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“Mi sono sentita la mamma più bella al mondo”: la fotografia boudoir per tornare ad amare il corpo nel post parto

14 neomamme hanno raccontato come la fotografia boudoir, caratterizzata da pose provocanti in intimo le abbia aiutate a tornare ad amare il proprio corpo dopo il parto e a far pace con la depressione post partum o la dismorfia.
A cura di Sophia Crotti
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shooting post partum

Ci sono dei malesseri legati alla gravidanza, come la depressione post-partum, il dismorfismo, l’odio per un corpo infertile o il senso di colpa che prende le madri quando il loro bimbo nasce troppo presto, che non si vedono. Eppure esistono ed hanno un volto, quello di tantissime neo mamme che combattono silenziosamente contro questi dolori immensi.

Una cura non sempre esiste ma alcuni fotografi hanno voluto provare a trovarla nella fotografia boudoir: un genere fotografico che come spiega il sito di una delle professioniste del mestiere, permette alle donne di posare in intimo, in pose sensuali o provocanti, per riscoprire il proprio corpo in tutta la sua bellezza. “La fotografia boudoir ha il potere di far sentire le neomamme delle opere d’arte. Alcune mi dicono “Ma sono io?Non mi sono mai sentita così bella, e il mio lavoro è fatto” scrive la fotografa sul suo sito.

14 neomamme hanno raccontato all'Huffpost la loro esperienza, dopo aver posato davanti allo sguardo attento e per nulla giudicante di fotografi che hanno voluto portare sul loro set, la forza di donne che hanno imparato ad accettare i cambiamenti che la gravidanza ha portato con sé sul loro corpo.

Per le 14 donne è stata una vera e propria esperienza curativa posare davanti alla camera vestite di un semplice completo intimo. Quei corpi che hanno sempre sentito giudicare dagli altri e che per prime non riconoscono davanti allo specchio, dopo 9 mesi di gestazione, hanno invece sprigionato tutta la loro energia e carica.

Le reazioni delle mamme dopo aver visto le fotografie in intimo

Ognuna delle mamme alle pagine dell’Huffpost ha espresso il proprio parere e le proprie sensazioni dopo aver sfogliato l’album di fotografie che le ritraeva in intimo dinanzi alla camera.

Per Nicole L. la prima delle neomamme a raccontare la sua esperienza, lo shooting è stato un regalo da parte del marito, ma al quale lei pensava da tempo. Ciò che ha apprezzato di più è stato poter essere fotografata proprio per com’è ora, dopo la gravidanza, senza sottoporsi a foto ritocchi o a sedute intensive di palestra. “La definirei un’esperienza di accettazione, guarigione e liberazione, stimolante e difficile grazie alla quale posso amare ed abbracciare il mio corpo per come è ora apprezzandone la bellezza e le imperfezioni dovute ad un lungo viaggio”.

shooting

Elise H., che ha posato con il corpo dipinto dalle tempere, ha raccontato come lo shooting l’abbia aiutata a fare pace con il suo corpo, con il quale litigava da tempo: “Dopo l’infertilità che ha causato una serie di aborti, una gravidanza ad alto rischio ed un bimbo nato prematuro a causa della preclampsia, mi sentivo tradita dal mio corpo ed ero molto risentita, le fotografie mi hanno aiutata a guardarmi con occhi nuovi”.

Jennifer B. ha deciso di entrare nello studio fotografico per curare, posando in stile boudoir, la dismorfia che la gravidanza le aveva causato, e che nonostante il suo bimbo fosse nato da già 7 settimane, non ne volesse sapere di attenuarsi. “Avevo paura che le foto non mi sarebbero piaciute, e invece mi sono sentita la mamma più hot in circolazione”.

Per Giovanna, invece, questo tipo di fotografia è stata una cura alla depressione post-partum: “Dopo aver deciso di curare con uno psicologo la mia depressione post-partum, ho deciso di parlarne attraverso la fotografia e di onorare il mio spirito e il mio corpo che, seppur cambiando, mi avevano permesso di diventare mamma per la prima volta”.

Per Miranda S. la fotografia boudoir, in intimo, è stato un modo per curare le paure che la nascita del suo bimbo ad appena 27 settimane, rimasto 3 mesi in tin nel periodo del COVID, avevano causato in lei: “Mi sentivo come se il mio corpo non fosse il mio, sentivo che l’esperienza vissuta mi avesse invecchiata di anni, volevo sentirmi ancora bella, sexy e sicura di me. Lo shooting mi ha aiutata a capire davvero che sono di più di una moglie e una madre: sono una donna”.

Brittany T. ha deciso di fare lo shooting per cercare di guarire quelle ferite e cicatrici ancora impresse nel suo corpo dopo il primo parto, quando ha scoperto di essere incinta di due gemelli: “Volevo celebrare ciò che il mio corpo era stato in grado di fare e guardare quelle foto ha migliorato il rapporto con suo marito e quello con la sua immagine”.

Naomi S. si è trovata nello studio del suo fotografo per iniziare uno shooting boudoir post-partum e poche ore prima di entrare nello studio ha scoperto, grazie ad un test di gravidanza, di essere nuovamente incinta: “La gravidanza, il parto e il post-partum sono i momenti più vulnerabili nella vita di una persona e meritano di essere fotografati, visti e celebrati”.

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