“Non riesco a smettere di stare sui social”: il 75% dei ragazzi li ritiene tossici anche per la salute dei genitori

Anche se tra loro ci sono dei nativi digitali e trascorrono buona parte della loro giornata, per lavoro o svago, tra schermi e social, i ragazzi della Generazione Zeta sono davvero estenuati dalle notifiche. A rivelarlo è stato un sondaggio condotto dal New Britain Project.
Cosa pensano i primi nativi digitali dei social network
Il sondaggio promosso dal New Britain Project ha scoperto che il 62% degli adolescenti britannici appartenenti alla Generazione Z ritiene che i social facciano male a loro e ai loro coetanei. I ragazzi nati tra il 1997 e il 2012 sanno bene che la tecnologia è stata proposta loro fin dalla tenera età, mentre anche i loro genitori imparavano ad utilizzarla e ancora non ne conoscevano i rischi potenziali.
Gli adolescenti di oggi provano rammarico per la loro infanzia passata spesso sugli schermi, della tv, dei tablet o dei telefonini dei genitori, per i più piccoli e 4 su 5 di loro sono convinti che, quando saranno mamme e papà, lasceranno telefoni, notifiche, social e schermi il più lontano possibile dai figli.
Il 75% dei ragazzi, in risposta a questo disagio, sente di aver bisogno di norme, regole ferree e stringenti per poter rinchiudere il proprio telefono, che ritengono tossico per la salute, in una teca che lo tenga il più lontano possibile da loro.
Sappiamo bene, però, come specificato in diversi studi sul tema, che non sono tanto le regole e i divieti che anche i genitori potrebbero imporre a bambini e adolescenti ad essere davvero salutari per loro. Vietare qualcosa, senza spiegazioni e senza dare il buon esempio può solo voler dire che il ragazzo si riavvicinerà incontrollato, tramite sotterfugi allo strumento, infatti l'84% dei ragazzi ha affermato di aver raggirato delle regole imposte in casa.
Una preoccupazione doppia
I ragazzi inglesi della Generazione Z, non hanno solo genitori preoccupati per il loro uso smodato dei social e non riversano nemmeno le loro angosce solo sui propri figli del futuro, ma si sentono in un costante stato di apprensione per le loro mamme e i loro papà online.
Per la metà dei ragazzi britannici il problema è che i loro genitori non siano stati educati e non abbiano educato loro di conseguenza all'utilizzo delle piattaforme social. Alcuni adolescenti hanno affermato anzi che i loro genitori sono più dipendenti di loro dalle notifiche e che questo li agita molto.
I primi nativi digitali in questo sondaggio hanno dunque dimostrato che una vita passata online è tutto fuorché rosea e che questi potenti mezzi che loro definiscono "ogni giorno più tossici, avvincenti e dannosi" agiscono su di loro un'attrazione a cui neanche la forza di volontà sa contrapporsi. "È necessario che gli esperti intervengano e che si applichi un'inversione di rotta se non vogliamo che anche i ragazzi della gen Alpha e Beta incappino negli stessi problemi dei loro predecessori" ha affermato Luke Tryl, direttore esecutivo di More in Common, alle pagine del The Sun.