lasciano dipingere la parete in quel modo perché ha conoscenze, a me no”, altri hanno detto che era puro esibizionismo. Ci tengo a dire che tutto tornerà com’era a breve, è un’opera momentanea.

Casa azzurra

Anche estranei hanno commentato negativamente la tua opera?

Sì, domenica, appena installata l’opera, è passato un influencer che ha pubblicato un video della nostra casa, sono piovuti centinaia di insulti di chi pensava fosse un esagerato baby-shower, perché si sono fermati all’apparenza, la mia gioia è che ci siano anche tante persone che hanno voluto approfondire, andare oltre. Ma questo processo è necessario, quando si obbligano le persone a spostare un po’ il loro punto di vista, la prima reazione è uno schiaffo in piena faccia e alle proprie convinzioni, poi si inizia a porsi delle domande. Credo che il mio esperimento sociale abbia funzionato.

Dunque è qualcosa di ben diverso da un (ormai comune) baby shower?

Sì, anche se volutamente quest’opera si avvicina molto a feste anche un po’ pacchiane che avvengono per celebrare la nascita di un bimbo, è necessario fare un passo in più, non dico per apprezzare ma almeno per riconoscere il concetto mentale che c'è dietro. La prima reazione sarà sempre “ecco è così esibizionista che ha messo in piazza anche la nascita di suo figlio” ma non è così.

La casa azzurra per il tuo bimbo, la cicogna gigante per Vittoria, sono queste le cose più pazze che hai fatto per amore?

Direi di sì…O forse no, anche per il mio matrimonio ho scelto di sposarmi a Torcello, la sera del Redentore su una barca, perché il nostro amore doveva essere coronato da una fiaba fuori da ogni convenzione, con i fuochi d’artificio della festa del patrono in sottofondo. La verità che in casa nostra la pazzia è all’ordine del giorno, e ne sono fiero, perché io desidero di spostare l’asticella oltre al convenzionale. So che sembra che io abbia voglia di mettermi in mostra ma non è così. Ho fatto il ristoratore per 18 anni e anche lì il mio desiderio più grande non era tanto dare da mangiare alla gente, ma comprendere la loro reazione psicologica al cibo.

Federico Lucchetta

E qual è il messaggio di quest’opera per i tuoi figli?

Il messaggio è che non bisogna mai farsi ingannare dalle apparenze, il discorso è anche legato a una battaglia per le generazioni a venire. A Londra, per celebrare l’importanza di non collegare il sesso dei bambini a un colore o a ad un genere, non si usano più i fiocchi nascita rosa o azzurri, ma quelli bianchi. Io ho voluto dire, riprendendo i nostri canoni mentali e la nostra tradizione occidentale che vuole i maschietti associati all’azzurro, che anche qui dovremmo parlarne, sempre di più.

Un altro messaggio che voglio che a loro rimanga è che il mondo è a colori, ce ne sono tantissime sfumature, anche se spesso sembra che gli esseri umani preferiscano vedere solo il bianco e il nero.

Tua moglie come ha reagito?

Mia moglie non sapeva nulla, i lavori sono stati fatti mentre lei era già ricoverata in ospedale, quando lo ha visto è scoppiata a piangere per l’emozione, io ho avuto paura di doverla riportare in ospedale. È comunque un’opera di forte impatto.

Federico Lucchetta

Cosa significa per te essere papà?

È una sfida continua, fatico a capire se gli insegnamenti che ci hanno sempre tramandato siano necessari anche oggi o se il mondo sta così cambiando che sia necessario spostare il punto di vista. Io cerco di ricordarmi sempre che i figli non sono amici, ma esseri umani in formazione, da rispettare e che devono imparare il rispetto. Perché alcune volte noi che siamo esseri molto egoisti ce ne dimentichiamo.

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