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L’inquinamento atmosferico in gravidanza e nei primi anni di vita peggiora l’attenzione dei bambini: lo studio

Uno studio spagnolo ha tracciato un collegamento tra lo sviluppo di difficoltà d’attenzione nei bambini in età scolare e l’esposizione allo smog da traffico durante la gravidanza e i primi due anni di vita.
A cura di Niccolò De Rosa
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Effetti inquinamento atmosferico in gravidanza e sui bambini

Vivere in un ambiente con troppo smog è notoriamente nocivo per la salute. Quando però si parla di bimbi piccole e donne in gravidanza, l'esposizione ad un eccesso d'inquinamento atmosferico può comportare anche un impatto negativo sullo sviluppo del cervello del bambino.

A dirlo è uno studio condotto Barcelona Institute for Global Health (ISGlobal) e recentemente pubblicato sulla rivista Environment International.

La ricerca, sviluppata all'interno del Progetto INMA (INfancia y Medio Ambiente) che in Spagna studia gli effetti degli agenti inquinanti sulla crescita dei bambini, ha infatti confermato come un livello troppo alto di biossido d'azoto (NO) durante le gestazione e nei primi due anni di vita sia associato ad una riduzione della capacità di attenzione e concentrazione nei bimbi in età scolare.

I danni dello smog e i maschi più suscettibili

L'indagine ha preso in considerazione 1.703 madri e i loro figli, tutti provenienti dai centri urbani di quattro regioni spagnole (Asturie, Guipúzcoa , Catalogna e Valencia), e ha consistito sostanzialmente in due fasi.

Nella prima, i ricercatori hanno utilizzato l'indirizzo di casa delle famiglie e i dati di monitoraggio delle centraline locali per tracciarne l'esposizione quotidiana al NO– il gas maggiormente prodotto dal traffico automobilistico –  durante la gravidanza e i primi sei anni di vita dei bambini.

Nella seconda parte dello studio, invece, i piccoli partecipanti sono stati sottoposti ad una serie di test per valutarne alcune abilità cognitive, in particolare la funzione attentiva, ossia l'abilità di selezionare un focus su cui rivolgere l'attenzione e mantenere la concentrazione, e la memoria di lavoro, che invece permette di trattenere per un certo periodo di tempo tutte le informazioni utili a svolgere un compito o un'attività intellettiva.

L'inquinamento influenza le capacità d'attenzione dei bambini

I risultati ottenuti hanno potuto aggiornare un precedente studio del 2017 – svolto sempre dall'INMA – che aveva associato l'esposizione al NO2 ad una maggiore incidenza su deficit di attenzione nei bambini tra i 4 e i 5 anni di età.

La ricerca appena pubblicata ha infatti ampliato lo spettro dell'indagine alla fascia d'età 6-8 anni, notando come, soprattutto nei maschi, gli effetti dell'inquinamento respirato nei primi due anni di vita possano riverberarsi sull'attenzione più a lungo di quanto si pensasse, anche fino agli 8 anni.

Per quanto riguarda la memoria di lavoro, invece, gli scienziati non hanno riscontrato alcun legame con il NOnel periodo 6-8 anni, ma solo nel la fascia 4-5 già riscontrata dallo studio precedente.

Problemi anche per gli adulti?

Per gli autori della ricerca, simili conclusioni dimostrano una volta di più come lo smog causato dal traffico possa influire sulle capacità cognitive dei bambini e, potenzialmente, dei soggetti in età più adulta.

Come spiegato da una delle firme principali dello studio, Anne-Claire Binter, la corteccia prefrontale che regola e gestisce le funzione esecutive (come il pensiero o la regolazione emotiva) è una delle componenti cerebrali che matura con più lentezza, cosa che la rende maggiormente vulnerabile all'azione degli agenti inquinanti. Nei ragazzi poi, questa lentezza risulta un po' più accentuata e ciò spiegherebbe la maggiore durata degli effetti dell'inquinamento sulle loro capacità attentive.

In generale lo studio è risultato utile per confermare come già nella parentesi che va dalla nascita ai primi due anni di vita sia molto importante proteggere i bimbi dalle insidie dell'inquinamento atmosferico. Serviranno però ulteriori ricerche e approfondimenti per valutare come lo smog vada ad influenzare le capacità di attenzione anche nei soggetti di età più avanzata.

Come salvaguardare i piccoli dall'inquinamento urbano?

Isolare completamente i bambini dai fumi dei gas di scarico in centri urbani popolosi e trafficati è molto complesso. Esistono però diversi accorgimenti che i genitori e i cittadini in generale possono adottare per ridurre il più possibile l'esposizione ai vari agenti inquinanti.

A fine dello scorso febbraio la Società Italiana di Pediatria ha ad esempio redatto una lista di consigli per aiutare le mamme e papà delle grandi città italiane a tutelare i propri bimbi dallo smog come:

  • Prediligere aree poco trafficate quando ci si sposta o si vuole fare una passeggiata con i bimbi.
  • Muoversi a piedi e utilizzare bici e mezzi pubblici.
  • Valutare con attenzione gli orari per uscire con i piccoli. In inverno meglio farlo nelle ore più calde, mentre d'estate si dovrebbero aspettare i momenti della giornata più freschi (mattina o tardo pomeriggio).
  • In macchina, spegnere il motore quando non necessario.
  • Valutare sistemi di riscaldamento o condizionamento più green e sostenibili.
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