video suggerito
video suggerito

“Mi sentivo una cattiva mamma perché non riuscivo neanche a guardare mia figlia”, la storia Allyson nata di 443 g

Allyson è una bimba nata a 25 settimane e 5 giorni di gestazione, la sua mamma ha raccontato a Fanpage.it la loro storia e lo stupore dei medici nel vedere crescere quella bimba così forte.
A cura di Sophia Crotti
0 CONDIVISIONI
allyson tin

La nostra redazione riceve lettere e testimonianze relative a storie che riguardano la maternità e l’essere genitori. Se avete una storia da raccontarci, o leggendo queste parole pensate di avere vissuto una situazione simile, potete scriverci cliccando qui.

Terry Codarin, la mamma di Allyson, una bimba nata pesando appena 443 grammi, ha raccontato la loro storia a Fanpage.it per dare speranza a chi aspetta il suo bimbo da dietro il vetro di un'incubatrice, con il fiato sospeso.

Lo ha fatto anche per dire a tutte le mamme che hanno un bimbo in terapia intensiva neonatale, che quel senso di colpa, quel pensiero costante di non essere state abbastanza brave e la paura nel guardare per la prima volta il loro bimbo, sono del tutto normali.

"Mi sono sentita una cattiva mamma quando ho chiesto all'infermiera di guardare la fotografia di Allyson prima di me e di dirmi se era tanto brutta. Ma è difficile guardare una bimba con la paura che sia tanto diversa da come ce l'eravamo immaginata".

Ci racconti come è stato scoprire di essere incinta?

Scoprire di essere incinta è stato bellissimo per me e per il mio compagno, anche se la gravidanza è arrivata in un periodo molto duro della mia vita perché era appena morta mia mamma.

Ma Allyson, la nipotina che mia mamma tanto desiderava e che mai ha potuto conoscere, penso che ce l'abbia mandata lei, anche perché ricordo che mi diceva sempre che si immaginava una bimba con i capelli ricci, esattamente come Allyson.

Poi come è andata la gravidanza?

La gravidanza è andata benissimo fino a che mi sono sottoposta all'ecografia morfologica, dalla quale è risultato che avevo avevo le arterie uterine un po' strette, che non permettevano quindi il corretto passaggio di nutrienti alla bambina. Io ho subito chiesto se mi sarei dovuta preoccupare, ma i medici mi hanno tranquillizzata dicendomi di aspettare un altro mese, perché sicuramente si sarebbe sistemato tutto.

mamma tin

Poi ho iniziato a prendere molto peso, perché avevo sempre una fame che nulla sembrava saziare, allora i medici mi hanno messa a dieta. Ho seguito alla lettera le indicazioni, ma nonostante ciò in un mese ho preso altri 6 kg. I medi i non si sono allarmati, mi hanno solo dato una dieta più ferrea e mi hanno fatto fare la curva glicemica per capire se la colpa fosse dei pochi zuccheri che assumevo e che magari non riuscivo a smaltire, ma è risultato tutto negativo.

A questo punto è passato un altro mese e le arterie uterine non si sono sistemate come mi avevano detto, quindi hanno iniziato a farmi fare dei controlli settimanali, ai quali non mi hanno mai misurato la pressione.

A 6 mesi e mezzo di gravidanza hanno iniziato a gonfiarmisi moltissimo le caviglie, ma nuovamente i medici mi hanno detto di non preoccuparmi perché era tutto nella norma. Io mi sono fidata. Le arterie uterine ancora una volta erano troppo strette e in più diminuiva il liquido amniotico a vista d'occhio.

Mi sembrava di vivere un incubo, ma i medici mi tranquillizzavano sempre, mi hanno detto di riposare e di andare in Pronto Soccorso solo se mi fossi accorta di qualcosa di strano.

A questo punto cosa hai fatto?

Mi sono appoggiata all'unica figura che in quel momento ha un po' fatto le veci di mia madre, la mia madrina di cresima che mi ha detto "Terry proviamo ad andare al Burlo Garofolo di Trieste e cerchiamo di capire lì se gli esperti sanno cosa dirti".

Sono arrivata in ospedale e la prima cosa che hanno fatto è stata provarmi la pressione, avevo 165 su 110, praticamente ero ad un passo da un infarto.

In pochi attimi quella che doveva essere una semplice visita di controllo è diventata un ricovero d'urgenza, dove hanno scoperto che avevo una preeclampsia acuta e precoce. Per due giorni sono riusciti a mantenere me e la bimba in una situazione stabile.

I medici ti hanno detto cosa poteva accadere a te e alla bambina?

Sì, sono arrivati il primario di sala parto e quello di ostetricia a dirmi chiaramente che in quelle condizioni non sarei arrivata alla settimana successiva di gestazione.

Poi hanno detto a me e al mio compagno che loro di prassi si occupano prima della vita della mamma poi di quella della bambina, ma che noi avremmo potuto scegliere. È stato un momento molto doloroso.

bimba tin

Il neonatologo poi ci ha dato 3 possibili scenari di quello che sarebbe potuto accadere da lì in avanti: la bimba, troppo piccola per sopravvivere lasciata nel pancione sarebbe morta, oppure la situazione sarebbe diventata critica per una delle due e quindi avrebbero dovuto per forza farla nascere, con il rischio però di vederla nascere morta. In ultimo la terza opzione era che potesse nascere con il 75% delle probabilità con patologie gravi o malformazioni, e il 25% delle possibilità invece stando bene.

La nostra gioia era appesa ad una percentuale che sembrava minuscola, quel 25% in cui nessuno sembrava credere.

Come è stato il parto?

