“Ma come nascono i bambini?”: ecco come rispondere alle domande dei fratelli maggiori
In un campo sotto alle foglie di un cavolo, dal cielo in un fagotto che stava in bocca a una cicogna, sono svariati i modi con cui si spiega ad un bambino come è venuto al mondo, quando però il pancione della mamma inizia a crescere, perché è in arrivo un fratellino, è normale che i bambini inizino a fare domande più puntuali e precise su come vengano al mondo i bambini.
L’educatrice Robin Elise Weiss, ha condiviso alle pagine di Parents, alcuni consigli su come dire ai bimbi, a seconda dell’età, come nascono i bambini.
Chiedere al bimbo cosa sa
La prima cosa da fare è cercare di capire cosa il piccolo già abbia imparato, magari a scuola o dai racconti dei suoi amici, del modo in cui nascono i bambini.
Si può chiedere a lui come crede che sia nato e rispondere alle sue domande riguardo a come sta il bambino nella pancia.
Utilizzare un lessico preciso e adatto all’età
Spiegare ad un bambino di 3 anni come vengono al mondo i figli, è ben diverso che spiegarlo ad un bimbo di 6. Quando i bimbi sono piccoli si possono utilizzare delle metafore per spiegare l’incontro tra lo spermatozoo e l’ovulo, parlando per esempio del semino nella mela, che se piantato nella terra dà vita a un fiore.
Si può utilizzare invece, una volta che il bimbo è scolarizzato, un preciso linguaggio scientifico, anche decidendo di parlare della modalità di parto per la quale si opterà, o della fecondazione tramite PMA. Si può non utilizzare solo il termine pancia e parlare di utero, così che i bimbi capiscano che solo le donne possono rimanere incinta e che lo stomaco è separato dal luogo in cui si trova il bimbo.
Una cosa importante, specifica l’educatrice, è cercare con il linguaggio di non spaventare i bambini, spiegare il taglio cesareo ad un bimbo troppo piccolo, per esempio, potrebbe spaventarlo.
Rispondere in maniera diretta e semplice
Alcune volte i bambini vogliono solamente essere rassicurati sul fatto che il proprio fratellino nella pancia stia bene e che uscirà dalla pancia della mamma.
Un bimbo piccolo non riesce ancora a collegare i rapporti sessuali tra i genitori con la nascita di un fratellino o di una sorellina, non serve spiegarlo se non è ancora pronto. O se i genitori non sono a loro volta preparati a questa conversazione.
Utilizzare un libro o un cartone animato
A volte le immagini e i racconti di altri, permettono al bimbo di comprendere meglio ciò che sta succedendo al corpo della mamma e sollevano i genitori dalla paura di non avere le parole adatte.
Leggere un racconto porterà i bimbi ad essere molto curiosi e a fare molte domande, interessandosi ancora di più all’argomento.
Insegnare l’inclusività
Spesso non si pensa che gli insegnamenti che si danno ai bambini, quando sono piccoli, sono cruciali per la loro crescita e apertura mentale. Parlare della nascita di un bambino è l’occasione per toccare temi come l’adozione, l’infertilità, l’omogenitorialità.
È importante che i piccoli sappiano che esistono una moltitudine di famiglie e che i figli non sono per forza di chi li ha portati in grembo 9 mesi. Si possono anche fare degli esempi concreti se i bambini hanno in classe con loro dei compagni che sono stati adottati, oppure hanno due mamme o due papà.
Essere onesti
I bimbi che non ottengono risposte e riconoscono i genitori spaventati o agitati, a loro volta potrebbero preoccuparsi molto. Questo perché vedere le loro figure di riferimento spaventate non è ottimale per loro, potrebbero sentirsi non considerati o spaventati.
L’onestà, che significa comunicare nel linguaggio più corretto in base all’età del piccolo, permetterà lui di vivere serenamente l’arrivo del fratellino o della sorellina.