“Mio figlio rimanda sempre il momento dei compiti”: per la scienza si tratta di scarsa autostima
La pigrizia davanti ai compiti degli adolescenti, secondo gli esperti non è da sottovalutare, poiché spesso potrebbe non essere solamente stanchezza accumulata o scarso interesse nei confronti dello studio ma celare una vera e propria situazione di malessere dovuto a scarsa autostima del figlio.
I ragazzi, secondo la dottoressa Fiona Yassin, spesso pensano di non riuscire ad eccellere, come vorrebbero i loro genitori, e allora finiscono per odiare il momento in cui dovrebbero iniziare a studiare o peggio per reputare lo studio poco importante.
La correlazione tra il tardare nello studio e la scarsa autostima
La dottoressa Fiona Yassin, alle pagine della testata online Mirror, ha spiegato di procrastinazione e insicurezza si fomentano vicendevolmente dando vita a un circolo vizioso: “I ragazzi, soprattutto durante l’adolescenza hanno meno autostima e di conseguenza, temendo di non essere in grado di concludere bene un compito o una sessione di studio, finiscono per evitarlo o ritardarlo il più possibile”.
Secondo la dottoressa tra le altre motivazioni vi sarebbero anche la tendenza a pretendere troppo da loro stessi, oppure semplicemente avere scarsa motivazione allo studio e sentire una eccessiva pressione da parte dei genitori.
“Non serve porre un’asticella troppo alta ai nostri figli, essere sempre molto critici e pretendere ogni giorno un voto più alto o risultati migliori da loro, perché questo potrebbe spingerli ad avere manie di perfezionismo” ha spiegato la dottoressa a Mirror. La dottoressa ha infatti spiegato che sentire su di sé la pressione dei propri genitori, porta i ragazzi a temere di non riuscire a soddisfare le loro pretese, decidendo così di rimandare sempre di più il momento in cui mettersi a studiare, perché tanto a un 9 o a un ottimo credono di non poter proprio arrivare.
“I ragazzi rischiano a questo punto di essere così demotivati da non dare importanza o priorità ai compiti” ha spiegato a Mirror la dottoressa Yassin.
Come migliorare il rapporto tra i ragazzi e i compiti
Secondo uno studio pubblicato sulla National Library of Medicine e condotto su 140 studenti, dal momento che il motivo scatenante nel loro ritardo nell’eseguire i compiti o studiare era proprio dovuto alla loro scarsa autostima, il suggerimento per educatori, genitori e insegnanti è proprio quello di lavorare sull’autostima dei ragazzi, anche facendosi aiutare da un terapista.
Insistere perché facciano i compiti o interferire nelle loro routine, poi, secondo gli studiosi, non vale quanto permettere, invece, ai ragazzi di fare i compiti insieme a dei coetanei o studiare con loro, così che possano confrontarsi sui metodi di studio e aiutarsi vicendevolmente.
“Per quanto complesso, dal momento che a volte la procrastinazione può nascondere insicurezza dei ragazzi o dinamiche familiari sbagliate, è importante farsi aiutare con la terapia di gruppo. Uno specialista valuterà la situazione e i ragazzi torneranno ad approcciarsi allo studio e in generale alla vita nel migliore dei modi”.