“Non ero più io”: una fotografa documenta attraverso le immagini la sua depressione post partum
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Dola Posh è una fotografa che nel pieno della pandemia, mentre il mondo chiudeva, ha aperto le sue braccia ad una nuova vita, la sua bambina venuta al mondo proprio durante il lockdown. Un periodo critico per il mondo intero, ancora di più per lei che, come ha raccontato attraverso una serie di fotografie e un’intervista alla bbc, si è sentita sola, impaurita e altro da sé.
La depressione post partum di Dola
Dola Posh ha dato alla luce la sua bimba durante il lockdown pandemico, periodo estremamente critico per le neomamme. Uno studio condotto dall’Università del Michigan nel marzo 2022, ha infatti evidenziato come un terzo delle donne divenute mamme durante la pandemia soffrisse di depressione post partum. Il sentimento di insicurezza ed incapacità di riconoscersi o di prendersi cura del proprio bebè derivava dalla paura di contrarre il virus, dal sentimento di isolamento e dal terrore che i beni di prima necessità, essenziali al piccolo, finissero. Posh racconta alle pagine della bbc di aver pensato, da sola nella sua casa con la sua piccola tra le braccia, che non si poteva più tornare indietro, lei non era più se stessa e soprattutto non poteva fare ciò che aveva sempre amato: scattare fotografie. La sua mamma viveva lontana da lei e come tutti gli altri parenti, causa il lockdown non poteva andarla a trovare, così lei si è sentita sola ma schiacciata dal peso delle videochiamate di amici e parenti che le sembrava volessero indagare il suo stile genitoriale. “Il mio cervello era al buio, cercavo di convincermi che nonostante la nascita del bebè io fossi ancora io, ma mi era chiaro che non fosse così” racconta alle pagine della bbc. La donna, lasciato l’ospedale, infatti, è stata inondata di consigli non richiesti che, al posto di farla sentire amata e aiutata, sono riusciti a convincerla che da sola non ce l’avrebbe fatta: “Mi hanno fatta sentire come se non sapessi quello che facevo, come se non avessi nemmeno la possibilità di provare a fare la madre” ha raccontato.
La depressione post parto si è fatta sempre più forte, tanto da indurla, un giorno, a pensare di togliersi la vita. Racconta di aver osservato la sua bimba fare dei versetti vicino a lei e di aver preso coraggio, seppur con vergogna, e aver chiamato la sua ostetrica, che l’ha poi indirizzata verso uno psicologo. L’uomo ha proposto alla giovane mamma la medicina che l’aveva accompagnata per tutta la vita: la fotografia.
La macchina fotografica per curare la depressione post parto
Dola Posh, giorno dopo giorno, iniziò a catturare i suoi sentimenti e il suo stato depressivo con il mezzo per lei più potente, la sua macchina fotografica. Spiega alle pagine della bbc di aver utilizzato un’applicazione che le permetteva di comandare lo strumento a distanza, così da poter immortalare i momenti più salienti. Si è lasciata ispirare dalla tradizione religiosa della sua famiglia, riproducendo, talvolta inconsciamente, dei ritratti che assomigliavano molto alla rappresentazione della Madonna con il bambino, dando un nuovo volto alla maternità. “Grazie ai ritratti ho imparato a non provare più vergogna e a cogliere nel mio sguardo i segnali di quella che mi è stata diagnosticata come depressione post parto”.
Quel momento tanto buio della sua vita, racconta, l’ha reinventata anche come professionista, convincendola che la sua missione fosse dare luce agli aspetti più cupi della personalità umana. Il suo progetto è piaciuto tanto da portarla a vincere nel 2021 il contest fotografico Leica Women Foto Project Award, come racconta emozionata sulla sua pagina social.
“Spero che questo progetto dia il là alla rappresentazione della depressione post partum anche attraverso i media e i social, solo così le donne riusciranno a sentirsi davvero meno sole” ha concluso la donna alla bbc.