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“Mia figlia è allergica agli abbracci, ma gli altri genitori temono sia contagiosa”

Una mamma inglese ha raccontato la storia della sua famiglia per aiutare la figlia di un anno e mezzo a uscire dall’emarginazione. La bimba è infatti affetta da una rara malattia che la riempie di sfoghi cutanei al minimo contatto fisico e molti genitori preferiscono tenere lontani i loro bimbi temendo che sia contagiosa.
A cura di Niccolò De Rosa
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Mia figlia è allergica agli abbracci

Una madre inglese ha condiviso il proprio dolore nel vedere la figlia di appena 17 mesi venire emarginata dagli altri bambini (o meglio, dagli altri genitori) a causa di una rara malattia che le provoca vistosi sfoghi cutanei ad ogni minimo contatto.

Laura Smith, una mamma residente nel paesino di Stockton-on-Tees ( Regno Unito) ha infatti recentemente raccontato ai media inglesi la sfortunata storia della sua Willow-Rae, una bimba allegra e socievole che però è affetta dalla nascita da mastocitosi, una condizione che la rende particolarmente sensibile a fattori come il calore, gli eccessi emotivi e, soprattutto il contatto fisico.

La bambina è in pratica "allergica agli abbracci" e ogni volta che qualcuno la tocca o la stringe in un'effusione d'affetto, il suo corpo  si riempie di piccole macchie rosse – simili a quelle della varicella – scatenando spesso reazioni scomposte da parte degli altri genitori che subito allontanano i propri figli per il timore che possano essere infettati.

Una malattia seria, ma non contagiosa

Il percorso di diagnosi per la Smith e la sua famiglia è stato lungo e frustrante. All'inizio, i medici avevano attribuito le macchie a cause comuni come allergie, eczema o varicella.

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Solo dopo molte prove e tentativi Willow-Rae è stata indirizzata verso un dermatologo che finalmente le ha diagnosticato la mastocitosi, una malattia causata da un accumulo eccessivo di mastociti (un tipo di cellule immunitarie) e che comporta un rischio costante di reazioni allergiche gravi, potenzialmente letali. La piccola può infatti andare incontro a shock anafilattici se esposta a un eccesso di istamina, come potrebbe accadere con una puntura d’ape o, ancor più preoccupante, un'emozione troppo forte.

A causa dei molti possibili inneschi per simili crisi – l'assunzione di certi alimenti, la dentizione, la sudorazione, il dolore fisico e, purtroppo, persino i baci e gli abbracci – per Laura ogni giorno si è trasformato in una sfida per garantire alla figlia una vita il più normale possibile, cercando di proteggerla pur senza privarla della sua infanzia.

Le macchie rosse e l'isolamento

Se però da un lato la regolare somministrazione di antistaminici riesce a tenere sotto controllo le infiammazioni e gli sfoghi allergici, dall'altro l'eruzione cutanea cui Willow-Rae è spesso sottoposta continua a impedirle una normale vita sociale.

"La parte più difficile per me è come viene trattata dagli adulti" ha raccontato Smith al The Sun, spiegando come spesso, quando la famiglia si trova in un luogo pubblico, gli altri genitori tendano a tenere lontani i loro figli per paura di un improbabile contagio.

"Alcune persone si avvicinano e ci chiedono se ha la varicella" ha proseguito. Quando però Laura e il marito chiariscono la situazione, gli altri adulti continuano comunque a mantenere uno sguardo sospettoso nei confronti della bambina. Una situazione che per Smith è diventata insostenibile: "Non voglio che mia figlia cresca dovendo affrontare queste domande. È straziante".

Nonostante le difficoltà, Laura non ha però nessuna intenzione di arrendersi e confida che Willow-Rae potrà prima o poi superare gli ostacoli che la malattia continua a porre sulla sua crescita.

"So che ne uscirà" ha detto, fiduciosa che un giorno potrà abbracciare la figlia senza timore di farle male.

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