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“Non forzate i vostri figli a finire ciò che hanno nel piatto”: il consiglio dell’infermiera per un buon rapporto con il cibo

L’infermiera pediatrica Ruth Watts ha invitato le famiglie a cambiare prospettiva nei confronti del cibo dei bimbi: per l’esperta è molto meglio concentrarsi su rendere il pasto un’esperienza positiva che obbligare i bambini a mangiare tutto quello che hanno nel piatto.
A cura di Niccolò De Rosa
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"Smettete di forzare i vostri figli a finire il piatto": l'appello della pediatra

Che sia per crescere più sani o per evitare inutili sprechi, la stragrande maggioranza dei bambini viene costantemente invitata a finire tutto ciò che si trova nel piatto, soprattutto quando la pietanza prevede verdure o alimenti salutari. Eppure, secondo un'infermiera pediatrica, indurre i piccoli a continuare a mangiare controvoglia potrebbe comportare più danni che benefici.

Ruth Watts, nota sui social per i suoi consigli di genitorialità, è infatti convinta che la pressione di dover consumare tutto ciò che è rimasto nel piatto potrebbe compromettere il rapporto a lungo termine dei più piccoli con il cibo. "Costringere i bambini a finire il piatto li allontana dall’ascolto dei segnali di sazietà che il loro corpo invia" ha spiegato Watts in un video di TikTok del 2023, recentemente "ripescato" dall'algoritmo.

Forzare è inutile

Per l'infermiera, obbligare i bambini a terminare ogni boccone non solo non è necessario, ma potrebbe essere addirittura controproducente. L'obiettivo, spiega, dovrebbe essere quello di incoraggiare una relazione positiva con il cibo che duri nel tempo. Se però al piccolo viene continuamente imposto di continuare a nutrirsi anche quando vorrebbe smettere, l'effetto che si ottiene è esattamente l'opposto e il bimbo potrebbe finire per associare il pasto a un'occasione di ansia e stress. Non solo, secondo Watts questo comportamento rischia anche di non abituarli a sufficienza nel riuscire a riconoscere il momento in cui sono pieni, un problema che molti adulti affrontano quotidianamente.

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La perseveranza batte l'obbligo

Ciò però non significa certo che, di fronte al rifiuto di un bimbo di mangiare un alimento sgradito, il genitore debba subito arrendersi. Il segreto, ha spiegato Watts, risiede nel continuare a proporre con regolarità quel determinato ingrediente, magari cambiandone la forma e il tipo di cottura o abbinandolo con altri cibi più graditi. Così facendo, il bimbo inizierà progressivamente a familiarizzare con l'alimento e, con il tempo, si abituerà a provare nuovi sapori in modo più spontaneo.

Meno premi e più dialogo a tavola

Watts ha anche sottolineato che i pasti dovrebbero essere momenti di convivialità e dialogo, non di stress. Premiare i bambini con il dolce se finiscono tutto o elogiarli eccessivamente per aver finito tutti i broccoli potrebbe creare un’associazione sbagliata con il cibo e indurre i piccoli a mangiare per ottenere un riconoscimento, anziché per soddisfare il proprio appetito.

La donna ha anche consigliato di non preoccuparsi troppo se i bambini, pur lasciando qualcosa nel piatto, desiderano comunque il dessert: è un comportamento naturale (anche per molti adulti) che, se gestito con equilibrio, non compromette una dieta sana ed equilibrata.

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