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Madre spiega i 4 motivi per cui avere un figlio a 30 è la scelta migliore: “É il momento perfetto”

Una madre americana ha spiegato su TikTok perché avere un figlio dopo i 30 anni è stata la decisione migliore della sua vita: “Ho fatto tutto quello che dovevo fare e ora posso condividere le esperienze con la mia bimba”.
A cura di Niccolò De Rosa
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Diventare genitori è una scelta profondamente personale e non esiste un momento universalmente perfetto per avere un figlio. Secondo una mamma americana però, avere il primo figlio dopo  i trent'anni rappresenta un'esperienza che lei stessa non esita a definire "d'élite".

Hira, questo il nome della donna, ha recentemente affidato a un video pubblicato su TikTok la sua riflessione, soffermandosi in particolare su quattro punti che, a suo dire, hanno reso la maternità più matura la decisione migliore della sua vita.

Tra esigenze soggettive e necessità biologiche

Negli ultimi decenni, l'età media delle donne al primo figlio si è progressivamente alzata (in Italia, secondo i dati ISTAT, è arrivata a 31,7). Secondo gli esperti, questo fenomeno rappresenta una delle tante cause dietro al generale calo della natalità che sta interessando molti dei Paesi industrializzati, poiché una volta superati i 35 anni, la fertilità subisce un drastico calo.

Eppure, stabilire un'età giusta per diventare genitori rimane un tema aperto e soggettivo e come Hira ha spiegato nel racconto della propria esperienza, ritardare la prima gravidanza in attesa di raggiungere una certa stabilità economica e la giusta maturità emotiva può essere la chiave per garantire al bimbo in arrivo una crescita più serena.

Stabilità economica e maggiori risorse

Uno degli aspetti fondamentali che hanno portato Hira a rimandare la maternità è stata la necessità di una maggiore sicurezza finanziaria. Cresciuta in una famiglia monoparentale con difficoltà economiche, la donna ha voluto garantire a sua figlia un ambiente più stabile, rimandando il momento della gravidanza fino al raggiungimento di una posizione tale da poter sostenere la maternità senza il costante pensiero di dover far quadrare i conti alla fine del mese.

Grazie alle sue scelte, Hira ha spiegato di essersi potuta permettere un aiuto adeguato nel periodo post-parto, compresa l'assistenza di una tata notturna nelle settimane più difficili. Inoltre, la possibilità di trasferirsi dal caotico contesto di New York al Texas, più vicino alla sua famiglia d'origine, ha offerto a sua figlia la possibilità di crescere circondata da una rassicurante rete di supporto familiare.

@hira88_

First time mom at 35 was the best decision I ever made #postpartum #mom

♬ original sound – Hira

Una relazione più matura

Proseguendo nel suo elenco, Hira ha sottolineato come la longevità e la maturità della sua relazione abbiano giocato un ruolo cruciale nell'affrontare la genitorialità. Dopo 15 anni di vita insieme, lei e suo marito hanno attraversato eventi significativi, dalle perdite familiari ai cambiamenti di carriera. Questa esperienza condivisa ha permesso loro di affrontare le difficoltà del post-parto con maggiore consapevolezza.

"In quei momenti il tuo matrimonio è messo alla prova" ha spiegato la donna, la quale si è detta convinta del fatto che la maturità e l'intesa accumulata negli anni abbiano aiutato la coppia a stabilire aspettative chiare e un visione condivisa della genitorialità comune. Un approccio che, ha sottolineato Hira, ha permesso ai due genitori anche di trovare un accordo sui momenti da concedere a ciascun membro della coppia per permetere di tirare un po' il fiato e mantenere il giusto equilibrio tra i compiti di cura e gli spazi individuali.

"Non occorre sacrificare la propria carriera"

Un altro fattore determinante per Hira è stata la sua crescita professionale. Investire gli anni venti nella carriera le ha infatti permesso di raggiungere una posizione di sicurezza e di stabilire confini chiari tra lavoro e vita privata.

mamma e lavoratrice
Immagine di repertorio

Dopo la maternità, la donna si è infatti trovata più volte a dover fare i conti con le difficoltà nel bilanciare questi due mondi. Nel video Hira ha anche ricordato un episodio in cui, durante una riunione con il Direttore Generale della sua azienda, è riuscita a rifiutare una richiesta di straordinari perché doveva occuparsi di sua figlia. Se fosse stata più giovane e meno affermata, ha ammesso la donna, probabilmente non avrebbe avuto la sicurezza di imporsi in quel modo.

Nessun rimpianto o paura di essersi persa qualcosa

L'ultimo punto toccato da Hira per sostenere la sua scelta ha infine riguardato il fatto che diventare madre dopo i Trenta le abbia permesso di vivere senza rimpianti, non dovendo rinunciare a nessuna delle cose che ha amato fare in gioventù.

Prima della maternità, Hira ha infatti avuto il tempo di viaggiare, fare esperienze significative e costruire una vita appagante. Ora, afferma con convinzione di non sentire la mancanza di nulla, poiché può condividere con sua figlia le esperienze che ha già vissuto.

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