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Mamma si sente male dopo il parto e rischia la vita, oggi racconta i sintomi a cui fare attenzione

Erin Adelekun è una mamma che dopo aver partorito ha avuto un male che l’ha tenuta lontana dalla sua bambina per i suoi primi 4 mesi di vita. Oggi fa divulgazione sul tema per invitare le donne a fare attenzione ad alcuni sintomi.
A cura di Sophia Crotti
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Profilo Instagram: Erin Stroke Mama
Credits: profilo Instagram di @Erin Stroke Mama

Erin Adelekun era diventata mamma da qualche giorno quando iniziò ad avere un sintomo che pensava fosse semplicemente legato alla stanchezza dovuta allo sforzo fisico del parto. In pochi giorni si è rivelato essere, invece, un campanello d'allarme del malore che l'avrebbe colta poi e che, come si legge da uno studio pubblicato dal National Heart, Lung and Blood Institute, può colpire con maggior frequenza le donne durante o a seguito di una gravidanza.

Il sintomo da non sottovalutare dopo la gravidanza

Tornata a casa dopo il parto Erin Adelekun, ha iniziato ad avere un po' di mal di testa, il suo medico di base le ha detto di non preoccuparsi troppo, prescrivendole dunque un antidolorifico. A 7 giorni dal suo rientro nell'abitazione, però, il mal di testa si fece insostenibile. "Ricordo che mio marito mi chiamò dalla cucina, per dirmi che era pronta la colazione e che io risposi in maniera confusa, non riuscivo a pronunciare le parole distintamente ed emettevo solo dei suoni simili a ronzii" racconta Adelekun alle pagine di Today.com.

Fu solo quando oltre al mal di testa e alla difficoltà nel pronunciare le parole, Adelekun iniziò a sentire il braccio intorpidire che si rese conto che stava avendo un ictus. La condizione, infatti, come riporta il National Heart, Lung and Blood Institute, colpisce con più frequenza le donne che hanno sviluppato il diabete gestazionale, preeclampsia, che si sono sottoposte ad un taglio cesareo e tutte le gestanti nell'ultimo mese prima del parto o nelle 6 settimane che seguono la nascita del bambino.

Mentre la donna veniva trasportata in ospedale racconta di aver iniziato a non sentire più gli arti inferiori, di lì a poco avrebbe avuto un attacco epilettico e perso conoscenza. Adelekun è rimasta in coma farmacologico per le 3 settimane successive, mentre i medici cercavano di risolvere il grave ictus emorragico che aveva sviluppato. Jeffrey Mai, il neurochirurgo che l'ha operata, ha spiegato nel dettaglio cosa era accaduto alla paziente: "Un vaso sanguigno si è rotto nel suo cervello, iniziando a sanguinare da entrambi i lati, questo aveva dato vita ad un rigonfiamento cerebrale, sul quale abbiamo deciso di intervenire rimuovendo un pezzo di cranio, così che il cervello avesse lo spazio necessario per espandersi. Una volta rientrata la situazione lo abbiamo riapplicato".

La maternità dopo il coma

Al risveglio dal coma farmacologico Erin Adelekun non riusciva a muovere il lato destro del corpo, completamente paralizzato: "Non potevo camminare e per comunicare usavo le immagini". Come se non bastasse, poi, le è stato diagnosticato il Covid-19 e per tre mesi è dovuta rimanere in ospedale in isolamento. "Ho trascorso i primi 4 mesi di vita della mia bambina senza poterla abbracciare, né guardare, se non attraverso uno schermo". Se all'inizio la donna è rimasta ferita dall'accaduto e ha pianto, senza comprendere perché proprio a lei fosse toccata un'esperienza così dolorosa durante il momento che sarebbe dovuto essere il migliore della sua vita, ha raccontato poi di aver messo tutta se stessa per poter recuperare energie e salute e vivere così al 100% quell'esperienza di maternità, tanto cercata.

Giorno dopo giorno grazie alla logopedia, alla riabilitazione e ad un supporto psicologico Erin Adelekun reimpara a parlare, sempre più fluentemente e a muoversi, seppur con il supporto di un bastone. La donna ha condiviso su Instagram, tramite la pagina "Stroke Mama" il suo percorso di riabilitazione per due motivi, innanzitutto per supportare chi come lei, dopo la gravidanza ha combattuto contro un ictus o si è dovuta fare forza per contrastare l'insorgenza di una malattia, e in secondo luogo per sensibilizzare le donne sui segnali da non sottovalutare dopo il parto. "Ricordate la sigla BE FAST che è l'acronimo dei sintomi da non sottovalutare, equilibrio assente, vista offuscata, lato del viso cadente, braccia insensibili e discorso confuso devono indurre a chiamare subito i soccorsi".

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