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“Non riuscivo nemmeno a tenere in braccio la mia bimba”: mamma racconta il suo malore a pochi giorni dal parto

Charlotte Coulbert ha rischiato la vita a pochi giorni dal parto cesareo della sua terzogenita, ha raccontato la difficoltà di accettare il riposo forzato e la possibilità di non farcela con una neonata che aveva bisogno di lei.
A cura di Sophia Crotti
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Credits: Profilo fb di Charlotte Coulbert
Credits: Profilo fb di Charlotte Coulbert

Charlotte Coulbert aveva 37 anni quando è venuta al mondo la sua terzo genita, Verity, con un cesareo programmato. Alla nascita della piccola sono seguiti giorni di stanchezza e di gioia, quella di chi, dopo aver cresciuto due bambini, conosce le fatiche e le bellezze della genitorialità. Fino a che il buio. Dopo poche settimane dal parto, mentre era con i suoi figli davanti alla tv è crollata al suolo a causa di un arresto cardiaco.

In ospedale i medici si resero conto che aveva avuto un ictus a causa di un coagulo di sangue che le ha bloccato l'afflusso di sangue al cervello, come riporta lei intervistata alla BBC. "È stato terribile capire di essermi persa i primi giorni di vita di mia figlia e dover pesare sugli altri, senza riuscire neanche a prenderla in braccio". 

La storia di Charlotte e del suo malore a pochi giorni dal parto

Charlotte Coulbert ha raccontato la sua storia alle pagine della BBC facendo trapelare il dolore che un ictus improvviso e inaspettato a soli 37 anni e pochi giorni dopo aver partorito la sua bambina, le ha fatto provare.

La donna racconta di aver vissuto una giornata come quella di tante mamme di 3 figli, fatta di impegni, accudimento della neonata e finalmente un po' di riposo. Era sul divano con tutti i suoi bambini intenti a guardare la tv quando il suo corpo è sembrato andare in black out. La donna ha avuto un ictus, causato, come riporta la BBC da un coagulo di sangue che prima le ha reso complesso respirare e poi le ha bloccato l'afflusso del sangue al cervello. "In ambulanza ricordo di essere tornata cosciente ma di aver iniziato a respirare molto affannosamente mentre i medici continuavano a dirmi di prendere aria con calma".

A quel punto la donna ha perso i sensi nuovamente ed è stata dunque portata d'urgenza in ospedale, al Royal Stoke University Hospital, dove i medici hanno lasciato che il suo corpo si riprendesse dall'emorragia, lasciandola per 10 giorni in coma farmacologico.

Al risveglio la donna si è trovata incredula nel letto di ospedale con grosse difficoltà a comunicare (afasia), paralisi al lato destro del corpo e problemi di memoria. Aveva avuto un ictus causato da un coagulo del sangue, che inizialmente si pensava fosse dovuto a una complicanza del parto cesareo, poi si è compreso essere frutto di un'anomalia cardiaca di cui non aveva mai neanche sospettato dell'esistenza.

Il senso di colpa e l'amore per la sua bambina

"Mi sono svegliata e ho visto mia figlia Verity, che non riuscivo nemmeno a tenere in braccio, e mi sembrava cresciuta" racconta la donna alla BBC, spiegando di aver immediatamente provato un'enorme tristezza all'idea di non poterci essere fisicamente per la sua bambina in un momento in cui la piccola ne avrebbe davvero avuto bisogno.

Da lì in avanti a Coulbert sono volute 3 settimane per ricordare la sua data di nascita e reimparare a poco a poco a camminare. "È stato straziante provare ad allattare la mia bimba con il biberon e non riuscirci per la debolezza del mio corpo, mi chiedevo perché una cosa così terribile fosse successa proprio a me" ha detto la donna.

Credits: Profilo fb di Charlotte Coulbert
Credits: Profilo fb di Charlotte Coulbert

Coulbert ha dunque dovuto accettare di spartire con il compagno il carico genitoriale che aveva implicitamente gettato su di sé, ha raccontato infatti di sentirsi un peso per lui e per l'intera famiglia. Il marito le è stato vicino, l'intera famiglia è stata supportata da una tata e la giovane mamma ha imparato ad attendere pazientemente che la guarigione le permettesse di tornare quella di prima. "Sto a poco a poco riprendendo il mio ruolo nella vita familiare, ma è stata dura accettare di passare dall'essere una mamma che accompaganava i suoi figli ovunque a non riuscire neanche a tenerli sulle ginocchia".

Charlotte ha infatti trascorso 6 settimane in terapia intensiva e altrettante 6 settimane nel reparto di riabilitazione, dove ha dovuto anche reimparare a deglutire, cosa che in ospedale faceva grazie ad un sondino.

Quando il suo corpo è stato pronto, poi, ha subito un intervento al cuore, per evitare il ripresentarsi di episodi simili. Oggi è tornata ad essere la mamma presente e in forze che si augurava di essere per i suoi figli e racconta la sua storia per sensibilizzare su quanto a volte la vita sia imprevedibile, anche a pochi giorni da una delle emozioni più belle dell'esistenza.

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