“Mani sicure”: il gesto virale che aiuta un bambino autistico a ritrovare la calma

Nel caos di una giornata qualunque, tra oggetti lanciati e urla che riempiono la casa, una madre tenta disperatamente di calmare suo figlio. Poi, quasi per istinto, un gesto e due semplici parole: "Safe hands", "Mani sicure". Le mani si uniscono, lo sguardo si fa attento. E il bambino, di colpo, si ferma. Sembra magia, ma è molto di più: è la scoperta di un linguaggio nuovo, fatto di gesti semplici ma potentissimi. È così che Abby, madre a tempo pieno, ha trovato un modo per entrare davvero in contatto con il figlio autistico, Solomon, di undici anni. E il video che racconta questa trasformazione ha toccato milioni di persone in tutto il mondo.
Un gesto semplice, un impatto enorme
Abby ha 41 anni, vive ad Auburn, nello stato di Washington, e da tempo si prende cura da sola del figlio, portatore di un disturbo dello spettro autistico che ne condiziona pesantemente il comportamento e alcune funzioni cognitive. Ogni giorno la madre si trova infatti a fronteggiare numerose difficoltà, legate soprattutto all’aggressività del bambino, e ciò l'ha spinta a cercare nuove strategie per riuscire a gestire Solomon e ridurre gli effetti dei suoi scatti dirompenti.
Come raccontato dalla stessa Abby ai media statunitensi, la svolta è arrivata grazie al suggerimento del terapista ABA (Analisi Comportamentale Applicata) di Solomon: introdurre nella routine familiare il concetto delle "mani sicure" accompagnato dalla simbolica mossa a metà tra una preghiera e un gesto di raccoglimento su sé stessi.

Dall’aggressività alla calma
Come mostrato dalle immagini condivise su TikTok, il primo effetto di questa tecnica è la riduzione dei comportamenti aggressivi. Solomon, che prima colpiva spesso per frustrazione o disagio, ha infatti imparato a imitare il gesto della madre, sfruttando quel segnale visivo e verbale per interrompere l'impulso e recuperare il controllo. E secondo Abby, questa scoperta ha permesso al figlio di governare i propri istinti anche in altre situazioni, tanto che ora Solomon si mostra molto più paziente che in passato, riuscendo spesso a comunicare i propri bisogni senza lasciarsi andare scatti d’ira.
Uno strumento per comunicare
Con il tempo, la strategia delle safe hands è diventata molto più di una tecnica per gestire i momenti critici, tramutandosi in un vero e proprio linguaggio condiviso, un codice affettivo che consente a Solomon di esprimersi e sentirsi compreso. Secondo Abby, il gesto ha anche una funzione rassicurante: "è come se gli resettasse il cervello", ha spiegato al settimanale Newsweek, ricordando un episodio in cui il figlio ha interrotto da solo una crisi semplicemente unendo le mani.
Il video che ha documentato questo percorso ha superato i 37 milioni di visualizzazioni su TikTok e ha anche rappresentato una speranza per numerosi genitori nella medesima situazione di Abby. Molti utenti hanno infatti elogiato la madre premurosa per aver trasmesso al figlio non solo un modo per controllarsi, ma anche le competenze emotive fondamentali, come la capacità di attendere e di contare per calmarsi, che molto spesso rappresentano una delle lacune più importanti nella quotidianità dei giovani autistici. Lei, dal canto suo, spera che la sua esperienza possa aiutare altre famiglie: "Continuate a mostrarlo, continuate a parlarne. I bambini imparano più di quanto immaginiamo", ha detto.