“Mia figlia mi ha detto di essere non binaria e ogni giorno imparo qualcosa da lei”: la storia di Alexis
Alexis Barad Cutler ha raccontato alle pagine dell’Huffpost il momento in cui sua figlia, che allora aveva 7 anni, ha rivelato a lei e al compagno di essere una persona non binaria. Da quel momento in poi per lei e il compagno ogni giorno è stato caratterizzato dalla scoperta di un mondo e di un linguaggio sempre più inclusivi.
Il racconto della figlia non binaria di Alexis
Alle pagine dell’Huffpost la donna ha raccontato che mentre la famiglia era intenta a trangugiare una pizza all’aperto, i loro figli hanno iniziato a parlare di quando nel futuro sarebbero diventati genitori. A quel punto la loro bambina, come in preda ad una crisi di nervi, ha iniziato a gridare: “Basta io non sono né un lui né una lei, chiamatemi loro” lasciando tutta la famiglia attonita.
La bimba aveva già esternato di non sentirsi né maschio, né femmina alla coppia, all’età di 3 anni, per la prima volta però, davanti ai suoi fratelli e ai suoi genitori, stava dando un nome a ciò che provava. La coppia ha dunque raccontato tutto alla scuola, per fare in modo che anche in classe la bimba venisse nominata con il pronome da lei scelto. I compagni di classe, racconta la mamma alla testata, si sono da subito dimostrati disponibilissimi, come gli insegnanti, imparando giorno per giorno ad utilizzare il pronome “loro” e a correggersi a vicenda, lo stesso non è accaduto tra i genitori dei compagni di classe, sospettosi e non in grado di capire cosa stesse accadendo. Anche per strada, racconta la mamma, non di rado accadeva che la bimba venisse guardata con occhi indiscreti.
In classe è stato complesso per la bimba partecipare ad attività in cui i compagni dovevano ritrarre gli amici e non sapevano se dipingerla come un maschio o come una femmina, o che precedevano una divisione in gruppi tra maschi e femmine.
Le feste di compleanno e i pigiama party senza inviti
La cosa più complessa per la famiglia è stata trovare supporto da parte degli altri genitori, “Le mamme dei compagni di classe di mia figlia organizzavano appuntamenti di gioco tra i bambini e mia figlia non veniva mai invitata” racconta la madre.
Il punto è che nella classe c’era una tendenza ad organizzare feste solo per bambini o solo per bambine e alla fine la figlia non binaria di Barad Cutler rimaneva tagliata fuori. È stata però una sua compagna di classe a cambiare le cose.
“Un giorno mentre aspettavo che mia figlia uscisse da scuola ho visto una bambina avvicinarsi a sua madre e chiederle se avesse invitato anche mia figlia alla festa, la madre le rispose che non lo aveva fatto perché pensava che la figlia volesse solo bimbe alla sua festa e la piccola ha dato a tutti noi un’immensa lezione dicendo: a dire il vero io voglio i miei amici alla mia festa, maschi o femmine che siano” racconta la mamma all'Huffpost.
Così la figlia di Barad Cutler è stata invitata al suo primo pigiama party tra compagni di classe, con l’unica richiesta di potersi cambiare da sola in bagno, perché farlo davanti alle altre compagne di classe la infastidiva. “Non so descrivervi la mia gioia quando il giorno seguente andando a prendere mia figlia, mi disse che tutti i partecipanti alla festa avevano deciso di cambiarsi uno per volta in bagno, per non farla sentire sola”.
La madre rivela all’Huffpost di essere grata alla sua bambina per tutte le lezioni che le sta dando e per quelle che riesce a impartire anche ai genitori dei compagni di classe: “Prima che nostra figlia ci parlasse della possibilità di essere non binari noi non ne sapevamo nulla, ma impariamo ogni giorno qualcosa, per esempio che abbiamo sempre pensato che saremmo stati noi ad impartire nozioni a nostra figlia ed invece è lei a farlo ogni giorno, rendendo il mondo un posto più inclusivo”.