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Lottano insieme per la vita in terapia intensiva neonatale, 28 anni dopo si sposano: “Ci siamo subito amati”

Una storia emozionante e di speranza quella di Rachel e di Hayden che sono entrambi nati prematuri in un ospedale del Michigan e che, grazie all’amicizia tra le loro mamme, nata in reparto, 28 anni dopo sono convolati a nozze.
A cura di Sophia Crotti
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Credits_ profilo Instagram @corewellhealth
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Ci sono esperienze, come quella della terapia intensiva neonatale, che uniscono le famiglie, che si trovano speranzose a osservare il proprio bimbo da dietro il vetro di un'incubatrice.

Tra i corridoi passeggiano genitori di bambini che lottano per rimanere in vita dopo un parto avvenuto prima del previsto e si fanno forza, si commuovono e lottano insieme, per rendere un po’ meno duro un momento che sarebbe dovuto essere il più felice della loro vita.

Proprio tra quei corridoi si sono conosciute, 28 anni fa, Sherry Krambeck  e Audra Sackey, le mamme di due bimbi nati prematuri, Rachel, la figlia di Sherry nata a 31 settimane di gestazione e Hayden, il figlio di Audra che alla nascita pesava appena mezzo kg.

Fianco a fianco i piccoli hanno combattuto per rimanere in vita, chissà se qualcuno avesse detto alle loro mamme che 28 anni dopo i due si sarebbero sposati, come avrebbero reagito.

Le due mamme amiche e suocere

Le due mamme Sherry Krambeck  e Audra Sackey raccontano in un’intervista svolta dall’Ospedale Core Well Health del Michigan di essere subito entrate in sintonia, situazione inevitabile quando si vivono le stesse preoccupazioni e le stesse gioie, quando, raccontano ci si sveglia all’alba, si indossano camice, cuffietta e calzari e si scende in terapia intensiva dai propri figli.

Credits: profilo Instagram @corewellhealth
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I due piccoli Rachel e Hayden, nati a pochi giorni di distanza, ma entrambi prematuri, nello stesso ospedale, a poco a poco, grazie alle costanti cure del team della struttura sono cresciuti e hanno abbandonato l’ospedale. Anche se la piccola Rachel ha lasciato la struttura, diverso tempo dopo il suo primo amico, a causa di alcune complicazioni che l’hanno portata a subire un delicato intervento al cervello.

Le due mamme, nonostante la lontananza fisica, non hanno mai smesso di sentirsi e di aiutarsi vicendevolmente nella gestione dei bambini, organizzando momenti di gioco per i piccoli e raccontandosi i progressi dei loro bambini.

Tra il 2007 e il 2014, però, il trasloco della piccola Rachel e di sua mamma in un altro Stato ha portato le due famiglie a non vedersi a lungo, fino a che la mamma di Hayden ha contattato Rachel per chiederle se avesse voglia di accompagnare il figlio al ballo di fine anno. I due hanno iniziato a sentirsi e a conoscersi sempre meglio, finché Rachel ha raggiunto il Michigan, per partecipare al prom dell’amico d’infanzia.

La ragazza, però, mentre si preparava per il ballo svenne e causa le complicanze ereditate fin da bambina e venne ricoverata. Come racconta lei al News Herald, scrisse un messaggio all’amico dicendogli: “Mi spiace, sono in ospedale, non ci sarò al ballo di fine anno”.

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Rachel e Hayden in ospedale il giorno del prom (Credits: profilo Instagram @corewellhealth)

Il ragazzo la raggiunse in ospedale, e quel loro primo “secondo appuntamento” fu per entrambi la sicurezza di essere fatti l’uno per l’altra. Era solo l’inizio di una storia d’amore culminata con il loro matrimonio lo scorso 7 settembre.

In TIN con gli abiti del matrimonio

Riconoscenti alla terapia intensiva neonatale che non solo ha ridato loro la vita, ma permesso anche di incontrare l’amore, i due hanno posato tra i corridoi dell’ospedale in abito da cerimonia, osservando i piccoli bambini ricoverati, ringraziando gli operatori sanitari e anche quell’infermiera che nel lontano 1996, si era amorevolmente presa cura di loro e delle loro mamme.

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Credits: profilo Instagram @corewellhealth

Da compagne in corsia, a fare il tifo per i loro bambini, le due donne si sono trovate ad essere ai lati della stessa navata ad applaudire il trionfo di un amore immenso, capace di attenuare le cicatrici che la terapia intensiva neonatale porta con sé.

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