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Meno tempo davanti agli schermi e più attività fisica protegge la salute mentale dei bambini: lo rivela uno studio

Uno studio finlandese ha confermato che limitare il tempo davanti agli schermi e favorire l’attività fisica sin dall’infanzia può aiutare a prevenire stress e sintomi depressivi in adolescenza. Gli esperti: “Per ottenere un cambiamento serve l’aiuto di tutta la società”.
A cura di Niccolò De Rosa
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Smartphone, tablet e computer sono ormai diventati compagni inseparabili dei ragazzi fin dai primissimi anni di vita, offrendo intrattenimento, socializzazione e informazioni a portata di mano. Questa crescente dipendenza dalla tecnologia sta però sollevando numerosi interrogativi legati benessere psicologico dei giovani durante la loro crescita. Un recente studio finlandese ha infatti acceso i riflettori su come il tempo trascorso davanti agli schermi e l'attività fisica influenzino la salute mentale degli adolescenti.

I risultati, pubblicati su JAMA, non solo hanno confermato inquietanti controindicazioni nel rapporto tra l'eccesso di screentime e la salute mentale dei più piccoli, ma hanno anche suggerito che limitare l'uso degli schermi e promuovere l'attività fisica sin dall'infanzia potrebbe essere fondamentale per prevenire problemi psicologici in età adolescenziale.

Lo studio: un'analisi a lungo termine sul benessere degli adolescenti

La ricerca, condotta dalla Facoltà di Scienze dello Sport e della Salute dell'Università di Jyväskylä e dall'Istituto di Biomedicina dell'Università della Finlandia Orientale, ha seguito 187 adolescenti per un periodo di otto anni. L'obiettivo era esaminare come l'esposizione agli schermi e l'attività fisica influenzassero lo stress e la comparsa di sintomi depressivi durante l'adolescenza.

I dati hanno così rivelato che i bambini che trascorrevano più tempo su dispositivi elettronici, in particolare su dispositivi mobili come tablet e smartphone, una volta arrivati alle soglie della pubertà tendevano effettivamente a manifestare situazioni di disagio psicologico riconducibili ad ansie, depressione e una scorretta gestione dello stress.

L'impatto dell'attività fisica sulla salute mentale

Nel corso dell'indagine, i ricercatori hanno anche rilevato che i ragazzi che conducevano uno stile di vita meno sedentario, con buoni livelli di attività fisica e una certa frequenza nella pratica di sport strutturati, spesso presentavano a livelli inferiori di stress e a una riduzione dei sintomi depressivi. Eppure, nonostante gli indubbi vantaggi dati dal movimento, il legame tra attività fisica e sintomi depressivi è comunque risultato meno forte rispetto a quello tra tempo trascorso davanti agli schermi e sintomi depressivi. Traduzione: sebbene l'attività fisica giochi un ruolo importante nel benessere dei ragazzi, essa non sembra riuscire a compensare del tutto i possibili effetti negativi dovuti all'eccessivo uso degli schermi.

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Al contrario, gli adolescenti che a un elevato tempo di utilizzo degli schermi aggiungevano anche uno stile di vita particolarmente sedentario presentavano i livelli più alti di stress e sintomi depressivi. Un dato che, secondo gli autori della ricerca, sottolinea l'importanza di seguire le raccomandazioni internazionali che suggeriscono di limitare il tempo libero trascorso davanti agli schermi a due ore al giorno per bambini e adolescenti. Anzi, secondo il dottor Eero Haapala, docente presso la Facoltà di Scienze dello Sport e della Salute dell'Università di Jyväskylä e tra le firme principali dello studio, questo limite dovrebbe addirittura essere abbassato: "Penso che anche questa cifra sia elevata, poiché equivale a quasi un mese all'anno di tempo trascorso davanti allo schermo", ha spiegato il professore.

Promuovere abitudini sane fin dall'infanzia

Per gli esperti, i risultati ottenuti dallo studio enfatizzano la necessità di promuovere abitudini di vita sane sin dalla giovane età. Incoraggiare i bambini a impegnarsi in attività fisiche e stabilire limiti ragionevoli all'uso degli schermi potrebbe infatti svolgere un ruolo cruciale nella prevenzione di sfide legate alla salute mentale in futuro.

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Lo stile di vita sedentario moderno, caratterizzato da una elevata esposizione agli schermi, ha osservato Haapala, rappresenta una sfida per la salute mentale dei giovani e sebbene le discussioni recenti si siano giustamente concentrate sul tempo trascorso davanti agli schermi e sui social media, per il professore è auspicabile che queste scoperte incoraggino gli adulti nella vita dei giovani a promuovere anche una vasta gamma di abitudini sane, in particolare bilanciando l'uso degli schermi con l'attività fisica.

"Per ottenere un cambiamento è però necessaria la collaborazione di tutti", ha ricordato Haapala, invitando l'intera società, dalle famiglie alle istituzioni, a investire nella promozione di stili di vita sani per bambini e adolescenti, garantendo un equilibrio tra tempo trascorso davanti agli schermi, attività fisica sufficiente, sonno adeguato e una dieta nutriente. Questo approccio olistico, ha spiegato l'esperto, potrebbe contribuire in modo significativo al benessere generale e alla salute mentale delle future generazioni.

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