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Mettere le emoji sui volti dei bambini nelle foto protegge davvero la loro identità? Il parere dell’esperta

Una ragazza ha recentemente scatenato un dibattito online grazie a un TikTok in cui scherzava sul fatto che, piuttosto che mettere foto di bambini coperte da emoji e faccine sorridenti, sarebbe meglio non postare nulla. L’esperta di sicurezza digitale però concorda: la geolocalizzazione e alcuni dell’immagine possono “tradire” dati sensibili che non andrebbero mai diffusi.
A cura di Niccolò De Rosa
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Ogni giorno tantissimi genitori condividono in Rete le foto e i video dei propri figli sorridenti o intenti ad assumere qualche comportamento buffo. Qualcuno lo fa nella speranza di fare incetta di like (e quindi di profitti), mentre tanti altri desiderano soltanto mostrare ai propri contatti la crescita e le conquiste dei loro piccoli. Indipendentemente dalle motivazioni, però, la pratica dello sharenting espone i più piccoli a un serio pericolo per la loro privacy, poiché i contenuti dati in pasto al web potrebbero essere facilmente raccolti da qualche malintenzionato e utilizzati in modo improprio.

Alcuni genitori consapevoli del pericolo cercano di aggirare il pericolo coprendo il volto dei bambini con sticker o emoji. Ma siamo davvero sicuri che questo basti per tutelare l'identità dei bambini? In un recente articolo comparso sul sito australiano Kidspot, la giornalista Lauren Robinson ha contattato un'ex-investigatrice ed esperta di sicurezza digitale per approfondire la questione. E ciò che ne è emerso potrebbe portare molte madri e molti padri a riconsiderare le proprie abitudini online.

Il dibattito sui social: meglio non pubblicare?

Ad accendere nuovamente l'interesse sull'argomento è stata una recente discussione nata su TikTok, dove una donna ha criticato con una buona dose di sarcasmo l'utilizzo delle emoji per nascondere il volto dei bambini nelle foto postate sui vari social media. "Se dovete mettere un'emoji sulla faccia o i corpi dei vostri bambini, magari potreste semplicemente non pubblicare la foto".

Nei commenti sotto al post, diversi utenti hanno difeso questa pratica, affermando di voler tutelare la privacy dei figli senza rinunciare a pubblicare immagini che ritraggono momenti importanti. Altri, invece, hanno concordato con l'autrice del post, sostenendo che la soluzione più sicura sia semplicemente non condividere affatto certe immagini.

Credits: TikTok/@@cassidybol
Credits: TikTok/@@cassidybol

L'illusione della sicurezza digitale

Interrogata sulla vicenda, l'ex detective specializzata in abusi sui minori, Kristi McVee, ha spiegato a Kidspot di trovarsi piuttosto d'accordo con la frangia più critica: nascondere il volto di un bambino con un'emoji, infatti, non impedisce ai malintenzionati di raccogliere informazioni sui piccoli protagonisti della foto

"I predatori online non hanno bisogno di un volto per sfruttare un'immagine", ha spiegato McVee, sottolineando come anche le foto più innocenti possano finire nelle mani sbagliate. Secondo l'esperta, sono i dettagli apparentemente insignificanti, come uno sfondo riconoscibile, una divisa scolastica o una posizione geolocalizzata, possa fornire agli sconosciuti indizi preziosi per potenziali truffe o appostamenti.

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McVee non ha però invitato a eliminare del tutto la condivisione di immagini dei figli, ma ha suggerito d'innalzare il livello di consapevolezza riguardo qualsiasi attività svolta online. "Questo è il nostro social, non il loro. Dobbiamo garantire loro un futuro digitale sicuro", ha affermato l'esperta.

I consigli per una condivisione responsabile

Per i genitori che desiderano continuare a pubblicare foto dei propri figli senza esporli a rischi, McVee ha anche proposto alcune regole da seguire per gestire con maggiore tranquillità la condivisione di contenuti riguardanti i minori.

Per prima cosa, ha ribadito l'ex detective, è bene postare le immagini solo dopo eventi particolari o vacanze, così da non indicare i luoghi frequentati quotidianamente. Anche in casi simili, però, sarebbe sempre meglio pubblicare solo quando l'evento in questione si è concluso, così da non fornire informazioni in tempo reale a eventuali malintenzionati. Le foto del viaggio, ad esempio, vanno postate solo dopo il ritorno per impedire ai ladri di sapere che non siete a casa.

Mamme e papà dovrebbero poi cercare di preferire sempre scatti di spalle, evitando di rivelare informazioni personali come nome, scuola frequentata dal bimbo o quartiere di residenza. Inoltre, ha ricordato McVee, mai pubblicare immagini di bambini in costume da bagno o senza vestiti, tenendo sempre presente la domanda più importante da porsi prima di ogni post: è davvero necessario condividere quel momento?

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