I medici hanno deciso di far nascere la bimba poiché non la sentivano più muoversi, e così alle 03.03 del 13 novembre 2021, quando ero alla 25esima settimana di gestazione + 4 giorni, Allyson è venuta al mondo. Era minuscola, a tutti gli effetti ancora un feto, pesava appena 443 grammi.

bimba tin

Ricordo il parto in maniera ben diversa da come me lo ero immaginata fino a quel momento. Sentivo le altre donne gridare e il pianto dei loro bimbi che nascevano e ho detto al mio compagno: "Sappi che non vivremo mai l'emozione di vedere nostra figlia nascere così, né tanto meno la sentiremo piangere".

C'erano almeno 40 esperti in sala con noi, pronti ad intervenire per un parto del tutto eccezionale come il nostro.

Tu hai visto subito la bimba?

No, l'hanno portata subito via, io la prima volta l'ho vista in foto e poi 8 ore dopo il parto, piena di cavi e tubicini in terapia intensiva neonatale.

Cosa hai pensato quando hai visto quella foto?

Mi sono sentita una cattiva madre, perché ho chiesto all'infermiera di prepararmi e di dirmi se era tanto brutta. Io penso che nessuno sia pronto a vedere sua figlia tanto diversa da come se l'era immaginata.

tin

L'infermiera mi ha tranquillizzata, dicendomi che le mie paure erano del tutto normali, ma che la mia bambina, contro ogni aspettativa, anche loro, era perfettamente formata.

L'unica cosa che ricordo chiaramente è che le mancavano i padiglioni auricolari e che li abbiamo visti crescere a poco a poco nell'incubatrice, insieme a lei.

Quanto è stata Allyson in tin?

La bimba è rimasta in terapia intensiva neonatale 2 mesi e mezzo, fatti di alti e profondissimi bassi. Ricordo che un giorno l'abbiamo vista diventare blu, con appena il 6% di ossigeno in corpo, io lì ho pensato che il neonatologo aveva ragione, mia figlia non poteva sopravvivere.

E invece ci ha dimostrato che ci sbagliavamo e da lì in avanti è cresciuta in fretta e in salute. Tanto che a febbraio è stata dimessa.

Come avete vissuto voi quei giorni?

Sono stati difficilissimi, ma noi eravamo pieni di adrenalina, e quei giorni sono volati.

Facevamo avanti e indietro ogni giorno da casa, fermandoci in terapia intensiva neonatale dal pomeriggio alla sera. Ricordo che a casa era impossibile dormire, eravamo terrorizzati che il cellulare squillasse e che ci dicessero che la bimba non stava bene. Rimanevamo a dormire in una baita per i genitori dei bambini in tin, allestita dall'ospedale ogni weekend.

Come è stato prenderla in braccio la prima volta?

Me l'hanno messa sul petto grazie alla kangaroo care ed è stata un'emozione incredibile, avere tra le braccia un corpicino così piccolo, ma averlo lì è stato meraviglioso.

kangaroo care

Dovevamo stare attentissimi, non potevamo muoverle il respiratore, i vari accessi venosi, quindi eravamo emozionati ma anche molto spaventati all'idea di farle del male.

Avevate già scelto il nome della bimba quando è nata?

Sì, per fortuna sì, lo avevo sentito mentre guardavo una serie americana, e lo avevo detto alla mia mamma, alla quale era molto piaciuto, quindi quando è nata l'ho chiamata proprio Allyson.

In tin avete conosciuto altri genitori con storie simili alla vostra?

Sì, ed è stata una fortuna immensa. Ricordo che quando i medici ci hanno detto che la bimba sarebbe nata così presto, ci siamo sentiti i soli al mondo e invece andando in tin abbiamo conosciuto una coppia che aveva avuto una bimba nata pesando appena 100g in più di Allyson, i suoi genitori sono stati fondamentali per noi, settimana dopo settimana ci dicevano cosa ci saremmo dovuti aspettare, tranquillizzandoci quando ci preparavamo al peggio.

Noi abbiamo aiutato altre coppie, abbiamo fatto squadra per superare ogni cosa insieme.

Da chi aspettava Allyson fuori dall'ospedale ti sentivi capita?

No, penso che una situazione del genere vada vissuta in prima persona per essere compresa.

Come è stato portarla a casa?

Bello, ma traumatico perché non avevamo gli infermieri pronti ad intervenire in ogni situazione e ci spaventavamo per tutto. A poco a poco è andato tutto bene.

Oggi Allyson come sta?

La bimba ha due anni e mezzo e sta benissimo, a settembre inizierà l'asilo, è super vivace e i medici continuano a dire che mai si sarebbero aspettati che si sarebbe ripresa così.

Allyson

Basti pensare che era stata mandata a casa con l'ossigeno e lei al posto di tenere quei tubicini nel naso li ciucciava perché le davano fastidio. Allyson è un miracolo, il medico ci disse che non capitava da almeno 10 anni che una bimba nata così piccola potesse stare a casa senza ossigeno.

La sua nascita prematura ha cambiato la tua visione della vita?

Sì, mi ha insegnato che bisogna sempre stare in allerta e che non bisogna paragonarsi agli altri, perché le cose possono cambiare da un momento all'altro.

Pensi che racconterai a Allyson come è nata?

Sì, abbiamo collezionato tanti ricordi relativi alla terapia intensiva neonatale, un album di foto, le sue piccole impronte, diventate passo passo più grandi, il cappellino bianco e viola, del colore dedicato ai neonati prematuri e una maglietta con scritti i suoi grammi alla nascita.

Allyson maglietta

Ti sei mai sentita in colpa?

Sì, molto, mi ripetevo ogni giorno "Ma che mamma sei?Neanche sei riuscita a portare avanti la gravidanza, fai provare a tua figlia appena nata una sofferenza enorme". È straziante vedere tua figlia soffrire così.

0 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views