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Lo stereotipo della matrigna cattiva danneggia le relazioni con i figli del nuovo partner: lo dice una nuova ricerca

Da Cenerentola a Biancaneve, lo stereotipo della matrigna cattiva resiste ancora oggi. Una recente indagine condotta nel Regno Unito ha infatti svelato come queste rappresentazioni influenzino la vita di molte donne, frenandole nel costruire nuove relazioni. Ma tra fiction ed esempi virtuosi del jet set, qualcosa sta finalmente cambiando.
A cura di Niccolò De Rosa
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Matrigna cattiva

Da bambini ci hanno raccontato che le matrigne sono cattive, fredde, manipolatrici, spesso pronte a far del male ai figli non loro. Le fiabe di ieri, riprese ampiamente da film e serie TV, però, continuano a fare danni oggi: secondo una recente ricerca inglese, infatti, molte donne single evitano relazioni sentimentali proprio per paura di essere giudicate come "matrigne malvagie". Lo studio, condotto su decine di prodotti audiovisivi, ha anche rivelato che nel 66% dei casi le matrigne continuano ad essere rappresentate in modo negativo. Un immaginario potente e che incide pesantemente anche sulla vita reale.

Il peso di uno stereotipo antico

La matrigna cattiva è uno dei personaggi più radicati nell’immaginario collettivo. Dalla bellissima ma perfida regina Grimilde in Biancaneve a Lady Tremaine, la "Matrigna" per eccellenza in Cenerentola, queste figure sono diventate vere e proprie icone dell'egoismo e della cattiveria. "Le storie di matrigne malvagie risalgono addirittura all’epoca romana", ha spiegato ai media britannici la dottoressa Harriet Fletcher, docente di Media e Comunicazione all’Anglia Ruskin University. "Ma è nel XIX secolo, con le fiabe come Hansel e Gretel, che si cristallizzano molti degli stereotipi che ancora oggi influenzano la nostra cultura".

La realtà influenzata dalla finzione

Il sondaggio condotto da OnePoll ha analizzato una quarantina tra film e serie TV, confermando quanto spesso le matrigne vengano rappresentate in modo negativo. La ricerca però non si è fermata alla narrazione proposta dall’industria dell’intrattenimento, ma ha voluto indagare anche le conseguenze concrete che questi luoghi comuni – decisamente infondati – possono avere nella vita quotidiana di molte donne.

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Analizzando le risposte di un campione di 800 mamme single, gli autori dello studio hanno così potuto constatare come il 43% di loro abbia ammesso di aver rinunciato a frequentare nuove persone per paura di essere etichettata come "matrigna cattiva", mentre ben il 37% teme di essere giudicata in base a questo stereotipo. Quasi l’80% delle intervistate ha poi dichiarato di aver interiorizzato questa paura fin dall’infanzia, proprio guardando film e cartoni animati.

Una nuova immagine e "l'aiuto" delle famiglie famose

Negli ultimi anni, però, qualcosa si sta muovendo. La narrazione mediatica si fa più complessa e umana. "Produzioni più recenti come Juno o Modern Family hanno introdotto figure di matrigne affettuose, solidali, empatiche", ha raccontato la dottoressa Fletcher. In particolare, il personaggio di Gloria in Modern Familyinterpretato da Sofia Vergara – sembra aver contribuito in modo significativo a infrangere lo stereotipo della giovane moglie interessata solo al denaro, mostrando invece una donna premurosa e legata tanto al nuovo marito, quanto ai suoi figli.

I modelli positivi arrivano però anche dal mondo reale, anche se patinato. Il sondaggio ha infatti citato diverse personalità molto in vista nel Regno Unito – come Kate Ferdinand, personaggio televisivo nonché madre e matrigna di cinque figli insieme al marito, l'ex-calciatore del Manchester United Rio Ferdinand – che a sentire le intervistate rappresentano una vera fonte di ispirazione per uscire dai luoghi comuni e trovare il coraggio di presentarsi ai figli dei nuovi partner. E magari anche le matrigne potranno finalmente vivere felici e contente.

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