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Mamma abolisce la cena perché non vuole mangiare con i figli: “È la cosa peggiore di essere genitori”.

Una madre, stufa di darsi da fare per preparare cibi poco apprezzati, ha annunciato su TikTok il desiderio di annullare il momento della cena in famiglia per stare più tranquilla e mangiare ciò che più le piace. Il parere del pedagogista: “Così facendo si priva la famiglia di un’occasione importante per costruire la propria storia”.
A cura di Niccolò De Rosa
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Mamma annulla cena

Un video pubblicato su TikTok ha inaspettatamente scatenato un’ondata di consensi tra mamme di tutto il mondo. Emma Kenney, una madre esausta, ha dichiarato senza mezzi termini che la cena dovrebbe essere "cancellata", raccogliendo oltre 3.000 commenti di supporto. L’argomento, apparentemente banale, ha invece toccato un tasto dolente per molti genitori, i quali si sono unite nel condividere la frustrazione quotidiana legata alla preparazione dei pasti familiari.

Frustrazione e routine

Nel video, Kenney spiega come si sia decisamente stancata di pianificare, fare la spesa e cucinare pasti che la sua famiglia spesso non apprezza. Con tono accorato, la donna descrive infatti la cena come un momento opprimente, in cui è costretta a chiedere continuamente ai suoi bambini cosa vogliano mangiare, sapendo già che le sue proposte verranno accolte con scarso entusiasmo e consumate con ancor meno trasporto. Anche perché, pure lei preferirebbe di gran lunga mangiare cibi più gustosi rispetto alle verdure e ai piatti sani che è costretta a preparare per curare l'alimentazione della famiglia.

"Quando ero single e non avevo figli, mangiavo ogni giorno un piatto agnello congelato, ed era buonissimo", ha ricordato la donna con una punta di nostalgia che probabilmente farebbe accapponare la pelle ad un buon numero di nonne nostrane.

@angusthelabel

Ive never been more skeptical of a societal expectation because we all hate dinner right? #dinner #mumlife #wife #mealprep #mealplan #story

♬ original sound – Emma Kenney | Angus The Label

Un malcontento condiviso

Le reazioni delle altre mamme non si sono fatte attendere e, contrariamente a ciò che si potrebbe pensare, le critiche sono sembrate molto meno dei tanti messaggi di solidarietà da parte di genitori stanchi di dover cucinare piatti che, molto spesso, non piacciono neanche a loro. Un commento ricorrente è stato: “Pensavo di essere l’unica a sentirmi così”, mostrando quanto la questione fosse diffusa e condivisa. Alcune hanno persino confessato di preferire mangiare snack sul divano piuttosto che affrontare l’ennesima cena in famiglia.

E a chi insinua che l'atteggiamento di Kenney denoterebbe uno scarso desiderio di passare del tempo con i propri figli, la madre ha già la risposta pronta: "Calma, signore, i bambini sopravviveranno. Fortunatamente ci sono altri due pasti strutturati ogni giorno e si svolgono tutti i giorni dell'anno", ha scritto in un intervento al sito Kidspot.

Il pedagogista: "Non aboliamo un momento chiave dell'infanzia"

Al di là delle mere questioni nutritive però, l'idea – probabilmente provocatoria – di eliminare la cena in casa Kenney suggerisce riflessioni più profonde. La cena infatti non è solo un appuntamento dove degli sconosciuti s'incontrano per mangiare, ma rappresenta un appuntamento importantissimo per consolidare il rapporto tra familiari, condividere esperienze e, perché no, imparare a scoprire insieme nuovi sapori.

"I momenti che scandiscono la quotidianità di figli e genitori, nella maggior parte dei casi, sono quattro: l'alzata mattutina, il ritorno a casa, la cena e la messa a letto" ha spiegato a Fanpage.it il pedagogista Luca Frusciello, formatore e coordinatore di servii educativi. "Eliminando la cena serale si va quindi a togliere una delle poche occasioni quotidiane che costruiscono la famiglia e la qualità delle relazioni tra i suoi componenti".

"I figli non si ricordano le gite al lunapark o i weekend di gita, ma imprimono nella loro memoria le cene e le colazioni a casa. Non tanto per lil cibo consumato, ma per la condivisione emotiva e le chiacchierate intorno al tavolo. Sono questi i momenti che si cristallizzano nella vita di un bambino e ne plasmano la storia personale. Perché dunque cancellarli, tra l'altro passando il messaggio che, se una cosa non funziona è meglio evitarla, piuttosto che risolverla?".

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